(dall'ineffabile capo del DPA:) «L'articolo 187 del Codice
della Strada, sulla guida in stato di alterazione
psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, va rivisto,
perché l'effetto neurotossico delle droghe non si esaurisce
con la scomparsa delle tracce di droga nel sangue. Le
evidenze scientifiche dimostrano che spesso ci sono
alterazioni permanenti del cervello anche in assenza di
sostanze stupefacenti nel sangue. Per questo occorre
utilizzare altre matrici biologiche oltre al sangue e alla
saliva, come le urine, dove le tracce di droghe rimangono
per un periodo di tempo più ampio, fino a a 20-40 giorni
nel caso della cannabis.»
_________________________________________________
Bisogna ammetterlo: il torto di Serpelloni è di avere
assolutamente ragione.
Dico sul serio. Infatti, riflettiamo su un paradosso:
Chi può essere così squinternato da credere alle inaudite
scemenze di Serpelloni? Solo uno completamente strafatto di
cannabis, è chiaro.
Quindi, secondo il principio del Nastro di Möbius, più il
Serpe spara cazzate e più si confermano veritiere le sue
assurde teorie sulla dannosità della cannabis.
(P.S: Per chi si chiedesse «Ma che minchia è il Nastro di
Möbius?», posate un attimo la canna e informatevi sulle
cose serie. Ignorantoni.)
.
17 ottobre 2012 17:10 - IVAN.
.
“MI DIA UN AIUTINO, SIGNOR MIKE...”
******
• (da Chinaski l'enigmista:) «Se negli USA i potentati
economici trovassero improvvisamente per loro conveniente la
legalizzazione della cannabis, quanto ci metterebbe questa
per divenire legale?
Risposte:
1) Non lo diverrebbe comunque.
2) Ci vorrebbe un dibattito pubblico di decenni.
3) Partirebbe l'ordine alla classe politica e nei tempi
legislativi diverrebbe legale.»
___________________________________
Accidenti, questa domanda è proprio tosta, roba da tirare a
indovinare...
E' come all'esame di guida, quando ti chiedono cosa devi
fare di fronte ad un semaforo rosso:
1) Fermarti.
2) Chiudere gli occhi e pigiare sull'accelleratore.
3) Fumarti una canna e chiedere a Garattini se il semaforo
è davvero rosso.
.
17 ottobre 2012 15:11 - chinaski
@Ivan
Mi chiedevo, se negli USA i potentati economici, la grande
finanza, le multinazionali, trovassero improvvisamente per
loro conveniente la legalizzazione della cannabis, quanto ci
metterebbe questa per divenire legale?
Risposte:
1) Non lo diverrebbe comunque.
2) Ci vorrebbe un dibattito pubblico di decenni.
3) Partirebbe l'ordine alla classe politica e nei tempi
legislativi diverrebbe legale.
17 ottobre 2012 11:15 - ennio4531
Dal leguleio scr-Ivan-o.
'Notare la contorta astuzia legislativa: fare apologia degli
stupefacenti è un reato...quindi, essendo che la cannabis
è considerata uno stupefacente, uno non può nemmeno
presentare una relazione per dire «La cannabis NON deve
essere considerata uno stupefacente». '
E' una delle tante stupidaggini che la COMARE racconta ...
smentita da una sentenza della Corte di Cassazione del
2009:
"l'elemento oggettivo dell'apologia di uno o più reati
punibile ai sensi dell'art. 414, comma terzo c.p., non si
identifica nella mera manifestazione del pensiero, diretta a
criticare la legislazione o la giurisprudenza o a promuovere
l'abolizione della norma incriminatrice o a dare un giudizio
favorevole sul movente dell'autore della condotta illecita,
ma consiste nella rievocazione pubblica di un episodio
criminoso diretta e idonea a provocare la violazione delle
norme penali, nel senso che l'azione deve avere la concreta
capacità di provocare l'immediata esecuzione di delitti o,
quanto meno, la probabilità che essi vengano commessi in un
futuro più o meno prossimo.'.
17 ottobre 2012 0:58 - IVAN.
.
• (da Chinaski:) «...ci vorrebbe un' evoluzione della
spiritualità umana. Una cosina facile facile, no?»
Secondo me, invece, la spiritualità umana delle persone
evolve costantemente (anche a loro insaputa, talvolta).
Purtroppo i soprusi vengono sempre commessi sul piano
MATERIALE, e questo non aiuta le persone a prendere
consapevolezza della possibilità di introdurre una maggiore
componente spirituale nella propria quotidianità.
Un esempio pratico: l'arbitrario bando della cannabis ha
motivazioni di puro interesse speculativo, e ciò obbliga i
contestatori di questo assurdo provvedimento a protestare
sullo stesso terreno del “nemico” (ovvero,
contrapponendo la Logica all'Illogica, o la Verità alla
Menzogna, o la Equità al Lucro...Tutte cose molto
“materialistiche”).
In un contesto del genere, qualunque appelllo alla
“spiritualità” risulta fuor di contesto.
Notare la contorta astuzia legislativa: fare apologia degli
stupefacenti è un reato...quindi, essendo che la cannabis
è considerata uno stupefacente, uno non può nemmeno
presentare una relazione per dire «La cannabis NON deve
essere considerata uno stupefacente». Un perverso circolo
vizioso. (Un po' come dire: «Ti accuso di essere un
bugiardo; se apri bocca per smentirmi, è la prova che ho
ragione!»)
Morale: una persona può essere “spiritualmente evoluta”
finché vuoi...ma se ignora come convetire questa
spiritualità in forma PRATICA, le sue lamentele per ciò
che di iniquo accade nel mondo materiale risulteranno solo
una voce nel vento.
======================================
• (sull'articolo di Lester Grinspoon:)
Probabilmente quelle del dr.Grinspoon sono considerazioni a
cui giunge qualunque ricercatore IN BUONAFEDE che svolge
ricerche indipendenti sulla cannabis.
Ci si potrebbe quindi chiedere: Facendo finta che Serpelloni
sia “in buonafede”, è possibile credere che sia L'UNICO
esperto del settore a non essersi MAI imbattuto in tali
fonti durante le sue “approfondite ricerche” sulla
canapa?
Come ipotesi è abbastanza inverosimile, direi. Il che dice
tutto sulla onestà intellettuale dei suoi proclami sulla
“nocività” della cannabis (di lui e di tutti gli altri
servetti della propaganda, obv.)
