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27 febbraio 2011 14:58 - shugar
La cosa e' chiara, loro vanno a puttane minorenni o perlomeno sopra i 16 - 17 - 18 anni, consenzienti, che spesso per il mestiere che fanno girano in ambienti inquinati dalla droga pesante, cocaina soprattutto, poi sintetiche e cioe' droghe come ecstasi, mdma, fatte per azzerare i freni inibitori e facilitare il loro lavoro, dal controcanto i vecchietti cavalieri usano viagra o chissa' che metodi medici, ausili meccanici per stare un po' all'altezza delle giovincelle promettenti ed al povero cristo che e' ammalato e potrebbe giovare da un'uso medico del tetraidocannabinolo, una sostanza che non crea neanche dipendenza fisica, gli si scaglia contro la solita burocrazia e le solite Leggi per fare ammazzare la gente, per dissuaderla in pratica dall'uso di questa medicina costringendola a celarsi nell'illegalita'. Ergo per cui i professori e cavalieri possono continuare a predicare la vita, l'etica, il rigore, le strutture di recupero (giustamente) ed i test a go go rimbecillendo il cittadino medio il quale abituato de decenni marihuana = morte non si rende conto che la morte e sofferenza gliela procurano loro nel momento in cui dovesse ammalarsi, avere un incidente di percorso grave. Eppoi badate, loro le loro Leggi le aggirano sempre in quanto stipendiati d'oro potendosi permettere medici privati che certo non si fanno scrupoli d'etica nel prescrivere certe ricette ed altrimenti si recano all'estero, nel paese giusto per ogni necessita'. Insomma beati e fessi o cornuti e mazziati...
27 febbraio 2011 4:51 - fabrizio7338
Non ho parole ma solo parolacce....questa e' perseguitazione...ma in abbruzzo non ce' criminalita' ? Eroina , cocaina , Mdma , crack , ecc. non girano ? non ce' spaccio di droghe pesanti ? o siccome Giovanardi ha detto che non esistono droghe leggere o pesanti ma sono tutte droghe e tutte nocive , quindi si puo' arrestare i poveri cristi , gia' arrestati per coltivazione o detenzione di infiorescenze di canapa ?
Le forze dell'ordine non hanno un gran da fare , per perdere tempo ad arrestare pazienti che si autocurano con la canapa , pare che dopo un arresto del genere facciano salire di grado l'autore dell'arresto o addirittura ci sia un aumento sullo stipendio , rendiamoci conto di quale sistema diabolico si e' venuto a creare negli anni , 40 per l'esatezza , siamo al 40° anniversario da quando Nixon dichiaro' Guerra alla droga , sono stati spesi piu' di 1000 miliardi di dollari e oggi la droga e' piu' disponibile e costa di meno di allora , sono state incarcerate milioni di persone e centinaia di migliaia sono morte a causa della war on drugs ! E' sempre piu' evidente che il fine della war on drugs e' tenere sotto scacco il mondo intero , e' il seguito della guerra dell'oppio dell'800 quando gli inglesi vendevano l'oppio ai cinesi tramite la compagnia delle indie , ora gli inglesi(massoni) fanno la stessa cosa con Eroina e Cocaina , la vendono al mondo intero , Nixon e Regan sono stati messi alla casa bianca dalla massoneria e hanno messo su' tutto il teatrino che conosciamo bene , ricordate JUST SAY NO , lo slogan contro la droga...di fatto come nell'800 avevano la compagnia delle indie che si occupava della produzione e del traffico d'oppio , ora hanno vari eserciti e controllano produzione e traffico di Eroina(Afghanistaan,Turchia,Siria) e cocaina(columbia,Peru,bolivia) !
La canapa non possono controllarla in quanto chiunque se la puo' fare da solo , in piu' puo' sostituire l'intera catena petrolchimica , e' una concorrente della fibbra sintetica(nylon) , e' un ottimo farmaco che farebbe crollare le vendite di centinaia di farmaci scadenti , anche nel campo alimentare e' importantissima , una pianta ricca , quindi va' proibita per interesse di pochi massoni assetati di soldi e che stanno letteralmente DISTRUGGENDO IL PIANETA PER INTERESSE SATANICO DI POTERE , DI AVIDITA' ASSOLUTA , DI MALATTIA MENTALE INCONCEPIBILE !
Il bello e' che l'hanno fatta franca fino ad ora sti' massoni e mettono sotto tutti , da Bush a Berlusconi , pilotano anche le rivolte in Africa e fanno crollare le borse , insomma hanno il mondo in mano e noi l'unica cosa che possiamo fare e' riprenderci almeno la Canapa che e' patrimonio del pianeta terra e dell'umanita' , ma sti' massoni sono DISUMANI !!!
