COMMENTI
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25 giugno 2011 12:57 - damabianca
sapete cari genitori che i nostri ragazzi comiciano a preferire la terribile ketamina allo spinello? non odora non si rileva con la macchinetta...e così si suicidano piano piano
23 giugno 2011 16:09 - fabrizio7338
Isolamento, emarginazione e degrado sociale o culturale non sembrano piú essere le caratteristiche distintive del paziente tossicodipendente: oggi queste persone si curano con terapie appropriate, lavorano, vivono una vita sociale e relazionale normale. Almeno secondo un'indagine condotta da FederSerd e Gfk Eurisko nella primavera del 2011 e presentata oggi a Milano.
L'indagine, che ha coinvolto cento medici responsabili dei Sert (servizi pubblici per le tossicodipendenze) e 378 persone dipendenti da eroina, mette in luce il profilo di un paziente che, nonostante l'esperienza della droga, mostra un buon inserimento nel contesto professionale (circa il 50% degli intervistati lavora), un buon background culturale (quasi la metà ha conseguito un titolo di studio superiore) e la capacità di crearsi una rete sociale e familiare (in un terzo dei casi è sposato o convive, in un quarto dei casi ha figli e quasi l'80% vive in famiglia o con amici). Il consumo di eroina risulta essere l'ultimo step di una storia di uso/abuso precoce di sostanze: si inizia con comportamenti a rischio - fumo e alcool in età adolescenziale - per poi proseguire con amfetamine, Lsd, ecstasy e cocaina (mediamente a partire dai 18 anni).
La decisione di iniziare la terapia è una scelta fortemente personale: nella quasi totalità dei casi è stato il paziente a decidere di intraprendere un percorso di cura, spesso aiutato anche da familiari e amici; la decisione e' nata dalla preoccupazione per il proprio stato di salute (87%), dal desiderio di normalità (53%) nonch‚ da un senso di responsabilità (31%). Si tratta quindi di un paziente motivato, che vuole curarsi, grato ai Sert e alle terapie. Particolarmente apprezzata e' la possibilita' di avere il farmaco "in affido", disponendo cosi' di una gestione piu' autonoma, a casa, della cura. Un altro aspetto evidenziato dalla ricerca è l'importanza della continuità terapeutica durante e dopo il carcere; i tossicodipendenti infatti vanno frequentemente in carcere per problemi connessi alla droga (un terzo degli intervistati è stato in carcere, mediamente due volte). La possibilità di continuare la terapia durante e dopo la scarcerazione è il presidio piú efficace per la riduzione del rischio di overdose e di morte in questi pazienti.

'Un passo in avanti importante'. Cosi' Il Ce.I.S., il Centro italiano di solidarieta' 'Don Mario Picchi', da anni impegnato nella lotta contro ogni forma di tossicodipendenza, commenta la ricerca commissionata da Federserd a GfkEurisko.
'Considerare le persone che entrano nel tunnel delle droghe, non piu' come 'tossici' ma come soggetti da recuperare - spiega il presidente del Ce.I.S. Roberto Mineo - innanzitutto come uomini e' il ritorno a una rivoluzione culturale e sociale di non poco conto. Tuttavia, occorre rinforzare questo percorso'.
Alla vigilia della Giornata mondiale contro le droghe, il Ce.I.S. indica come 'soluzione le linee guida approvate, a Vienna, dalla Commissione stupefacenti delle Nazioni unite in una risoluzione fortemente voluta dall'Italia'. 'Come da quaranta anni, siamo sempre convinti - conclude Mineo - che l'unica strada percorribile sia quella di porre al centro di ogni intervento terapeutico l'uomo. Ogni persona ha un suo codice identificativo, una sua anima, un suo modo di essere e, per quello, deve essere aiutato. Lavorare anche su questo significa garantire un adeguato sostegno psico-sociale e, quindi, un pieno recupero personale e lavorativo'.
23 giugno 2011 2:10 - blacksuede
Mi trovo a metà strada tra Ivan e Pettine, nel senso che entrambi avete una parte di logica ragione. Il raziocinio e il senso critico trovano spazio nelle questioni di rilevanza sociale e politica, e spesso ciò si ferma ad un palmo del proprio naso. Facendo un Copia e Incolla; sulla proibizione e sul problema della droga, il 2 Agosto 1977 il Presidente Statunitense diceva: “Le pene contro il possesso di droga non dovrebbero essere più dannose per l'individuo dell'uso della droga stessa.” Adesso, basando su tale affermazione, la pericolosità reale, oggettiva, scientifica (e non manipolata da ideologie o interessi) di qualunque sostanza(caffè incluso), lascio al raziocinio la conclusione più logica.
22 giugno 2011 21:54 - IVAN.
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(da Pettine:)
«Per definizione il proibizionista è colui che non riesce a guardare oltre il proprio naso.»
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Uhm...Stiamo attenti a questo tipo di generalizzazioni a priori, Pettine.

Il Senso Critico di una persona è INDIPENDENTE dalla posizione che - esteriormente - assume su una data questione;
anzi, ad essere sincero, io preferisco uno che argomenta con serenità e raziocinio la sua posizione proibizionista, piuttosto che uno che è antiproibizionista solo per partito preso.

Non dimentichiamo che sulla Questione-Droga non c'è una posizione "giusta" o "sbagliata" DI PER SÈ, bensì si tratta di fare analisi imparziali dei PRO e dei CONTRO di ciascuna posizione (proibizionista o anti).

Viceversa si fa soltanto il gioco di chi ha interesse a ridurre il dibattito politico ad un banale scontro di tifoserie contrapposte (che per definizione sono MANIPOLABILI qualunque sia la bandiera a cui si assoggettano come scimmiette).

In altre parole, io non mi definisco un "antiproibizionista"; semplicemente, confuto le idee proibizioniste quando rilevo che esse sono basate su premesse errate - e lo stesso faccio con le idee antiproibizioniste, quando vedo che sono frutto di altrettanta superficialità.

Ecco il perché - alcuni - "discutono". Ciao.