Sarebbe interessante sentire il suo parere in proposito a
quanto riportato sulla origine del bando della
canapa...ammesso che abbia il fegato di fare l'ennesima
figuraccia da arrampicatore di specchi.
.
16 ottobre 2012 19:05 - ennio4531
Attribuire il declino della coltivazione della canapa ai
tentacoli delle multinazionali fa parte di quella
letteratura alla Ken Follet che porta le menti dal pensiero
… debole a vedere organizzazioni tipo Spectre dietro
ogni evento.
Per cui: scorgiamo delle scie degli aerei ad alta quota
?
... ecco bello e confezionato il complotto delle ' scie
chimiche' !
Se dovessimo usare la canapa per i consumi attuali di carta,
di fibra tessile, e di combustibile, dovremmo occupare
almeno mezzo pianeta.
La riduzione delle coltivazioni della canapa è dovuto a
fattori concorrenziali da parte non solo delle fibre
artificiali ma anche della iuta e del cotone tenendo
presente comunque che anche la canapa sativa gode da almeno
un decennio dei contributi comunitari per la sua
coltivazione.
Certo è che, anche in presenza di una riduzione della
produzione della canapa , una buona fetta dell’umanità in
quest’ultimo secolo gode complessivamente di migliori
condizioni .
Riportare , come fa lo scr-Ivan-o , che negli anni ’30…
..
‘ - Hearst iniziava la devastazione sistematica delle
foreste del Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo
la carta sufficiente per mettere in ginocchio quel poco che
era rimasto della concorrenza;’
è una stupidaggine alla luce di quanto attestato da
Greenpace :
‘…Fino ai primi anni '70, il 99 % della foresta
amazzonica era ancora intatto…’
Le innovazioni della industrializzazione, come qualsiasi
altro evento, comportano degli inconvenienti come quello di
consentire agli … scr-ivan-i di fornire strumenti per
propagandare ...luoghi comuni ….
16 ottobre 2012 15:22 - chinaski
@Ivan
"Intendiamoci; è un dato reale...ma immaginati un dibattito
parlamentare in cui gli antiproibizionisti fondano le
proprie ragioni su tesi come “maggior apertura mentale”
o “ampliamento delle porte della percezione”: dal mero
punto di vista LEGISLATIVO sarebbe un discorso improponibile
per ovvie ragioni, e i proibizionisti ci andrebbero a
nozze."
Ovvio, difatti la mia voleva essere una mera provocazione.
Più che Huxley e Leary alla Camera, ci vorrebbe un'
evoluzione della spiritualità umana. Una cosina facile
facile no? :-)
16 ottobre 2012 2:29 - IVAN.
.
Aggiungo un articolo per completare la panoramica
sull'origine del bando ufficiale della cannabis:
************************************************
LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA
************************************************
La marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) è una pianta
che si può coltivare a qualunque latitudine, non necessita
di pesticidi per la coltivazione, ha molteplici proprietà
curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere,
offre un olio di ottima qualità, ed ha fornito (dalle più
antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso) circa
l'80% di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di
combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.
Come prodotto tessile, la cannabis è circa quattro volte
più morbida e più calda del cotone, ne ha tre volte la
resistenza allo strappo, ha proprietà ignifughe.
Come carburante, a parità di rendimento, costa circa un
quinto, e come supporto per la stampa circa un decimo.
Insomma, è una pianta che si potrebbe definire miracolosa.
Questo fino agli inizi del XX° secolo. E poi, cosa è
successo?
Nel periodo in cui è avvenuto il clamoroso sorpasso
dell’industria ai danni dell'agricultura, la cannabis è
stata chiaramente la vittima numero uno.
I nascenti gruppi industriali americani puntavano
soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia
(Standard Oil - Rockefeller), delle risorse boschive per la
carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per
l’abbigliamento (Dupont). Tutti settori nei quali avevano
investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte,
ciascuno sul proprio terreno, questo avversario
potentissimo, e si unirono così per formare un'alleanza
sufficientemente forte per batterlo.
L'unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe al
colosso-canapa, risultò la messa al bando totale:
l’illegalità.
Partì quindi un'operazione mediatica di demonizzazione,
rapida, estesa ed efficace ("droga del diavolo", "erba
maledetta", ecc), grazie agli stessi giornali di Hearst.
[Dichiarazioni di HARRY ANSLINGER, ispettore del Bureau of
Narcotics dal 1930 al 1962: «Quanti omicidi, suicidi,
furti, aggressioni criminali, rapine, scassi e gesti di
follia maniacale provochi ogni anno, lo si può solo
indovinare.»]
Anche il cinema USA si prestò alla manovra, contribuendo in
maniera determinante a diffamare la cannabis (con film di
manifesta propaganda come "Reefer madness" o "Marijuana: the
devil's weed").
La condanna morale viaggiava rapida e incontrastata (non
c’era la controinformazione), e di lì a far varare una
legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un gioco da
ragazzi...anche perchè pare che i tre quarti dei senatori
che approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del 1937
(tutt'ora in vigore) non sapevano che marijuana e cannabis
fossero la stessa cosa (fu Hearst ad introdurre il
nomignolo, mescolando le carte per l'occasione).
A partire da quel momento si ebbe che:
- Dupont inondava il mercato con le sue fibre sintetiche
(nylon, teflon, lycra, kevlar);
- Il mercato dell'automobile si indirizzava definitivamente
all'uso del motore a benzina (nonostante che il primo motore
costruito da Diesel funzionava con carburante vegetale);
- Hearst iniziava la devastazione sistematica delle foreste
del Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo la carta
sufficiente per mettere in ginocchio quel poco che era
rimasto della concorrenza;
- Al coro di benefattori si univa il consorzio tabaccai, che
generosamente si offriva di porre rimedio all'improvviso
“vuoto di mercato” con un prodotto molto più dannoso
della cannabis stessa.
Le multinazionali di oggi, che influenzano fortemente tutti
i maggiori governi occidentali, sono le discendenti dirette
di quella storica alleanza nata negli anni '30, fra le
grandi famiglie industriali (...nel caso qualcuno si
domandasse perchè la cannabis non viene legalizzata nemmeno
per uso medico, nonostante gli innegabili riscontri positivi
in tal senso).
.
16 ottobre 2012 2:26 - IVAN.
.
Thanks Chinaski.