26 febbraio 2011 0:50 - pic3568
ciao cannabina, crepi il lupo per il 3 maggio. che tipo di aiuto e consigli ti servono? E se il medico vuole prescriverti le infiorescenze standardizzate olandesi, perchè devi "affrontare il ministero"? Ma forse ti riferivi a quello della Giustizia... Il medico è la chiave della difesa. Ma leggi come sta procedendo per Fabrizio, oggi in Italia non basta neanche il medico:


Caso Pellegrini:
Nuova condanna per coltivazione di Cannabis, nonostante lo stato di necessità ed il fine terapeutico.

Giovedì scorso 24/2/11 mattina, a Chieti c'è stata una puntata doppia della infinita ed incredibile saga giudiziaria del pianista-pittore teatino Fabrizio Pellegrini, affetto da fibromialgia ma anche da altri disturbi muscolo-scheletrici e su base ansiosa, con a carico molti procedimenti e condanne (finora tutte in primo grado) per autocoltivazione casalinga di cannabis.
Due separati procedimenti, le cui udienze erano previste entrambe per la stessa mattina di giovedì, sono stati considerati 'continuazione di reato' ed unificati in un unico processo, che dopo le arringhe di accusa e difesa si sono conclusi con la abituale sentenza: condanna. Due anni di reclusione, 5.000 euro di multa (non male come trovata, anche se il Pm ne aveva chiesti 6.000, verso un paziente che si trova sotto processo a causa della sua impossibilità di pagare i 300 euro mensili per il farmaco legale); pagamento delle spese processuali; sospensione della patente di guida per un anno. Entro 2 mesi le motivazioni.
Il giudice Geremia Spiniello ha preliminarmente ricordato che Fabrizio è tuttora incensurato, mentre il Pm ha subito ammesso e dato per scontato che, come già dimostrato dai molti referti medici agli atti e dalle relazioni dei periti della difesa, Fabrizio possa fare della cannabis un uso terapeutico, e che questa possa effettivamente risultare efficace per contenere i dolori e le contratture connessi alle sue patologie. Le premesse sembravano insomma delle migliori, in stridente contrasto con tutte le udienze e le accuse nei processi precedenti. Subito dopo però, il Pm Marika Ponziani ha ricordato che l'unica possibilità ammessa per approvvigionarsi di stupefacenti a fini di cura è il canale d'accesso "istituzionale" su prescrizione medica (come se Fabrizio non lo avesse già utilizzato, fin quando ha potuto pagare per le infiorescenze standardizzate contenenti 19% di THC prodotte dal Ministero Olandese ed importate tramite la sua Asl). La Ponziani stessa aveva difeso, in altri procedimenti peraltro di "minore gravità", l'assimilabilità della coltivazione personale alla detenzione personale, sempre puntualmente smentita in fase di giudizio, "ma il caso Pellegrini è di tutt'altra specie". Perchè il contenuto di principio attivo nelle piante sequestrate sul balcone certamente supera le sue necessità mediche (è vero il contrario, equivaleva solo ad una piccola frazione di quanto prescrittogli, come scientificamente calcolato nelle relazioni) ed il limite previsto dalle tabelle, e perchè sia la prescrizione per cannabis che la sua patologia non lo autorizzavano comunque a violare la legge. Il reato di coltivazione, confermato di rilevanza penale anche nel caso di una singola pianta dalle sezioni unite della Cassazione (che comunque non è mai stata chiamata sinora a pronunciarsi su di un caso di coltivazione per uso terapeutico personale), era pacifico ed ammesso dall'imputato, e la condanna quindi ineludibile. 'Solo' due anni la pena richiesta, considerate le attenuanti del caso.
L'avvocato Marco Di Paolo ha ben argomentato la sua richiesta di assoluzione, accennando la personalità ed i motivi morali per cui Fabrizio, artista senza reddito, rifiutava di delinquere per pagarsi il Bedrocan o rifornirsi al mercato nero, come confermato dalle testimonianze dei rappresentanti delle varie Forze dell'Ordine, che nei vari procedimenti hanno tutte indagato su di lui accertando che non è dedito ad attività illecite di alcun tipo. Riguardo la coltivazione casalinga, caratterizzata da necessità oltre che dalla totale assenza di offensività verso terzi, Di Paolo si è appellato tra l'altro all'art.32 della Costituzione, all'art.51 (la fruizione di un diritto, come è quello alla salute, rende non punibile il reato commesso per esercitarlo). ed all'art.54 (stato di necessità) del codice penale. Non essendo gratuito il Bedrocan, e non volendo delinquere, che cos'altro poteva fare il Pellegrini per potersi curare, se non arrangiarsi da solo?