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22 giugno 2011 12:20 - pettine
@IVAN "Una contraddizione ideologica (ed economica) che appare subito EVIDENTE a chi guarda le cose un po' oltre il proprio naso."

vero, ma per definizione il proibizionista è coluni che non riesce a guardare oltre il proprio naso..

o è quello o è un criminale con interessi da difendere... infatti a volte mi chiedo perchè ci discutiamo.
21 giugno 2011 21:22 - blacksuede
vi invito a scaricare e leggere un piccolo libro pubblicato su: http://www.dolcevitaonline.it/hemperor/chapter7.html
18 giugno 2011 23:39 - glacial68
Il grande inganno !
tabagismo 80000 morti annui
Alcolismo 25000 morti annui
La tollerante Olanda 2,5 tossicodipendenti ogni 1000 abitanti …Italia la più proibizionistica d’Europa 6,4 ogni mille abitanti
Deterrenza e disapprovazione =
30% delle persone in carcere e tossicodipendente con conseguente intasamento di tribunali e sovraffollamento carcerario che farà molto piacere ai tanti compagniucci della politica i quali usufruiranno da qui a poco di qualche altro indultino o amnistia e le spese sono a dir poco incalcolabili!
Epatiti c aids si espandono in tutta la popolazione con costi immensi per la sanità pubblica e uccidono molto prima delle cosiddette droghe
Microcriminalità =rapine scippi furti ecc diretta conseguenza del proibizionismo
Migliaia di morti per overdosi
Miliardi regalati alla criminalità organizzata
La corruzione non ha più limiti
Il 2 giugno a New york la Commissione globale per le politiche sulla droga
Ha dichiarato “ la guerra alle droghe e fallita “
La Marijuana non porta dipendenza fisica e nel mondo nessuno e mai morto per il suo uso !
Nel 93 un referendum popolare sancì la depenalizzazione della cannabis ma a quanto pare i cittadini non contano
quante persone ancora devono esse perseguitate dalla legge fini Giovanardi
LEGALIZZARE !
18 giugno 2011 22:56 - glacial68
Questa uomo e un killer...e ci tengo a dire che ragiono con la mia testa sono consapevole di ciò che dico consapevole della mia situazione e non ho bisogno della sua pietà vivo la mia vita e non vorrei che qualcuno pensando di dover drizzare la mia testa me la decapitasse e tantomeno mi privasse dei miei diritti solo perché ho un problema personale che purtroppo il proibizionismo trasmuta in sociale e penale nella maniera sbagliata....e vorrei che i miei figli fossero informati con imparzialità e coscienza e non terroristicamente perdendo ogni confronto con la realtà e in maniera solo ideologica...non voglio che altre persone muoiano per overdosi epatiti c aids suicidi in carcere e non o nella più totale solitudine...ne ho visti morire 34 così..5 per overdose 15 di aids 3 per suicidio 11 per epatite c e 23 hanno anche percorso la strada della comunità e tanti altri moriranno ancora non per droga ma per malattie ...Ho iniziato all'età di 14 anni a fare uso di eroina...fino a 15 anni fa la mia vita e stata un calvario...carcere comunità..ho contratto l'epatite c...ecc Tutto questo grazie al proibizionismo...ho visto morire la maggior parte dei conoscenti per epatite aids overdose e alcol...posso asserire che dall'80 a oggi l'uso di tutte le droghe e solo aumentato e il proibizionismo e fallito...oggi sono 14 anni che prendo metadone e ringrazzio (forse sarei già morto)la mia vita era rinata ..certo con i miei problemi...ma comunque una vita degna di essere vissuta...posso asserire che le comunità se dovessero stare aperte per il loro risultati non avrebbero ragion d'esistere (ne ho trascorsi due in una di esse )...sono uno strumento di crescita ti mette in condizione di avere più armi per risolvere i problemi ma non e la soluzione...ora il signor Giovannardi parla di cronicizzazione...e paventa l'idea che la riduzione del danno non e la strada da seguire ma con la sua politica attua uno sterminio sistematico dei malati...forse non si e reso conto che e una malattia e già la parola tossicodipendente intrinseca in se una cronicità ...che la gente muore di overdose da schifezze contrae epatiti e aids ( sono una condanna aiutano veramente molto in un cammino di guarigione)che poi si espandono in tutta la popolazione..che la tossicodipendenza mista al proibizionismo porta a commettere azioni che non si sarebbe mai pensato di poter compiere...e finisci in galera..la vera università del crimine..questo e il suo modo di trattare una malattia perché di questo si tratta altrimenti non si spiegherebbe come migliaia di persone continuano su questa strada incuranti di tutto..l'alcol e libero ...milioni di morti da dipendenze e incidenti...ma lui non si preoccupa di vietarlo e di vietare tutto ciò che serve alla sua creazione..e cultura..e inimmaginabile fare ciò..se domani non esistessero le cosi dette droghe..tutti userebbero solo l'alcol...(IPOCRISIA allo stato puro)tutti gli incidenti sotto effetto di droghe dipendono sempre e solo dall'alcol..i casi in cui non c'e l'alcol presente sono rarissimi e si può dire che rientrano in una casistica di normalità..cioè non riconducibili alla sostanza...ma di cosa parla..mi ricordo nell'ottanta sentivo storie di tossici che prendevano la morfina per terapia e poi da un giorno all'altro la tolsero di mezzo...una vera mattanza...suicidi e carcere per tutti...questo ripropone il caro Giovannardi a 30anni di distanza..solite strade già percorse sulla pelle delle persone...più problemi crei a una persona che usa sostanze stupefacenti e più cronicizzi la sua malattia...perché cercherà sempre più aiuto nella sostanza per andare avanti..comunque dopo 14 anni di tranquillità grazie a questo signore ho potuto avere una perquisizione in casa per aver acquistato semi di marijuana su internet ..hanno trovato le mie piantine per uso personale e grazzie anche hai miei trascorsi giudiziari risalenti a 16anni addietro mi sono beccato due anni di domiciliari...grazie al maria stavo lentamente riducendo anche il metadone...tutto questo scherzo ha permesso anche la perquisizione della casa di mia madre e mia nonna 94enne...le quali sono state prese da malore...risultato positivo che finalmente loro e tanti altri che hanno votato questo governo ora lo ripudiano...e non vi dico quello che poi e uscito sul giornale..menzogne assurde..odio dal più profondo del mio cuore il pig Giovandardi Mantovani Fini Serpelloni che non hanno più nemmeno il benefico del dubbio..cioè che la loro condotta possa essere dettata dall'inconsapevolezza e da buoni principi..sono marci dentro e con i loro sporchi giochi politici uccidono e rovinano le vite delle persone.. e abrogano leggi volute dal popolo tramite referendum e poi se il grande PIG che si rivolge e usa sempre le famiglie vuole il grido di una madre.. posso prestargli la mia… non so cosa ne potrebbe restarne dopo…ritengo che parlare con costoro per trovare una ragionevolezza comune sia assolutamente inutile…fuggono da un confronto alla pari ..sanno benissimo di uscirne a pezzi e di non avere argomentazioni per giustificare il loro fallimento e la loro ostinatezza…sto pensando di creare un documentario ….di riprendere coloro che stanno morendo per colpa del proibizionismo …di far parlare le madri che hanno perso i figli e sono per la riduzione del danno…di intervistare coloro che finiscono in galera…riprendere basi di spaccio trentennali e onnipresenti….la corruzione che genera ormai senza confini….i suprusi in cui incorrono i tossici….personalmente ne potrei raccontare molti….uno emblematico….circa 20anni fa nelle vele di secondigliano NAPOLI ….lo spacciatore non voleva pagare la mazzetta settimanale ….ovviamente usava come venditori al minuto gli stessi MALATI e la prassi era ….quando gli acquirenti diventavano una trentina usciva il ragazzo e vendeva …coloro che pretendevano la mazzetta si presentavano in quel momento e sequestravano tutti i soldi dei Malati e poi dicevano venite a prenderveli in questura….vi rendete conto…comunque il mio primo reato l’ho commesso in seguito ha una perquisizione nella quale mi e stata buttata la sostanza … sono stato arrestato subito perché non portato a fare certe cose….devo raccontarne anche un'altra successa nello stesso giorno….vado ha comperare l’eroina ha secondigliano casa dei puffi…arrestano davanti hai miei occhi il pusher in flagranza di reato…lo incontro la mattina nei cubicoli del carcere prima del’udienza…leggo il suo fascicoletto e trovo scritto che era stato fermato mentre acquistava droga e aveva indicato dove il pusher fuggito aveva nascosto la droga…poi ha sua detta lo avevano accompagnato a casa si erano presi 16milioni e avevano cambiato il rapporto ma non l’ho avevano potuto rilasciare perché troppe persone avevano visto l’arresto….comunque dopo due giorni rivendeva nello stesso posto….ma sapete quante altre ne potrei raccontare dopo 18 anni di questi vissuti…vi rendete conto cosa e con che realtà deve convivere chi ha questa problematica e quanto siano fruttuose le tesi del PIG !
6 aprile 2011 19:42 - shugar
la marihuana non ha nulla a che fare con le droghe come eroina, cocaina ecc., tranne il fatto che e' accomunata da loro dalla proibizione e di conseguenza del fatto che viene venduta non dallo stato ma dalla mafia - stato
6 aprile 2011 19:39 - shugar
Pure l'attore ed ex senatore della California "Schwarzenegger" riferendosi alla Marihuana ha detto: quella!?, ma che droga, quella e' erba!!!