In breve, se ho capito giusto: più che all'aspetto
“spirituale”, alludevi all'aspetto “simbolico”,
cioè la cannabis vista come “bandiera” di un certo modo
di pensare non omologato al Pensiero-di-massa (e colpendo la
“bandiera” si vuole colpire, in un certo senso, il
Movimento stesso).
E' certamente una delle tante ragioni del Proibizionismo,
anche se personalmente non lo ritengo uno dei motivi primari
della persecuzione per legge della cannabis.
-----
Quanto a:
• «...poi c'è l'effetto stesso che ha la sostanza
provoca su una mente già di suo brillante ed allenata.»
Questo lo ritengo un tema “debole” dal punto di vista
argomentativo.
Intendiamoci; è un dato reale...ma immaginati un dibattito
parlamentare in cui gli antiproibizionisti fondano le
proprie ragioni su tesi come “maggior apertura mentale”
o “ampliamento delle porte della percezione”: dal mero
punto di vista LEGISLATIVO sarebbe un discorso improponibile
per ovvie ragioni, e i proibizionisti ci andrebbero a
nozze.
Quindi direi di riservare questo tipo di considerazioni solo
per i discorsi “ufficiosi” (almeno finché Aldous Huxley
o Timothy Leary non verranno eletti alla Camera...)
-----
(P.S:)
• «Tra poco arrivano 14 persone a cena qui a casa...»
Mi ricorda un déjà vu... (Occhio: “uno di loro ti
tradirà”...)
.
14 ottobre 2012 22:36 - chinaski
@Ivan
Quando mi riferisco alla "dimensione spirituale della
faccenda", intendo dire che la sostanza cannabis, nella
storia recente, diciamo dagli USA degli anni '10 del secolo
scorso, ha sempre avuto un rapporto conflittuale con il
potere costituito. In maniera del tutto peculiare rispetto
ai narcotici o alla cocaina.
La cannabis era la droga dei negri, dei messicani, dei
musicisti jazz e blues. Il blues ha le sue origini nella
piantagioni di cotone, quando gli schiavi avevano bisogno di
un linguaggio "altro" che non fosse comprensibile alle
orecchie dei padroni. Gurda caso, proprio come ricordavi tu,
è in proprio negli anni'20 che la canapa (diffusa in tutte
le farmacie USA) comincia a trasformarsi sulla stampa del
potere in "marijuana", parola sconosciuta al tempo al 98%
degli americani, quindi ottima per rappresentare agli occhi
del popolino qualcosa di nuovo temibile e misterioso. Già
al tempo la cannabis, nel suo uso ludico, è la sostanza dei
reietti, delle minoranze, di gente che deve stare al suo
posto e non deve alzare la testa: socialisti (parolaccia
negli USA di allora), sindacalisti dei nascenti movimenti
operai, folksinger spiantati, negri bastardi, bluesman
errabondi, tutte categorie non molto ben viste dal cittadino
americano medio del tempo. La droga di queste persone è la
cannabis/marijuana.
Il fine dei vari Du Pont e company era far fuori la fibra
tessile, ma cavalcano bene questi argomenti sulla stampa di
Hearst: la nostra gioventù può essre corrotta da questa
gente e la loro arma letale è la terribile marijuana.
Facciamo un salto di vent'anni: anni '50. La cananbis è la
droga della beat generation, Kerouac, Ginsberg,
Ferlinghetti, Corso e company e di tutto un nuovo mondo
giovanile che non si riconosce nella cupa America del
maccartismo. Il movimneto antinuclere.
Si avvicinano gli anni '60 e di lì a poco tutto il mondo
occidentale e non solo sarà investito da un nuovo modo di
vedere che la vita nelle nuove generazioni che, nel bene e
nel male, cambierà molti pilastri della "vecchia società"
in molti settori della vita.
Quale è stata la sostanza bandiera di quegli anni?
Sempre la cara vecchia cannabis, che viene ormai
allegramente fumata da milioni di persone in tutto il mondo.
E anche allora, per attaccare il movimento, il potere
costituito attacca la sua sostanza di riferimento, basta
ricordare che la "lotta alla droga" a livello globale fu
lanciata da Nixon, nemico giurato dei movimenti dell'epoca e
restauratore.
E poi....poi c'è l'effetto stesso che ha la sostanza
provoca su una mente già di suo brillante ed allenata. E'
un effetto che molti sottovalutano ma molto, moplto
importante (per il mantenimento della proibizone). Fumare
cannabis ha un effetto un pò particolare, fà...come
dire...vedere, mette a nudo in pratica la stupidità e la
ridicolaggine che sono insite nel potere steso. Un reato
imperdonabile, peggio di qualsiasi altra cosa: ridere del
potere. Ascoltare le sue menzogne, guardare con occhi
divesri, senza veli, la sua miseria materiale e morale, la
sua viscida ipocrisia e ridere, ridere.
Pensaci.
13 ottobre 2012 19:35 - chinaski
@Ivan
E' una cosa un pò lunghetta amico Ivan e tra poco arrivano
14 persone a cena qui a casa :-)
Diciamo che domani o al massimo lunedì esplicherò. Buon
fine settimana :-)
13 ottobre 2012 17:19 - IVAN.
.
STORIA NOTA POCO “NOTA”
*****
• (da Chinaski:) «Storia nota...»
Non direi così “nota”, dato che se lo fosse, la
propaganda non tenterebbe di indottrinare l'opinione
pubblica spacciando resoconti così farlocchi sulla
"dannosità" della cannabis, tipo che “fa vedere il
semaforo di un altro colore” o “induce tendenze
suicide” (ci manca solo “La cannabis ha sparato a
Kennedy” e poi le abbiamo sentite tutte).
Quindi è poco utile che questa storia rimanga “nota”
solo fra i (pochi) informati sulla questione; le menzogne
della propaganda devono essere smascherate agli occhi del
grande pubblico, o tutto rimarrà sempre fermo al palo di
partenza.
=========================================
• (da Chinaski:) «Il servetto dei vari Hearst, Du Pont e
Mellon si chiamava Harry Jacob Anslinger...»
Esatto; dicendo «...la cosa fu ammessa - a posteriori -
persino dagli stessi promotori del bando», mi riferivo
proprio alle dichiarazioni di Anslinger.