Inoltre, le piante sequestrate erano troppo giovani anche per poterne determinare il sesso, potevano teoricamente essere anche tutte di sesso maschile e quindi non contenere il principio attivo stupefacente.

Il Gip ed il giudice Spiniello, che a sua volta ha accolto le richieste dell'accusa condannando Fabrizio, si sono voluti mostrare a loro modo 'benevoli' nei confronti del Pellegrini, forse perchè impressionati dalla mole di referti medici e dalle articolate relazioni tecnica e medica illustrate personalmente, nel corso della precedente udienza, da Giampaolo Grassi, primo ricercatore dell'unico ente in Italia autorizzato alla ricerca in agricoltura sulle diverse varietà di cannabis, e dal dott. Nunzio Santalucia, uno dei maggiori studiosi nazionali sull'utilizzo della cannabis nelle varie patologie.
Infatti, a loro modo di vedere, 2 anni sono una pena minima ed accettabile, per reati che avrebbero consentito al giudice di comminare in una sola mattina a Fabrizio dai 12 anni (6+6) ai 40 anni (20+20) di carcere. Non è una barzelletta, sono le pene minima e massima attualmente previste dal nostro ordinamento per la coltivazione e/o detenzione di cannabis in quantità superiore a qualche grammo, con il ruolo della difesa ridotto in sostanza ad appellarsi alla clemenza della Corte.
Non è stato così nel caso di Fabrizio, e ci auguriamo sarà lo stesso anche per i prossimi procedimenti penali contro tutti i malati ingiustamente incriminati, solo per essere stati costretti a scegliere tra la tutela della propria salute ed il rispetto di una legge ingiusta ed ipocrita, senza far danno ad alcuno. L'opzione cumulo dei processi e delle pene (che prevede una pena totale pari a quella massima, aumentata di un terzo) a Fabrizio sarebbe in ogni caso improponibile, ammontando ad almeno 20 anni di carcere, magari da scontare senza nemmeno i benefici di legge in quanto plurirecidivo e quindi "delinquente abituale". Dopo un periodo di notte della ragione così lungo e marcato, prima o poi dovrà pur spuntare l'alba, o no?
Invece il prossimo capitolo della storia infinita sarà purtroppo un anomalo e rischioso processo in secondo grado di giudizio, sempre per autocoltivazione, presso la Corte d'appello de L'Aquila. In primo grado Fabrizio fu condannato nella sua Chieti alla pena minima prevista, 6 anni, mentre lui era detenuto in carcere, e per un disguido interno non era stato neppure tradotto in tribunale ad assistere all'udienza. L'avvocato d'ufficio presente quella mattina in aula, che tuttora non conosce Fabrizio, mai lo ha incontrato o ci ha parlato nè prima nè dopo l'udienza, non ha presentato alcuna documentazione medica o di altro tipo, nè ha riferito l'uso terapeutico personale cui le piantine sequestrate erano destinate, presumibilmente perchè lo ignorava. In appello ci si potrà basare solo su quanto emerso in primo grado e non si potranno più produrre nuove testimonianze, referti e perizie, la difesa sarà quindi oggettivamente più difficile. Fabrizio dovrà battersi con le mani legate dietro la schiena, ma ci auguriamo tutti che non sarà solo. Con la sua fragilità e pur sentendosi a volte sfiduciato ed inadeguato, la battaglia che è nuovamente costretto a combattere riguarda tutti noi, e la sopravvivenza di un barlume di civiltà del nostro Paese.

La registrazione audio dell'intera udienza è ascoltabile, grazie ad un operatore di radioradicale preventivamente autorizzato dal giudice e presente in aula, a questo link.
http://www.radioradicale.it/scheda/321704/processo-a-carico- di-fabrizio-pellegrini-accusato-di-aver-coltivato-piante-di- cannabis-sul-suo-balcone-a-f
23 gennaio 2011 9:12 - cannabina1
Vivo più o meno la stessa situazione di Fabrizio. Uso la canapa indiana come unica medicina delle mie patologie:epatite c, depressione, angoscia, lesione operatoria del costato,infiammazioni varie e altre.Dal 1976 l'assumo sempre trovando i benefici ricercati. Esistono tre sentenze dei tribunali di Reggio Calabria e palmi rispettivamente per il possesso di grammi 600, 200, 780. Sono di assoluzione. Il 3 maggio 2011 affronterò i giudici per la quarta volta per il possesso di grammi 200 di canapa indiana. Serviva ad affrontare la terapia di interferoni e ribavirina. Non ho avuto difficoltà col mio medico curante, si accorge della differenza terapeutica e accorda sui benefici. Affronterò il ministero cerco aiuto e consigli grazie.