Salvo dovendo poi essendo a suo tempo stato ancora senatore e comunque icona d'attore rimangiarsi "dette parole" per le solite critiche idiote dei proibizionisti ma in un film girato all'inizio della sua carriera (troverete un file su youtube) lo si vede in una scena rilassatissima in cui si gode una canna^_?
6 aprile 2011 11:04 - pettine
ancora con la parola "droga"????
ma che droga??

che droga dovrebbero vendere in farmacia?

le droghe son tutte diverse, non si può parlare di "droga".
6 aprile 2011 9:36 - savpg8801
Già, Katia1402, e le facce dei drogati quando esercitano l'"illecito",le avrai mai viste? quando cercano questo contatto"sociale" con gli spacciatori amici e nemici nello stesso tempo, quando la fanno in barba alle autorità ed alle leggi, quando cercano lo sballo a tutti i costi, ma lontano dalle forme convenzionali....per colloquiare fra amici del branco, o peggio soli in un angolo, allora li vedi in fila in farmacia(non capisco, poi, la farmacia quando non ci sono certo dei notai o degli inquisitori dentro a fare i commercianti) in mezzo alle altre persone....poi magari con la ricetta, rilasciata da chi? Oppure ...mi da' un grammo di ecc.ecc.....Ha...l'ho finita questa, aspetti che telefono al "grossista"....prenda invece questa xxyy, in attesa.
Solo il fatto che la droga provoca dipendenza, fa capire che non è la maniera di distribuzione che farebbe finire il fenomeno. Solo un rivoltamento di massa mentale globale da seguire, alla stregua di una sorta di rifiuto di emulazione, potrebbe chiudere il fenomeno.
Quindi la vendita in farmacia sarebbe una liberalizzazione. Perfetto.
6 aprile 2011 8:25 - katia1402
Io vorrei che la droga fosse libera, venduta in farmacia in modo da poter controllare gli assuntori.
Non possiamo chiudere gli occhi, la droga oggi giorno sta ovunque, e perchè non sta dove invece dovrebbe stare? In farmacia ? Sparirebbero i venditori di strada e tanta delinquenza (furti, scippi, prostutizione ....) Vi racconto questa: una sera sono andata in un locale ben noto e frequentato della mia città posizionato su una strada di forte passaggio ad acquistare delle pizzette, mi fermo di lato con la macchina per parcheggiare e mi si avvicinano due ragazzi, presumibilnente di nazionalità marocchina, uno mi dicono cosa ti serve ? E il compagno: quanta ne vuoi? Allora dobbiamo chiuderli ancora per molto gli occhi ????
4 aprile 2011 11:25 - savpg8801
IVAN ...ho scritto apposta "..non potrebbe .. Non ho detto che in qualcosa ancora non lo faccia. Lo sanno anche i bambinetti, per quello ti ho invitato a documentarti sulle peculiarità tendenziali a cui un ente pubblico deve rivolgersi, cioè a non fare imprenditoria.
Certo che le anomalie vecchie sono dure a morire, e tu ne vorresti instaurare delle nuove.
Pausa pranzo.
4 aprile 2011 7:52 - IVAN.
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(da SAV:) «Lo Stato, per sua natura, essendo un ente pubblico, una I.P.A.B. con sue contabilità speciali e diritto speciale, non potrebbe essere imprenditore nè commerciante in quanto è assente il concetto dello scopo statutario di LUCRO.»
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Questa sì che è nuova. E il monopolio della VENDITA (sic!) del tabacco, di chi è?
E in cosa differirebbe dal monopolio della VENDITA (ri-sic!) della cannabis?