Va tuttavia precisato che Anslinger fu solo un fantoccio,
l'esecutore materiale di direttive dettate da personaggi
molto più in alto di lui (potremmo considerarlo il
“Giovanardi” dell'epoca); non va quindi attribuita a
questo squallido figuro la responsabilità della decisione
arbitraria di mettere fuorilegge la canapa.
=========================================
• (da Chinaski:) «Anslinger costruì la sua carriera
proprio fornendo assurdi pretesti per la proibizione della
cananbis, grazie ad una formidabile campagna mediatica.»
Qui è interesante ricordare il famoso “RAPPORTO LA
GUARDIA”: l'allora sindaco di New York (Fiorello La
Guardia, appunto) fece svolgere ricerche INDIPENDENTI sulle
“strane” affermazioni di Anslinger riguardo la
dannosità della cannabis, ed i risultati non confermavano
assolutamente le posizioni governative; anzi, le rivelavano
come un'accozzaglia di proclami del tutto arbitrari ed
infondati.
Per tutta risposta, Anslinger fece interrompere ogni ricerca
in corso sui derivati della cannabis, e incaricò
personalmente l'American Medical Association di preparare un
nuovo rapporto che rispecchiasse le posizioni
governative.
(Sempre in tema di “ammissioni-a-posteriori”:) Soltanto
nel 1972 la stessa fonte istituzionale che aveva diffuso il
rapporto scientificamente infondato dell'A.M.A. riguardo la
pericolosità della cannabis, ammise che “quei rapporti
erano ampiamente falsi”. (Chissà se il Serpe è a
conoscenza di queste ammissioni, quando bofonchia di
“riscontri scientificamente accertati” su cui si basa il
DPA...)
=========================================
• (da Chinaski:) «...si tende a tralasciare quello che
per me è sempre stato un aspetto fondamentale della
proibizione della cannabis da parte del potere: la
dimensione spirituale. Mi fermo qua, vediamo se hai colto
quello che intendo dire.»
Sinceramente no...O meglio, non credo che l'aspetto
“spirituale” possa riguardare l'ambito legislativo, che
si basa su parametri ben più “materiali”...
...Anche se dobbiamo ricordare che molte delle leggi del
nostro ordinamento sono condizionate dall'ingerenza di un
Ente (la Chiesa) che si basa sulla credenza di un tizio nato
da una donna vergine, che camminava sull'acqua, placava le
tempeste a comando, e risorgeva dalla morte (se non è roba
da allucinati questa...)
Per cui, ci può anche benissimo stare che la cannabis sia
vietata “perchè lo dice la Bibbia da qualche parte”
(una scusa vale l'altra, quando il Potere decide
arbitrariamente di imporre un veto su qualcosa).
Comunque, divagazioni ecclesiastiche a parte; puoi provare a
spiegare cosa intendi di preciso per “proibizione dovuta
anche per aspetti legati alla dimensione spirituale”?
.
12 ottobre 2012 23:31 - chinaski
@Ivan
Storia nota. Ho letto nel corso degli anni molta
documentazione in materia, anche spulciando letteratura
originale in molte biblioteche, quando mi trovavo negli
Stati Uniti.
Il servetto dei vari Hearst, Du Pont e Mellon si chiamava
Harry Jacob Anslinger, un miserabile ometto già ispettore
del Bureau of Prohibition durante il proibizionismo degli
alcolici, che costruì la sua squallida carriera di
burocrate servo del potere, proprio fornendo assurdi
pretesti per la proibzione della cananbis, grazie ad una
formidabile campagna mediatica.
La storia, come dicevo, è stranota a chiunque si interessi
dell'argomento canapa e tu ne hai riassunto i passaggi
salienti.
Ti lancio però uno spunto ed al tempo stesso una
provocazione. Nel ricordare questa storia (verissima) di
enormi interessi economici e falsa propaganda che portò
alla proibizone del 1937 ed infine alla folle convenzione
ONU del 1961, si tende a tralasciare quello che per me è
sempre stato una aspetto fondamentale della proibizione
della cannabis da parte del potere: la dimensione
spirituale.
Mi fermo qua, vediamo se hai colto quello che intendo dire
:-)
12 ottobre 2012 21:50 - IVAN.
.
CANNABIS: L'ORIGINE DELLA “ERBA DEL DIAVOLO”
*****
• (da Chinaski:) «Ivan, dove vuoi che si vada a parare?
Lo sai benissimo: verso il fatto che la cannabis debba
rimanere illegale e perseguita dalla legge, a differenza di
sostanze ben più nocive.»
__________________________________
Well, era sottinteso. (Ed in ogni caso, ribadisco che la
regolamentazione statale debba riguardare TUTTE le sostanze
che attualmente prosperano in regime di illegalità, non
solo la cannabis. Ma restiamo pure solo
sull'argomento-canapa:)
Abbiamo già evidenziato alcuni dei motivi per cui vari
governi preferiscono mantenere illegale una sostanza la cui
dannosità intrinseca può, oggettivamente, essere
paragonata a quella del comunissimo tabacco:
- Possibilità per i trafficanti di stabilirne liberamente i
prezzi;
- Enormi introiti totalmente esentasse nelle tasche della
malavita;
- Possibilità per lo Stato di fare cassa facile alle spalle
dei propri cittadini tramite pretesti sanzionatori del tutto
GRATUITI.
Tuttavia, ciò non giustifica l'accanimento con cui i guappi
della disinformazione si ostinano a demonizzare la cannabis
(facendo peraltro regolarmente la figura degli incompetenti
o dei ciarlatani in malafede).
Per scoprire le reali motivazioni dell'avversione alla
cannabis, occorre risalire alle ORIGINI del suo bando
ufficiale (le campagne successive, incluse quelle attuali,
sono solo un RETAGGIO ad onda lunga di queste motivazioni
iniziali).
Esistono varie documentazioni in proposito; partiamo con
quella che fornisce Wiki:
------------------------------------------------
“Negli anni trenta ci fu un rinnovato interesse per gli
usi industriali della canapa: vennero studiati nuovi
materiali ad alto contenuto di fibra, materie plastiche,
cellulosa e carta di canapa. Con l'olio si producevano già
in grande quantità vernici e carburante per auto.
In quegli anni il magnate dell'automobile Henry Ford
costruì un prototipo di automobile in cui parte della
carrozzeria era realizzata in fibra di canapa rendendo
l'auto molto più leggera della media delle auto allora
diffuse. Inoltre il motore funzionava a etanolo di canapa.