27 maggio 2010 16:54 - pic3568
Ad Avezzano, un giudice ha imposto alla Asl di pagare per la fornitura di tre grammi al giorno di Cannabis ad un malato di sclerosi multipla, pur se non ordinati da un Ospedale. E’ un bel segnale a livello culturale, tuttavia i diritti dei malati a curarsi coi cannabinoidi ed anche solo a conoscere le procedure per ottenerli sono ancora ampiamente disattesi, talvolta con nefaste conseguenze penali. Vale perciò la pena di ricostruire lo stato dell’arte, e fornire ai malati ed ai loro medici le informazioni necessarie a potersi curare legalmente.
In Italia, la reperibilità di TUTTI i farmaci derivanti dalla Cannabis prodotti sul pianeta non è affatto difficile, anzi è potenzialmente la migliore possibile. Sono infatti disponibili: Marinol (dronabinol), Cesamet (nabilone), Sativex (a due componenti naturali), Bediol, Bedrobinol e Bedrocan, fitocomplesso intero composto da infiorescenze femminili essiccate (anche grezzo per preparazioni galeniche, sterilizzato, standardizzato e con una concentrazione di THC, CBD e CBN esattamente definita). Secondo la normativa nazionale, questi farmaci sono importati a carico del Servizio Sanitario Nazionale qualora un medico ospedaliero ne richieda l' utilizzo, se il bilancio della sua struttura lo consente, e purchè impiegati in ambito ospedaliero (cioè anche forniti in regime di day-hospital o di percorso ambulatoriale). Altrimenti, i farmaci richiesti vanno pagati. Qualunque medico, purchè richieda la quantità necessaria ogni tre mesi ed il suo paziente firmi il consenso informato, può prescriverli molto più agevolmente rispetto agli stupefacenti di tabella superiore II A (quali morfina, fentanyl, metadone), senza ricettari speciali nè limitazioni possibili alla sua libertà di cura, assumendosene la responsabilità in totale accordo con il suo paziente. E’ a completa discrezione del medico decidere in scienza e coscienza per quali patologie e sintomi utilizzare il farmaco, senza interferenze da parte di chicchessia.
Si inizia la cura entro 2-3 mesi dalla prima richiesta. Il farmacista consegna i farmaci direttamente al medico o anche al paziente, dietro pagamento del solo prezzo di costo richiesto dal produttore estero (7 €/grammo), di molto inferiore a quello pagato in farmacia dai malati del Paese in cui è prodotto (ed a quello che i malati pagheranno nelle farmacie italiane quando questi farmaci saranno disponibili): le Asl non applicano alcun tipo di ricarico. Anche per l' importazione, da parte italiana non si richiede di sostenere alcun costo: i 120 €uro fissi per ogni ordine, da dividere tra i pazienti che ricevono il farmaco dalla stessa Asl, sono richiesti dal produttore per la spedizione.
Preparazioni galeniche possono essere rapidamente allestite nelle farmacie dotate di laboratorio, con materiale reperito a Milano dal grossista (Solmag/Artha Galenici), su semplice prescrizione medica da rinnovarsi volta per volta, per necessità episodiche o in casi di urgenza. Il farmacista preparatore suddivide la sostanza nelle esatte dosi terapeutiche prescritte per la vaporizzazione o l' infusione, anche se ad un costo di 4-5 volte superiore rispetto a quello della Asl.
Non c'è alcun ostacolo normativo reale, anzi l' accesso alla terapia è praticamente senza limiti, sebbene non sempre gratuito.
Siamo un Paese all' avanguardia e non lo sapevamo...
Eppure sono in molti, medici e pazienti, a lamentarsi per la difficoltà di accesso alla cura: in realtà l' unico ostacolo è la volontà dei vertici sanitari regionali di negare di fatto un diritto che è già acquisito, privilegiando le ragioni ideologiche o di "carriera politica" rispetto al beneficio del malato.