Forse gli statuti non ne prevedono la qualifica ufficiale di "imprenditore" in linea TEORICA, ma DI FATTO lo Stato si muove come tale; domanda/offerta, costi/ricavi, bilanci e do-ut-des.

Ma non voglio spostare il tema su queste cose, che sono fuori contesto.

Sta di fatto che la Commercializzazione di stupefacenti prevista dalla Legalizzazione rientrerebbe a pieno titolo nella categoria dei servizi statali A PAGAMENTO (né più né meno come lo sono già molti degli altri farmaci e servizi sanitari, comprese le sostanze sostitutive agli oppiacei GIA' ATTUALMENTE COMMERCIALIZZATE dallo Stato).
Quindi il problema "imprenditoriale" non si pone proprio.


Per il resto, darò un'occhiata al link, anche se come detto mi pare una digressione fuori contesto.


E mo' pausa digestiva. I fondamenti della questione sono stati esposti, poi chi li VUOLE capire, li capisce.
Farò finta anche di non aver letto quella minchiata del "fare le pulci sui dettaglini" (son generoso, vero? Votami alle prossime elezioni), sperando che volesse essere solo un'ennesima supercazzola brematurata con scappellamento a destra.
Tanti antani.



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3 aprile 2011 21:25 - savpg8801
Nooo..(.IVAN scrive...Omissis..quindi non metterti a farmi le pulci con dettaglini di ordine logistico)......) nooo. Non voglio portarti via la principale tua caratteristica, tuttavia per uno strappo alla TUA regola, mi limiterò a osservare (del resto ho già accennato al proposito le difficoltà, in precedenza, quindi è considerato seguito a mie parole)
che lo Stato, per sua natura, essendo un ente pubblico, una I.P.A.B. con sue contabilità speciali e diritto speciale, non potrebbe essere imprenditore nè commerciante in quanto è assente il concetto dello scopo statutario di LUCRO; cosa, invece, che è caratteristica delle imprese industriali, commerciali, agricole e terziarie ecc., cioè distinzione netta; l'impresa pubblica dovrebbe chiudere in pareggio mentre le altre possono NON farlo ma ovviamente dalla proprietà è richiesto un utile!
A prescindere, poi, dalla realtà, e per non sovraccaricare questo infinito tema senza tediare i pazienti (che hanno pazienza in questo caso), unisco un link sulle privatizzazioni(quì c'entra solo come titolo e scopo dello studio), che hanno cominciato a far uscire dalle logiche imprenditoriali di salvataggio e sostegno, ma anche di partecipazione statale agognante qualche lucro (scopo conflittuale), di aziende malandate o altri scopi, da parte dello Stato, ma che, anche se da molte parti vi furono bocche gridanti al miracolo, si sono dimostrate (queste benedette logiche) fuorvianti ed inadatte, per non dire fallimentari(stante il concetto imprenditoriale) in quanto inficiate dalla politica e da altri interessi non specificamente e puramente d'impresa non pubblica, nonchè conduzioni limitative, proprie delle amministrazioni pubbliche.
Leggere attentamente qualche pagina di premessa (4 o 5) del pdf, non farebbe male.
http://dipeco.economia.unimib.it/persone/Marzi/didatticaPolE conB/Le%20privatizzazioni%20In%20Italia.pdf
---Il resto scritto, leggo e non spulcio, ma commenterò forse a suo tempo se del caso, visti i concetti diversi che vengono quì espressi con sicurezze ferree e quasi irredimibili.
3 aprile 2011 16:56 - IVAN.
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(da SAVPG:) «Ti pare che l'emistichio "..bisogna intendere.." lo si possa sostenere utopisticamente -sine qua non-?»



Certo che SÌ, quando l'interlocutore ne premette il significato specifico del termine - soprattutto PROPRIO a seguito di un banale fraintendimento del medesimo.
(Viceversa ci mettiamo a pigliaperilcularci su cosa dovrei intendere IO quando TU parli - pesco a caso - di "illuminazione cosmica".)

Per "Legalizzazione delle droghe" va inteso QUELLO. (E non l'ho deciso "io" perché mi diverto a riscrivere la lingua itaglianica, tovarisc).
Se poi per tuo mero sfizio personale vuoi per forza intenderla "Liberalizzazione", auguri; però poi non devi lamentarti se 58 milioni di persone ti chiedono «...Quando cazzo avrei detto che secondo te voglio la droga libera per tutti, belìn?»

Jamme avant', su.

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(da SAVPG:) «Come si arriverebbe a legiferare in tal senso senza compromessi, trovate di contromisure, accordi di parte, variazioni sul tema, intromissioni, onestà o meno nel mettere in pratica tale paradigma impossibile da gestire e con quali soldi?»



...Esattamente nello stesso modo con cui si è imposto l'attuale sistema proibizionista, SAV: con la VOLONTÀ DI FARLO.

O pensi forse che l'attuale sistema proibizionista si sia conformato da sè come un fungo in una pineta, senza «...compromessi, trovate di contromisure, accordi di parte, variazioni sul tema, intromissioni»?...
No; anche questo perverso sistema ha dovuto fare a pugni con forze avverse. Eppure alla fine è riuscito ad imporsi.
Certo; la ricchezza della torta da spartire era un incentivo piuttosto...motivante, per il branco di sciacalli che attualmente perseguono la linea proibizionista...Ma è altrettanto vero che l'evidenza della loro malafede e i danni immani che stanno provocando può fare da "incentivo motivante" per le forze a loro opposte.

I precedenti storici parlano chiaro: il Proibizionismo è destinato a fallire per sua stessa natura. Allora tanto vale mettere le mani avanti e approntare un sistema alternativo per quando il Proibizionismo giungerà all'implosione.

Poi è ovvio che parliamo di "teorie"; e che altro vorresti "fare", su un FORUM? Per natura stessa del Mezzo, qui il "fare" è necessariamente limitato al "dire" (la Teoria, appunto).
Quindi su un forum è sciocco contestare le teorie solo per il fatto che sono "teorie"; occupiamoci piuttosto di quali possano essere le Teorie più verosimili. Questo è COSTRUTTO.

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(da SAVPG:) «...escludi di approfondire i risultati pratici e futuri specialmente tenuto conto della "nostra realtà socio-politica" che si distingue da quella di altre nazioni e luoghi, come hai ammesso in un precedente post.»