Negli anni trenta la tecnologia eco-sostenibile della canapa
appariva quindi in grado di fornire materie prime a numerosi
settori dell'industria.
Tali presupposti non furono però confermati; si
costituirono invece interessi che si contrapponevano all'uso
industriale della canapa.
In particolare, la carta di giornale della catena Hearst era
fabbricata a partire dal legno degli alberi con processi che
richiedevano grandi quantità di solventi chimici a base di
petrolio, forniti dalla industria chimica Du Pont. La Du
Pont e la catena di giornali Hearst si sarebbero quindi
coalizzate, e con una campagna di stampa durata anni la
cannabis (da allora chiamata con il nome di "marijuana")
venne additata come causa di delitti efferati riportati
dalla cronaca del tempo.
(Nota: Il nome messicano "marijuana" era stato probabilmente
scelto al fine di mettere la canapa in cattiva luce, dato
che il Messico era allora un paese "nemico" contro il quale
gli Stati Uniti avevano appena combattuto una guerra di
confine. "Marijuana" era un termine sconosciuto negli USA,
l'opinione pubblica non sarebbe stata adeguatamente
informata del fatto che il farmaco dalle proprietà
rilassanti chiamato "cannabis" corrispondesse alla
"marijuana".)
Nel 1937 venne quindi approvata una legge che proibiva la
coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, incluso a scopo
industriale o medicamentale.
Da allora negli USA e nel resto del mondo sono state
arrestate centinaia di migliaia di persone per reati
connessi al consumo, alla coltivazione o alla cessione di
canapa.
Molti ritengono che la proclamazione di leggi
proibizionistiche nei confronti della cannabis negli Stati
Uniti prima della seconda guerra mondiale sia stata anche
legata alla concorrenza tra la nascente industria
chimico-petrolifera e la possibilità di usare l'olio di
questa pianta come combustibile. Questo è dimostrato anche
dalla riduzione dei prezzi del petrolio al 50% operata
proprio per fare concorrenza all'olio combustibile naturale,
prezzo su cui si sono innestati i vari rialzi che hanno
portato all'odierna offerta.”
-----------------------------------------------
Come si può notare, la cannabis fu messa fuorilegge in modo
del tutto ARBITRARIO, per mere questioni di interessi
commerciali.
E la cosa fu ammessa - a posteriori - persino dagli stessi
promotori del bando; il che rende ancora più grotteschi gli
ATTUALI tentativi di inventarsi nuovi motivi per continuare
a giustificarne l'illegalità.
Una indegna pagliacciata di cui a farne le spese sono -
guarda caso - sempre le fasce più deboli dei cittadini.
(P.S:)
Ritengo che il capitolo riguardante le motivazioni che
stanno alla base del bando della canapa negli anni '30 sia
una questione fondamentale, meritevole di approfondimento.
Sono benvenute altre documentazioni in proposito.
.
12 ottobre 2012 19:45 - chinaski
Quando cominciai a occuparmi della marijuana nel 1967, non
dubitavo che si trattasse di una droga molto nociva che,
sfortunatamente, veniva usata da un numero sempre maggiore
di giovani incoscienti che non ascoltavano o non potevano
capire i moniti sulla sua pericolosità. La mia intenzione
era di descrivere scientificamente la natura e il grado di
questa pericolosità. Nei tre anni successivi, mentre
passavo in rassegna la letteratura scientifica, medica e
profana, il mio giudizio cominciò a cambiare. Arrivai a
capire che anch'io, come molte altre persone in questo
paese, ero stato sottoposto a un lavaggio del cervello. Le
mie credenze circa la pericolosità della marijuana avevano
scarso fondamento empirico. Quando completai quella ricerca,
che ha rappresentato la base per un libro, mi ero ormai
convinto che la cannabis fosse considerevolmente meno nociva
del tabacco e dell'alcol, le droghe legali di uso più
comune. Il libro fu pubblicato nel 1971; il suo titolo,
Marihuana Reconsidered, rifletteva il mio cambiamento di
vedute.
Allora io credevo ingenuamente che, una volta che la
gente avesse capito che la marijuana era molto meno
pericolosa di altre droghe già legalizzate, avrebbe
favorito la sua legalizzazione. Nel 1971 io prevedevo
fiduciosamente che la cannabis sarebbe stata legalizzata per
gli adulti entro il decennio. Non avevo ancora imparato che
le droghe illecite hanno una proprietà molto strana: non
sempre chi ne fa uso si comporta irrazionalmente, mentre
ciò accade sicuramente a molti non-consumatori. Invece di
rendere la marijuana legalmente disponibile agli adulti,
abbiamo continuato a criminalizzare molti milioni di
americani. Circa 300.000 persone, per lo più giovani,
vengono arrestate a causa della marijuana ogni anno, e il
clima politico si è ormai deteriorato così gravemente che
è diventato difficile discutere sulla marijuana in modo
aperto e libero.
[...]
Nonostante l'illegalità della marijuana e i pregiudizi
contro di essa, un gran numero di americani continua a fare
uso regolare di Cannabis. Se una volta era considerato un
divertimento dei giovani o l'espressione di una ribellione
giovanile, il consumo d marijuana è ormai una pratica
comune fra gli adulti. Milioni di persone hanno fumato
marijuana per anni e molti di loro continueranno a fumarne
per il resto della loro vita. Queste persone sono convinte
di non fare del male né a se stessi né a nessun altro,
esattamente come ne sono convinti i fumatori e i
bevitori.
Tra coloro che ne fanno uso, anzi, sono in molti a
credere che la marijuana migliori la loro vita -un argomento
di cui si sente parlare raramente su carta stampata. In più
di vent'anni di ricerche ho letto una grande quantità di
materiale sui potenziali effetti nocivi della cannabis (in
gran parte assurdità) e molto poco sulle sue proprietà
benefiche. Sebbene queste proprietà presentino diversi
aspetti, l'impiego medico è uno dei più importanti ed è
stato gravemente ignorato. Sono giunto alla conclusione che
se qualunque altra droga avesse rivelato simili
potenzialità terapeutiche abbinate a un simile primato di
innocuità, gli specialisti e l'opinione pubblica avrebbero
dimostrato per essa un interesse molto maggiore. La
reputazione largamente immeritata della cannabis come droga
nociva nell'uso ricreativo e le conseguenti restrizioni
legali hanno ostacolato il suo impiego medico e la ricerca
scientifica. Come risultato, la comunità medica è
diventata ignorante in fatto di cannabis ed è stata sia un
agente, sia una vittima, nella diffusione di informazioni
sbagliate e di miti terrificanti.
Quello che segue è per lo più un libro di storie:
questo perché la maggior parte delle testimonianze sulle
proprietà mediche della marijuana è di natura aneddotica.
Un giorno si porrà rimedio alla sistematica negligenza
della comunità scientifica e gli autori di un libro sugli
impieghi medici della marijuana avranno la possibilità di
esaminare una vasta letteratura clinica. James Bakalar e io
speriamo di abbattere pregiudizi, porre rimedio
all'ignoranza e contribuire a spianare la strada per la
ricerca futura esplorando gli usi terapeutici noti e
potenziali di questa notevole sostanza.
Lester Grinspoon, Psichiatra, Professore Emerito
all’Università di Harvard
12 ottobre 2012 19:27 - ennio4531
Spiace constatare che alla COMARE scr-Ivan-o quelli che
vorrebbe suoi adepti disobbediscano alle sue direttive
inducendolo ad espressioni invocanti il ... fecale e a
scommettere con il suo cane sulla sprovvedutezza di
costoro.
Di fronte a tanta ingratitudine e sordità mostrata dai suoi
sodali, non rimane al leguleio scr-Ivan-o solo che il
proprio cane a cui rivolgersi per esternargli le
contrarietà patite.
Dalla qualcosa sorge spontaneo l'interrogativo sul detto:
dio li fa poi li accompagna,
.... che abbia un fondamento per l'accoppiata
cane/scr-Ivan-o ?
12 ottobre 2012 19:25 - chinaski
@Ivan
"QUALUNQUE prodotto che venga assunto in dosi esagerate;
dove si vorrebbe andare a parare con un'affermazione del
genere riferita SPECIFICATAMENTE (n.b.) alla cannabis?
Boh..."
Ivan, dove vuoi che si vada a parare? Lo sai benissimo.
Verso il fatto che la cannabis debba rimanere illegale e
perseguita dalla legge, a differenza di sostanze ben più
nocive ed additive. Insomma, il solito.
12 ottobre 2012 15:38 - IVAN.
.
USO & ABUSO: LA QUESTIONE CENTRALE
*****
(Notizia:) Nuovo studio made-in-USA: “Smettere di fumare
marijuana dà crisi di astinenza che interferiscono con la
funzionalità quotidiana” (ecc ecc)
________________________________
E alè. Prossima rivelazione: l'acqua posta sul fuoco
diventa calda. Ma pensa un po', eh?
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi eminenti
“scienziati” che tutta la questione ruota attorno alla
differenza tra “USO” ed “ABUSO”.
E' LAPALISSIANO che qualunque sostanza di cui si fa
“ABUSO”, a lungo andare provochi una certa forma di
assuefazione, dipendenza e danni collaterali;
questo vale per QUALSIASI prodotto, anche il più
“domestico”: sale, zucchero, caffé, vino, tabacco,
pasta...(Persino il pane e l'acqua, dopo un consumo
massiccio e incontrollato, provocano effetti di
Tolleranza).
Allo stesso modo, non c'è bisogno di scomodare
“autorevoli commissioni di studio” per determinare che
se uno svitato si fuma 5 etti di cannabis al giorno, in lui
si creano fenomeni di “dipendenza”. E' un dato di fatto,
un'ovvietà elementare che riguarda QUALUNQUE prodotto che
venga assunto in dosi esagerate; dove si vorrebbe andare a
parare con un'affermazione del genere riferita
SPECIFICATAMENTE (n.b.) alla cannabis? Boh...
.
12 ottobre 2012 15:37 - IVAN.
.
Mi raccomando, Nick, rispondigli: ho scommesso 10 euro col
mio cane che avresti abboccato ad un'esca così penosa (alla
voce “Avere la faccia come il culo”, il dizionario
riporta: “Vedi ennio4531”.)
E poi, con tutto il tempo che il poveretto dedica a
inventare finte obiezioni, è da ingrati non ricompensarlo
gettandogli una piccola elemosina, no?...
(Io, purtroppo, non ho tempo da perdere con gli atti di
carità verso la merda e vado avanti.)
.
11 ottobre 2012 22:01 - ennio4531
Nick.... lo ripeto....
hai usato la sofferenza umana per legittimare i tuoi
comodi.
La perversione del proprio animo appartiene agli
...sciacalli !
11 ottobre 2012 19:54 - Nick
"I dati forniti da chinaski si prestano a una doppia
lettura.
A) i morti per overdose riguardano tutte le droghe e quindi
ogni confronto riguardo la ... mortalitá per cannabis è
impossibile.
B) se i morti per overdose si dovesse riferire solo alla
cannabis , sarebbe la dimostrazione che la cannabis fa molto
.... male !"
Gorgia ad ennio gli fa una pippa...
...elucubrazioni patologiche tipico di chi non ha un c***o
da fare tutto il giorno, si diletta a sfidare la logica per
dar compiacimento alla perversione del proprio animo.
Cerca di far impazzire gli altri facendoli smarrire
dialetticamente nei budelli dei suoi perversi sillogismi, ma
ultimamente la cosa gli riesce pure male.
Roba da TSO.
11 ottobre 2012 18:05 - ennio4531
... chiuso per niente ...
I dati forniti da chinaski si prestano a una doppia
lettura.
A) i morti per overdose riguardano tutte le droghe e quindi
ogni confronto riguardo la ... mortalitá per cannabis è
impossibile.
B) se i morti per overdose si dovesse riferire solo alla
cannabis , sarebbe la dimostrazione che la cannabis fa molto
.... male !
Comunque dobbiamo nuovamente ricordare che in Olanda ..
' "Nonostante la cosiddetta "Politica della tolleranza"
(Gedoogbeleid), nei Paesi Bassi, al contrario di quanto
spesso si creda all'estero.....
è vietata la produzione(tolleranza fino a 5 piante per uso
medico DenHaag 2008), detenzione(max 5 Gr uso personale e
chiuso nella confezione), vendita e acquisto(tollerata
all'interno dei coffeshop per il THC) di qualsiasi droga
(inclusi i derivati della canapa....
Il possesso di droghe pesanti è un reato;..