Esatto, e lo ribadisco: ogni Nazione ha le proprie peculiarità sociali e culturali, per cui un Sistema funzionale in una data nazione non può essere adottato TALE E QUALE in un'altra...senza adattarlo a tali peculiarità.

Sottolineo che ho parlato di Sistema "TALE E QUALE", il che non toglie nulla al valore di un Sistema nella sua IDEA GENERALE.
In altre parole, è solo una differenza di MODALITÀ, non di CONCETTO DI BASE.

Nel caso specifico: i fondamenti della Legalizzazione sono validi per QUALUNQUE nazione del pianeta; cambiano solo le MODALITÀ con cui l'Idea Generale (la Legalizzazione) va portata in essere in ciascuna singola nazione, a seconda delle sue specifiche situazioni sociali e culturali.
Solo per questo motivo avevo affermato che le MODALITÀ del sistema di Legalizzazione valide in Olanda non andavano prese TALI E QUALI come esempio di ipotetico sistema di Legalizzazione funzionale anche per l'Italia (i miei dubbi riguardavano le MODALITÀ, non la LEGALIZZAZIONE IN SÈ).
Il valore generale della Legalizzazione IN SÈ non si discute; io avevo semplicemente invitato a considerare che non sempre le sue modalità di realizzazione sono paragonabili tra nazioni che la adottano - o intendono adottarla.



E veniamo allora a queste benedette "Modalità" di un ipotetico sistema di Legalizzazione delle droghe in Italia.

Come già accennato, il termine "Legalizzazione" non sottintende affatto "droga libera per tutti" o baggianate del genere;
si tratta di porre SOTTO CONTROLLO STATALE un mercato che attualmente è monopolio esclusivo della Malavita.

Le Modalità sarebbero anche abbastanza semplici (...relativamente parlando, obv; ora te le enuncio solo nella loro forma generale, quindi non metterti a farmi le pulci con dettaglini di ordine logistico).


• LA DROGA VIENE PRODOTTA E COMMERCIALIZZATA DALLO STATO.
(Maggiori controlli della QUALITÀ, con conseguente riduzione del rischio di overedose;)
(Riduzione del numero di tossicodipendenti a carico di strutture sanitarie statali.)


• LE SOSTANZE POTRANNO ESSERE MESSE A DISPOSIZIONE SOLO DEI TOSSICODIPENDENTI ABITUDINARI.
(Nessuna istigazione ad iniziare ad usarle per il semplice fatto che siano legali, quindi.)


• LE SOSTANZE VERRANNO COMMERCIALIZZATE AD UN PREZZO NOTEVOLMENTE RIDOTTO.
(Lo Stato recupera ampiamente i costi di fabbricazione;)
(Viene immediatamente stroncata la concorrenza del mercato criminale;)
(La malavita perde la sua principale fonte di introiti;)
(Verrebbe a diminuire quella miriade di piccoli reati che molti tossicodipendenti sono costretti a commettere giornalmente per racimolare il costo di una dose, attualmente gonfiatissimo.)


• DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI POSSESSO DI DROGHE PER MERO USO PERSONALE.
(Svuotamento delle carceri da molti detenuti fondamentalmente innocui per la società;)
(Alleggerimento delle costrizioni penali per rei non pericolosi per terzi.)



Mi fermo, anche se ci sarebbero molti altri punti da stabilire (e da definire nei loro dettagli pratici, obv.)

Come si può notare, i vantaggi di una SENSATA Legalizzazione sono evidenti;
così come appare evidente anche il maggiore ostacolo alla sua realizzazione: L'OPPOSIZIONE DI COLORO CHE LUCRANO SULL'ATTUALE REGIME DI PROIBIZIONISMO.

Ecco perché ho detto che gli aspetti pratici e logistici non sarebbero un grosso ostacolo all'introdurre un sistema di Legalizzazione degli stupefacenti, se solo ci fosse la VOLONTÀ di introdurlo.

Posso capire - e persino ASSOLVERE - questa mancanza di Volontà negli sciacalli che speculano sul fatto che il mercato della droga rimanga illegale...ma non riesco proprio a comprendere la mancanza di Volontà nelle persone in buonafede. (Potenza dei pregiudizi, oppure l'esprimersi solo tramite proclami arbitrari come fa Giovanardi risulta più convincente rispetto all'esprimersi tramite riscontri argomentati?...)



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3 aprile 2011 9:22 - savpg8801
Ma IVAN, per la miseria......
...(Cito testualmente:) «Quando si parla di "Legalizzazione", bisogna intendere SOLO la Produzione e la Commercializzazione di sostanze stupefacenti sotto controllo STATALE, le quali potranno essere messe a disposizione SOLTANTO dei tossicodipendenti "abituali", e RIGOROSAMENTE previo regolare certificato medico. PUNTO! Nessun altro significato "personale" deve essere affibbiato al termine "Legalizzazione".»........
Ma ti pare che quello che dici sia l'illuminazione cosmica? Ti pare che l'emistichio "..bisogna intendere.." lo si possa sostenere utopisticamente -sine qua non-?
Come si arriverebbe a legiferare in tal senso senza compromessi, trovate di contromisure, accordi di parte, variazioni sul tema, intromissioni, onestà o meno nel mettere in pratica tale paradigma impossibile da gestire e con quali soldi. Il tuo espresso"controllo dello Stato" sarebbe applicato, come adesso avviene, su tanti "legali" controlli dello Stato per esempio sulla sicurezza nei cantieri, sulle strade, sulla fiscalità, su altre migliaia di situazioni che sono regolamentate sulla carta, ma non avvengono o quasi in realtà, perciò ognuno fa come al solito quel che gli pare?
Bene, io sarò ignorante in materia anche perchè non ho mai approfondito se non superficialmente, ma parametrando ad altro quello che tu "a binario unico" affermi, mi permetterai di ribattere che sei un sognatore, o, quantomeno, un filosofico pianificatore di teorie e un critico delle parole e delle espressioni che credi debbano essere ricondotte solo a drastiche schematizzazioni, ma escludi di approfondire i risultati pratici e futuri specialmente tenuto conto della "nostra realtà socio-politica" che si distingue da quella di altre nazioni e luoghi,
peraltro ammessa in un precedente post.
Buona domenica.
3 aprile 2011 8:36 - IVAN.
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"Balle", Shugar?

Strano commento. Ti è forse sembrato che io abbia scritto qualcosa di differente da ciò che hai espresso tu?