Contrariamente a quanto comunemente si crede, le droghe
trovate dalla polizia devono essere confiscate per legge,
sia che si tratti di droghe pesanti sia che si tratti di
droghe leggere, anche se sono piccole quantità destinate
all’uso personale.
In base alla "legge sull'oppio", infatti, le droghe leggere
rimangono illegali, e ne sono ufficialmente proibite la
coltivazione e la produzione, vendita o compera,
importazione o esportazione, e il possesso." ( da wikipedia
) .
11 ottobre 2012 14:13 - chinaski
"Una ricerca della European Monitoring Centre for Drugs and
Drug Addiction mostra, ad esempio, che dal 2000 al 2008 nel
nostro Paese ci sono stati 5.791 morti per overdose (643,44
all’anno), contro i 1.071 dell’Olanda (119 all’anno).
Un dato che va ovviamente rapportato agli indici di
mortalità e al numero di abitanti di ciascuna nazione
(circa 60 milioni di Italiani con 16 milioni 500 mila
Olandesi) ma che comunque attesta all’Italia un 60% in
più di decessi rispetto all’Olanda."
Chiuso il discorso.
10 ottobre 2012 16:25 - ennio4531
Chinaski , dopo aver copia/incollato da wikipedia ciò che
riteneva utile alla sua causa e aver omesso ciò che gli
faceva ombra, come fanciulla della quale si mette in dubbio
la Virtù ( … onestà intellettuale ) non trova di meglio
che ricorrere alle cure amorevoli della Comare scr-Ivan-o
per ottenere assistenza e comprensione …
Sembra di essere .. all’asilo quando l’infante reclama
la presenza consolatoria della maestra per presunti torti
fattigli … ringraziandola per il servizio di tutela reso
con totalitarie adesioni come:
‘@Ivan
Concordo al 100% con quanto da te scritto. Non era possibile
analisi dei fatti migliore.’
Richiamiamo il quadro della legislazione olandese ( ..
secondo wikipedia da cui chinasky ha copiato ), che per lo
stesso chinaski :
‘è praticamente legalizzata dal 1976 ‘
quando dalla stessa fonte leggiamo:
"Nonostante la cosiddetta "Politica della tolleranza"
(Gedoogbeleid), nei Paesi Bassi, al contrario di quanto
spesso si creda all'estero,…‘ .. per cui riassumendo:
- i prodotti della cannabis sono stupefacenti nocivi ;
- la detenzione per uso personale è punibile con multa;
- se trovati dalla polizia, vanno confiscati.
Invece di scusarsi o spiegare l’…infortunio, come
risponde il chinasky ?
Ritirandosi offeso nella propria torre eburnea fatta di
permalosità e saccenza per dire:
‘ Replicare è un esercizio letteralmnete inutile. E'
chiaro che, non trattandosi (penso) di persona affetta da
oligofrenia conclamata, deve per forza di cose trattarsi di
un volgare disonesto, che non deve essere degnato del
dialogo.’.
P.s.: sul numero dei morti in rapporto alla popolazione, la
fonte citata da chinasky non ne fa cenno e il richiamarsi
in modo generico ai ‘documenti ufficiali dell'U.E’ è
la solita scappatoia.
Ma ammesso che questi documenti esistano, essi non sono
credibili . Perché ?
Mi avvalgo della stessa tecnica degli antiproibizionisti
quando una ricerca, uno studio ecc. ecc. mettono in mostra
aspetti deleteri dell’uso di …erbe.: non sono validi !
Perché ?
… perché, rispondono, noi la sappiamo più lunga dei
…fatti !!!
5 ottobre 2012 14:24 - chinaski
@Ivan
Concordo al 100% con quanto da te scritto. Non era possibile
analisi dei fatti migliore.
5 ottobre 2012 11:28 - IVAN.
.
L'ARMA PIÙ POTENTE
*****
• (da Chinaski:) «Semplicemente chiedo: è possibile che
L'Italia, pur mantenendo come gli altri Paesi europei un
regime proibizionista, diventi un posto dove ad un ragazzino
non venga letteralmente ROVINATA LA VITA per la sola colpa
di aver fumato uno canna?»
____________________________________________
Conosci già la risposta, Chinaski.
Uno dei motivi del mantenimento forzato del Proibizionismo,
è che esso offre allo Stato la possibilità di fare CASSA
FACILE alle spalle dei propri cittadini tramite pretesti
sanzionatori del tutto GRATUITI.
Dobbiamo tener presente che il benessere del Potere (che non
è necessariamente “lo Stato”) è direttamente
proporzionale al disagio che arreca alla popolazione sotto
il suo controllo.
Quindi per i cittadini è inutile protestare adducendo
motivazioni “etiche”; il Potere/Stato sa BENISSIMO di
commettere soprusi in tal senso, ma lo ritiene un
indispensabile cappio per mantenere il proprio
“bestiame” in condizioni di costante sudditanza.
Il Potere politico funziona così fin dalla nascita delle
prime società collettive, e il Proibizionismo non è altro
che uno dei tanti MEZZI per consolidare la differenza di
status tra Dominatori e Dominati.
Ti aspetti quindi che i Dominatori rinuncino ad un'arma
tanto potente solo in nome di “giustizia” ed
“equità”?
Ovviamente non lo faranno mai (non di LORO INIZIATIVA,
almeno).
Allora in che modo i Dominati possono rivendicare un
trattamento più parietario? (Senza dover ricorrere a
violente rivoluzioni, intendo.)
Il famoso attivista per i diritti umani Stephen Biko disse:
«L'arma più potente nelle mani dell'Oppressore, è la
mente dell'Oppresso».
Personalmente è un concetto che condivido. Proviamo ad
adattarlo al tema specifico:
Qual'è il metodo migliore per imporre il Proibizionismo
come forma di controllo ed oppressione del popolo?
Ovviamente convincere il popolo stesso che il Proibizionismo
è adottato “per il suo bene”.
E così, avanti con la propaganda: ricerche scientifiche
farlocche, demonizzazione di sostanze fondamentalmente
innocue, e boicottaggio mediatico delle voci contrarie alle
grancasse di regime.
Ecco dov'è l'importanza del diffondere Informazione
corretta: essa non servirà a modificare il sistema vigente
(poiché, come ho già detto, la semplice Logica non può
fare nulla contro gli interessi di lucro), però servirà a
far capire a sempre più persone di non avallare
inconsapevolmente il meccanismo che le opprime. E' già un
risultato non da poco.