Prova a rileggere bene (magari scopri che abbiamo raccontato le stesse "balle" entrambi...)



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3 aprile 2011 7:06 - shugar
Balle IVAN.

In Italia sino al dopoguerra la cannabis era legalmente reperibile in tutte le farmacie, me lo ricordai mio nonno ed a nessuno veniva in mente di trarne profitto o sballarsi.

Quello e' arrivato con la prohibition ed i conseguenti astronomici guadagni, la nascita degli enti preposti alla lotta, il giro di oldi insomma, la politica di ingerenza usata da certi paesi in altri a livello militare e d'intelligenz per via della scusa del "traffico e produzione" di droga.

Al Capone non sarebbe diventato tale senza proibizione d'alcool!!!

Certo una regolamentazione potrebbe provocare all'inizio un certo aumento di consumo che poi comunque si stabilizzerebbe ed a mio avviso diminuerebbe come in Olanda. Anche in Olanda si beve come in Italia alcool e sarebbe interessante saperne il rapporto statistico di consumo ed abuso in rapporto alla popolazione.

Il fatto e' che questa politica fallimentare in effetti da decenni fa troppo comodo a tantissimi e procura appunto pure ingenti guadagni a tantissimi!!!

Basta prendere nel suo piccolo la Repubblica Slovacca ove da un anno ogni cittadino puo' legalmente coltivare qualche pianta di cannabis eppure ogni volta che ci vado non mi sembra di vedere ogni giardino da pollice verde.

Eppoi in ogni caso oggigiorno la maggior parte della gente e dei giovani ha una cultura riguardo il benessere e la salute che in passato non esisteva.

Il fatto e' che il principale booster alla diffusione della droga e' il divieto e conseguente ingente guadagno derivante dal monopolio "non dello stato", ma relegato idioticamente o volutamente al crimine e basta
3 aprile 2011 1:29 - IVAN.
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(da Chinaski:)
«Basta vedere l'esempio olandese, dove la vendita della cannabis è tollerata e liberalizzata con la vendita nei coffee shop. In Olanda il consumo di cannbis nelle fasce giovanili è sensibilmente inferiore a quello di Francia, Regno Unito, Italia e USA.»
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Esempio condivisibile in linea TEORICA, Chinaski...però attenzione ai dettagli "logistici":
dobbiamo sempre considerare che l'esempio olandese funziona poiché in QUELLA SPECIFICA NAZIONE il contesto "Legalizzazione" è supportato da PRECISE condizioni sociali e culturali.

Se riproponessimo lo STESSO contesto di Legalizzazione in un'ALTRA nazione in cui però - a monte - NON esistono le medesime condizioni sociali e culturali, il "trapianto" non si rivelerebbe altrettanto efficace.

L'Italia è diversa dall'Olanda, ed anche gli italiani sono diversi dagli olandesi (immagina, per assurdo, che uno decida di trapiantare l'alpinismo in Olanda solo perchè funziona in Italia...)

Tutto questo per dire che non sono le condizioni sociali e culturali a doversi adattare ad una data riforma, bensì il CONTRARIO.
Cioè, per introdurre un'innovazione efficace, bisogna PRIMA lavorare su una serie di fattori: mentalità popolare, strutture pubbliche, pianificare contromisure agli (inevitabili) effetti collaterali del cambiamento, and so on.

Limitandosi al tema "droga", la vedo dura:
la LEGALIZZAZIONE (intesa nei termini che ho già spiegato) è l'UNICA soluzione sensata per arginare il fenomeno, ma si scontra con troppi interessi che qui sono particolarmente radicati.

Ad esempio, in Olanda la malavita raccogli solo le BRICIOLE del mercato degli stupefacenti; qui in Italia, invece, ne detiene il MONOPOLIO COMPLETO.
Per cui le organizzazioni criminali - attraverso le loro collusioni in politica - non permetteranno mai una riforma in cui si dispone che il controllo degli stupefacenti passi nelle mani dello Stato.
E niente serve meglio questo scopo che nasconderlo dietro una "nobile" campagna per convincere gli ingenui sulla necessità di adottare una linea proibizionista.

Per questi motivi dico che è PREMATURO, allo stato attuale delle cose, parlare di Legalizzazione sic-et-simpliciter; bisogna prima preparare il terreno, e smontare il castello di menzogne dei vari servetti di regime (Giovanardi & Serpelloni in primis) che fanno da diga all'introduzione pratica delle riforme di pubblica utilità.



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3 aprile 2011 1:22 - IVAN.
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(da SAVPG:) «Ti invito a rispondere, se vuoi, con parole meno offensive e volgari»



...Parole come "Tu hai la mente deviata"?...D'accordissimo, lasciamole da parte.

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(da SAVPG:) «Casomai ci fosse questa tanto agognata produzione o distribuzione o controllo da parte dello Stato e tutto ciò lo Stato lo metterebbe gratis, come sostiene qualcuno perchè risparmierebbe, nei decenni, i soldi delle cure di disintossicazione(?); la darebbero in tabaccheria? Oppure al supermercato?»



Confermi di leggere con troppa fretta, SAV. O addirittura di saltare a pie' pari interi paragrafi.
Cosa ho scritto a proposito di come debba essere inteso il termine "Legalizzazione"?

(Cito testualmente:) «Quando si parla di "Legalizzazione", bisogna intendere SOLO la Produzione e la Commercializzazione di sostanze stupefacenti sotto controllo STATALE, le quali potranno essere messe a disposizione SOLTANTO dei tossicodipendenti "abituali", e RIGOROSAMENTE previo regolare certificato medico. PUNTO! Nessun altro significato "personale" deve essere affibbiato al termine "Legalizzazione".»

E allora mi spieghi PERCHÈ DIAVOLO uno se ne esce ancora con BOIATE come «...La venderebbero al supermercato» e «C'è del vero che se le droghe fossero legali molti inizierebbero ad usarle», ostia can?

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(da SAVPG:) «Stai abusando del lemma "logica".[...]Pensa a un vecchio detto che: ove in un bar vi siano 50 che discutono sul gol se fatto bene o male, ivi emergono 51 pareri e 51 "logiche" sul come (dici tu) si sono svolti i FATTI.»



(Ossignùr...)
SAV, sinceramente sembri proprio ignorare la differenza tra:

- Una OPINIONE
- Una AFFERMAZIONE
- Un PROCLAMO ARBITRARIO

Qui non stiamo discutendo del proprio colore preferito, dove ogni preferenza espressa è incontestabile e vale quanto un'altra;
su questo tema ci sono dei riscontri OGGETTIVI, logiche consequenzali e parametri di Causa/Effetto che non possono essere messi in discussione senza fare figure da "negatori-della-evidenza".

E non puoi neanche dire che ti sono "contro" per partito preso, visto che ti ho già detto che su ALTRE tematiche apprezzo molto i tuoi contributi. Ma sulla specifica tematica "DROGA", ciò che traspare dalle tue esposizioni è - fondamentalmente - una confusa accozzaglia di PREGIUDIZI.

E non c'è nulla di "offensivo" o di "volgare" nel fartelo notare;
se uno scrive che la luna è una grossa arancia, è OVVIO che in tal modo si espone alle critiche degli "astronomi", non ti pare?
E' una reazione assolutamente NORMALE, in un luogo di Confronto Interattivo.
Viceversa, ai tuoi commenti dovresti premettere la frase: «Ora scrivo quel che mi passa per la zucca; nessuno mi risponda, perché tanto di sentire idee diverse o più verosimili non me ne frega niente.» Così risparmieremmo tempo tutti quanti.

Lasciatelo dire, SAV, qui c'è poco da appigliarsi ad una aleatoria "soggettività dei pareri": dal punto di vista di Logica & Raziocinio, le tue argomentazioni sul mondo della droga risultano obiettivamente appese all'aria.

Non eri tu che predicavi tanto la "umiltà", SAV? Allora, se non sei ipocrita, devi ammettere (a te stesso, obv) che le tue conoscenze sul fenomeno "droga" si basano più che altro su propaganda di terza mano. Il che non è un "male" in sé, ci mancherebbe; lo diventa quando ci si ostina ad opporre questi pregiudizi (per la maggior parte contradditori fra loro) ad argomentazioni pertinenti. Operato che dà l'impressione di un goffissimo arrampicamento di specchi - e non è un bel vedere, visto da fuori.
Detto solo a tuo beneficio; poi per me uno è libero di fare tutte le "magre" che vuole.



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2 aprile 2011 22:58 - fabrizio7338
In Russia le tante morti d'overdose sono dettate da ignoranza , violenza e disperazione...
Ce' stato il caso di un padre che ha prima ucciso d'overdose i tre figlioletti e poi si e' praticato l'overdose a lui stesso , fanno 4 in un sol colpo , disperazione direi in questo caso...
2 aprile 2011 22:55 - fabrizio7338
In Russia hanno anche la piaga della vodka che miete centinaia di migliaia di vittime ogni anno...
2 aprile 2011 21:49 - savpg8801
Ma se è vero che il prezzo di una dose in Russia è come quello di una birra, dove sta il fascino che quì è stato rivelato esserci per entrare in questo mondo che vive solo di dimostrazioni ostentative?
Da quando il prodotto povero o infimo fa trend?
Forse c'è stato negli anni 70 quello "casual" ove le grandonne, le contesse, le signore, ed anche certi "uomini" facevano la gara per accaparrarsi capi di bassissimo prezzo, unici, magari usati, ma esclusivi e privi di doppione.
Ma se la droga fosse legalizzata o quantomeno liberalizzata o peggio ignorata dalle Istituzioni, in Italia potrebbe veramente andare a prezzi di uno-due euro? Allora verrebbe proprio meno il fascino per la semplice legge che il "troppo facile" non attira nessuno?
Se così fosse, fine dei drogati? O si imporrebbero prezzi alti di Stato, siccome in Russia muoiono così tanti per overdose anche se la droga costa niente? Prezzi più alti, logico che meno se la possono permettere, un po' come i ticket salati per circolare in certe città al motto di:chi più inquina, più paga.
Bel lavoro per le "logiche scalettate" e per le "logiche tendenzial-futuriste", per qualcuno spine dorsali del ragionamento.
2 aprile 2011 21:10 - fabrizio7338
Una curiosita' quando sono andati i russi in Afghanistaan 20 anni fa' forse anche piu' , fatto sta' che i soldati russi tornarono quasi tutti dipendenti dall'eroina...ma non aveva avuto impatto sui civili russi...
Ora invece anche se sono andati come coalizione i soldati russi in afghanistaan non sono dipendenti dall'eroina , forse spacciatori ?
Da notare che in Russia attualmente e' arrivata l'eroina afghana tantissima tonnellate , ci sono 80.000 morti l'anno d'overdose in russia dichiarati , si stima siano circa 200.000 reali , il prezzo di una dose e' bassissimo 2 dollari , contro i 20 che ce ne vogliono in europa per la stessa dose di eroina afghana , una coincidenza ?
O veramente i soldati spacciano ? riportandola in patria...oppure sono i governi stessi ?
Possibile che una rete araba-talebana riesca da sola a fare il traffico internazionale in tutti i paesi capillare come lo e' attualmente ? L'eroina non manca da nessuna parte , e' ormai presente su tutto il globo , escludendo posti invivibili anche per l'uomo(polo nord , sud , ecc.) , dunque se non sono i civili a fare il traffico , chi e' ?
2 aprile 2011 18:53 - fabrizio7338
Ma si parla di un fenomeno il morfinismo(tossicodipendenza) ormai di 200 e passa anni , da quando hanno isolato la morfina , prima si chiamava malattia del soldato(l'stinenza) , in quanto i soldati ne facevano largo uso durante la guerra e quando tornavano a casa erano completamente dipendenti da morfina !
La tossicodipendenza e' un fenomeno che va' indietro nei secoli , gia' Carlo Magno era un gran consumatore di oppio e ne dava anche ai suoi soldati per combattere meglio , non sentire la fame ,la fatica e il dolore , quindi permettendo ai soldati feriti di riposare in silenzio e agli altri di dormire...
Durante la seconda guerra mondiale , i giapponesi tagliarono i rifornimenti di morfina ai tedeschi , quindi gli scienziati delle SS , sintetizzarono alcune molecole oppioidi , alcune di queste ancora in uso oggi , come la MEPERIDINA(Petidina) e il METADONE , per sostituire la morfina , in quanto parecchi soldati ne erano dipendenti e cmq era indispensabile per coprire il dolore !
Anche nella guerra in Vietnam , parecchi americani tornarono dipendenti questa volta dall'EROINA pero' !
Ora assistiamo alla guerra in Afghanistaan e questa volta i soldati non diventano dipendenti dall'eroina ma diventano spacciatori di quest'ultima ! A Roma e Napoli ce' stata una vera e propria invasione di Eroina di provenienza Afghana , di colore bianco-giallastro che una volta sciolta diventa gialla , di certo non sono civili che la portano in quanto e' assolutamente proibito per un civile andare in Afghanistaan , resta solo la via militare che puo' portare quantitativi di Eroina industriali , e' dal 2003 che ininterrottamente tutti i giorni dell'anno , si e' consumata eroina afghana e si parla di quintali se non tonnellate...
2 aprile 2011 15:01 - savpg8801
Si chinaski, c'è del vero a quanto dici al primo comma.
Tuttavia alcuni decenni sono un'eternità; ed ancora: che ne sai tu di come avranno la testa i giovani dopo...casomai ci fosse questa tanto agognata produzione o distribuzione o controllo o non so cosa altro, da parte dello Stato e tutto ciò lo Stato lo metterebbe gratis, come sostiene qualcuno perchè risparmierebbe, nei decenni, i soldi delle cure di disintossicazione(?) ?; la darebbero in tabaccheria? oppure al supermercato? oppure in farmacia, oppure all'AUSL?
...ed ancora:....chinaski dice:.... Tolata l'aurea mistica e maledetta legata al mondo delle droghe, il fascino del proibito e misterioso legato alle sostanze.....
Ma caro mio, io pure sono stato giovane come forse lo sei tu adesso. Allora si parlava di droga con fare ridicolo; al massimo la Simpamina, ma i soldi ce n'erano pochini, al massimo il fumo e qualche alcoolata. Però in certi ambienti più chic qualcosa circolava. Più tardi per spirito di emulazione, magari rubando (cinque drogati mi hanno svaligiato la casa) quasi tutti hanno avuto le risorse(genitori o nonni prodighi) di farsi e di lì è finita anzi è cominciata.
...il fascino del proibito e misterioso legato alle sostanze..... già.... e pensi che la mala (non mi ci mettere anche quì lo Stato, almeno quello sano) non troverà surrogati, sostituzioni, qualche novello Tamagotchi che provocò persino dei suicidi da dipendenza, ed ora anche su iPhone?
I desideri ed i flussi mentali dei giovani e del branco sono imprevedibili e non si risolve nulla con l'applicare sistemi e strampalate "logiche" e strategie di adesso alle cose da adesso al futuro. Si rivelerebbero perdenti e ci sarebbero sempre delle contromisure, magari peggiori.
2 aprile 2011 14:29 - chinaski
#savpg8801