.
4 ottobre 2012 14:59 - chinaski
@Ivan
"Nessun dubbio. Data l'insussistenza (scientifica e sociale)
delle ragioni del Proibizionismo, in teoria la questione
sarebbe già dovuta essere chiusa da almeno 60 anni...e
invece ci troviamo ancora in alto mare, e con figuri come
Giovanardi e Serpelloni nei posti che contano."
Appunto. Parliamoci chiaro, la legalizzazione al moneto
attuale è mèra utopia; non sono riusciti a legalizzare
Paesi ben più avanzati in materia a livello legislativo,
figuriamo il Paese a oggi più proibizionista d'europa e
cioè l'Italia. Questo perchè i trattati transanazionali in
vigore a tutt'oggi rendono di fatto impossibile le scelte
autonome di una singola nazione in tali materie. Per questo
reputo le vbarie associazioni legalizziamo
qua...legalizziamo là, uno specchetto per le allodole, sia
chiaro, gente in buona fede e rispettabilissima, che conduce
una battaglia sacrosanta, tuttavia perduta in partenza.
Quello che semplicemente chiedo (ricolleggandomi al discorso
della tolleranza): è possibile che L'Italia, pur mantenendo
come gli altri Paesi europei un regime proibizionista,
diventi un posto dove ad un ragazzino, ad un uomo, non venga
letteralmente ROVINATA LA VITA, per la sola colpa di aver
fumato uno canna? Rovinata la vita si, perchè cosa è
ritirare la patente, il passaporto, costringere ad esami
delle urine umilianti ed a seduite dallo psicologo inutili,
se non rovinare la vita ad un individuo altrimenti persona
integrata e normalissima, con lavoro, famiglia e
responsabilità?
E' chiedere troppo?
Evidentemente in un paese economicamente ricco, ma medievale
per quanto riguarda la consapevolezza media dei singoli ed
dove ancora vigono regnanti a cui tutto è concesso e
sudditi "usi a obbedir tacendo", evidentemente si...
3 ottobre 2012 22:13 - IVAN.
.
• (da Chinaski:) «Ovunque via sia un approccio più
morbido verso il consumo, si sia resgistra sempre un vistoso
calo nell'uso delle sostanze.»
Concesso...Tuttavia confermo che non sono interessato alla
mera questione dei “Consumi-più-o-meno”, dato che essi
sono un semplice RIFLESSO di scelte prese più a monte.
I consumi possono aumentare o diminuire, ma a fare testo
deve sempre essere il REGIME entro cui questi aumenti o
diminuizioni sono inseriti. (Per i motivi che ho già
spiegato, paradossalmente sarebbe preferibile un AUMENTO dei
consumi in un regime di Legalizzazione, che una DIMINUIZIONE
dei consumi in un regime di Proibizionismo).
=================================
• (da Chinaski:) «Basta guardare al proibizionismo
dell'alcool in USA: mai la gente è morta per avere bevuto
alcolici industriali velenosi ed adulterati come in quei 14
anni dal 1919 al 1933. Sono dati di fatto.»
Il paragone calza a pennello: quelle che un tempo erano le
distillerie “casalinghe” di liquore scadente, oggi sono
le raffinerie clandestine di intrugli chimici.
Il punto è proprio che la tanto millantata “dannosità”
di alcune sostanze è dovuta al fatto che esse sono prodotte
in regime di TOTALE assenza di controlli e
regolamentazioni.
Allora i ciarlatani hanno un bel parlare di tumori, collassi
o decessi per overdose...ma si “dimenticano” di
precisare che la maggior parte di essi sono causati dalle
sostanze di taglio o da una mancata comunicazione della
quantità di principio attivo contenuto.
La soluzione più logica? Si sa, ma è inutile ribadirla. La
Logica non attecchisce, contro gli interessi di lucro.
=================================
• (da Chinaski:) «Il tuo obiettivo è quello della
legalizzazione che è ben diverso dalla tolleranza, lo
so.»
Nient'affatto, Chinaski.
Quella che tu chiami “Tolleranza” sarebbe semplicemente
un effetto laterale della Legalizzazione.
Nessuna diversità di princìpi, quindi; è solo che quando
si parla in generale di “Legalizzazione”, il fattore
“Tolleranza” è già incluso all'interno di un quadro
più ampio.
=================================
• (da Chinaski:) «Temo che passeranno ancora diversi
decenni per vedere a livello globale cambiamenti di tal
natura.»
Nessun dubbio. Data l'insussistenza (scientifica e sociale)
delle ragioni del Proibizionismo, in teoria la questione
sarebbe già dovuta essere chiusa da almeno 60 anni...e
invece ci troviamo ancora in alto mare, e con figuri come
Giovanardi e Serpelloni nei posti che contano.
Insomma, il Proibizionismo è un giocattolo conservato per
mera SCELTA ARBITRARIA dagli apparati di Potere. Le
motivazioni “sociali” addotte sono tutta fuffa, delle
maldestre scuse per mascherare gli EMORMI interessi
economici e politici che stanno dietro al regime
proibizionista.
E il fatto che questi sciacalli non si preoccupino nemmeno
di accampare scuse un minimo CREDIBILI, la dice lunga su
quanto gliene freghi dei moti di opposizione ai loro diktat
arbitrari.
Allora PERCHÈ le persone di buona volontà dovrebbero
affannarsi a combattere una battaglia già persa in
partenza? (Già risposto nei post addietro.)
.
3 ottobre 2012 22:11 - IVAN.
.
Sugar, se ancora non ti è noto, il cialtrone che si nicka
"ennio4531" (che non c'entra nulla con Svik) è solo un
sabotatore in malafede. Non crede a una parola di ciò che
scrive; il suo scopo è solo di interrompere il filo dei
discorsi seri con sciocche obiezioni palesemente FINTE.
Scopo che riesce ogni volta che qualche ingenuotto abbocca e
gli risponde, contribuendo così a sua volta ad infarcire la
discussione di deviazioni inutili che la rendono
illeggibile.
Un utente con un po' di esperienza sa che trollonzi del
genere non vanno filati neanche di striscio.
(Infatti fine parentesi e andiamo avanti.)
.
3 ottobre 2012 16:39 - sugar magnolia
Ennio mi ricorda Supervik....niente niente che siano la
stessa persona ???