Fammi capire? Se l'eroina e la cocaina fossero legali, controllate dall stato, tu ne faresti uso? Per il semplice fatto che sono legali, inizieresti ad usarle? Io no. Così come non ne faccio usa ora che sono proibite. L'unica differenza, se le sostanze fossero legali, sarebbe data dal fatto che meno giovani comincerebbero a usare le droghe. Tolata l'aurea mistica e maledetta legata al mondo delle droghe, il fascino del proibito e misterioso legato alle sostanze, nel giro di qualche decennio il consumo calerebbe drasticamente. Sono certo che l'eroina avrebbe la stessa attrattiva su un ragazzino di una scatola di valium della nonna.

Restringendo il campo alla sola cannabis, basta vedere l'esempio olandese, dove la vendita della cannabis è tollerata e liberalizzata "de facto" dal 1976 con la vendita nei coffee shop. Bene, dopo 35 anni, in olanda c'è un consumo di cannbis nelle fasce giovanili sensibilmente inferiore a quello di Francia, Regno Unito, Italia, per non parlare degli USA. Tutti paesi dove la cannabis è più o meno proibita.

Questi sono fatti, documentati. Il resto è fuffa.
2 aprile 2011 14:21 - savpg8801
Intendevi questa frase tua?.....tentare una società senza droghe è possibile perchè ci sono persone che con i farmaci ci si curano ambendo ad un esistenza sopportabile.....
Bene, non mi è sfuggita e lo capisco questo, anzi diviene doveroso.
Quello che intendo io e che non vuole intenderlo nessuno e neanche parlarne è ciò che è stato "PRIMA". Sembra che drogarsi sia stato solo un divertimento di gioventù, che è andata così, che ci vuoi fare, che è acqua passata.
No, parlarne già a fatto compiuto è facile e solo un pretesto per ragionare del presente. Agli occhi di un non drogato, di un normale cittadino che vede e sente perchè è in vita, il mondo dei tossici ha gli occhi bendati, ha vista solo per i propri, minuto per minuto, problemi.
A chi va inconsciamente di tirarla per le lunghe(e l'ho già detto) e a chi interessa veramente e con un po' di coscienza di smetterla, usando tutti i presìdi che le Istituzioni hanno messo loro a disposizione. Tutto il mondo dei medicinali, dei centri, del tempo a fare e disfare leggi, dei miliardi dovuti destinare al fenomeno, dei problemi di morte sulle strade dovute alla tossicità, e di mille altri, li ha e li sta risolvendo, o cerca di risolvere il complesso delle Istituzioni, a cui il mondo tossico è contro. Non li capiscono e non li risolveranno mica i drogati e con quali mezzi?, mai!. I tossici sono solo e sempre degli utilizzatori delle risorse che bene o male e con spirito propedeutico e di tentarne il recupero (come dice la costituzione anche per i detenuti) le Istituzioni e il Popolo tutto paga e mette umanitariamente a disposizione.
Per ritornare al problema medicine, il tossico le vede solo fini al proprio tornaconto, o alla più o meno fondata idea che lo conducano a risolvere il problema.
Ma tante delle stesse medicine(spessissimo a carico dello Stato, quindi dei cittadini) servono anche agli ammalati che non si sono cercata la malasorte, o quantomeno hanno la sfortuna di essere solo predisposti a doversi ingozzare con decine di farmaci micidiali per le loro patologie acute o croniche e non certo volute.
Chi può infine non ammettere, se non con paraocchi e pregiudizi, che moltissime persone si siano trovate nelle condizioni di creazione di una qualche propria tossicodipendenza ed abbiano avuta la forza, il cervello, la coerenza, di tirarsene fuori prima?
Vogliamo capire che esiste anche un mondo diverso, che cerca di combattere il fenomeno, almeno di droga parlando!
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