I problemi di bilancio di quasi tutte le Asl potrebbero anche teoricamente giustificare il diniego (ma solo al pagamento...) dei farmaci richiesti tramite i propri ospedali; malauguratamente però anche le Farmacie territoriali delle Asl fanno quanto possono per negare tout-court l' accesso alla cura con Cannabis Flos, pur essendo il pagamento a totale carico del malato.
Secondo il Decreto del Ministro della Sanità del 11 febbraio ‘97, alle Farmacie Asl compete solo fungere, per conto dei medici, da intermediarie con il Ministero e con il produttore estero, e ricevere il pagamento per l' ordinativo inoltrato, senza alcuna richiesta di ulteriore documentazione. Nessuna di quelle Farmacie può infatti interferire con le scelte terapeutiche del medico, tanto è vero che sul modello di richiesta di importazione non serve specificare né il nome del paziente, né la patologia o i sintomi da cui è affetto, dolorosi o meno. Purtroppo accade invece l' esatto contrario: la cura è negata di fatto con pretesti inverosimili, sempre diversi da Asl ad Asl. Abbiamo chiesto alla Regione Puglia di emanare disposizioni per ovviare a queste illegittime resistenze, tuttavia questo problema esiste ovunque, dove più dove meno.
Il diritto alla salute è riconosciuto dall' art.32 della Costituzione come inviolabile. Ma perché sia davvero tutelato, è assolutamente necessaria una corretta informazione.

P.I.C.
(Pazienti Impazienti Cannabis)
20 maggio 2010 14:11 - gino1142
ma e pazzesco come la si condanni una semplice piantina solo per estirpare VOTI ad ignari e non volutamente ignoranti cittadini!
insomma per un po' di tetroidrocannabinolo che altro no fa che alleviare i dolori si finisce in galera?
questo e' un paese evoluto, un paese occidentale?
si rovina la vita di una persona per cosi' poco nel 2010?
PAZZESCO!!
18 maggio 2010 22:07 - pic3568
Oggi 18 maggio si sono tenute nella stessa mattina a Chieti le udienze per due dei molti procedimenti penali a carico di Fabrizio Pellegrini, accusato di autocoltivazione sul balcone di casa della sua medicina, a fine di spaccio presunto(dalla quantità detenuta, superiore ai 500 mg di THC tollerati dalle tabelle previste dalle ultime modifiche della L. 309/90). Con la prescrizione del suo medico, aveva ottenuto la fornitura dalla Asl della Cannabis medicinale standardizzata importata dall'Olanda solo una volta, ma non aveva potuto pagare la successiva, dato che anche a Chieti un “pregiudicato recidivo, delinquente abituale”, come Fabrizio è stato dipinto ogni anno tranne forse l'ultimo dai media locali, non trova da lavorare facilmente.
Per la difesa hanno presentato una relazione ciascuno il dr. Nunzio Santalucia, medico tossicologo ed esperto in terapie con cannabinoidi per varie patologie e sintomi, ed il dr. Giampaolo Grassi, primo ricercatore di un' importante ente che da anni effettua ricerche scientifiche sulle probabilmente molte varietà di Cannabis sativa con usi terapeutici e alimentari, unico in Italia autorizzato dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste.
Per entrambi i processi, il giudice, dopo aver ascoltato i testi, ha rinviato al 24 febbraio 2011 le arringhe finali e l'emissione della sentenza. In alcune altre occasioni, la sentenza (di condanna) era stata emessa contestualmente alla fine dell'udienza, per cui questa novità potrebbe forse essere considerata un segnale di una rivalutazione della questione da parte del giudice, a voler essere ottimisti per forza.

Più insidiosa, secondo l'avvocato Di Paolo, sarà l'udienza in Corte d'Appello, la cui data è di prossima fissazione, relativa ad un terzo procedimento per lo stesso crimine senza vittime, dopo che in primo grado è stato condannato alla pena “minima” prevista dalla legge 309, cioè 6 anni di carcere. Per quel procedimento la difesa non aveva presentato alcuna perizia o consulenza, e forse sarebbe difficile per un giudice, in appello, accettarne di nuove, perché la sua valutazione deve basarsi solo sui dati emersi durante il 1° grado, che in quell'occasione era stato gestito (evidentemente con scarsa efficacia) da un avvocato d' ufficio. Quindi anche l'udienza d'appello si presenterà molto in salita.

Fabrizio ringrazia per le molte manifestazioni di solidarietà ricevute. Saremo ancora al suo fianco fin dalla prossima puntata della sua incredibile vicenda per evitare che sul suo caso cali il silenzio.



P.I.C. Pazienti Impazienti Cannabis
[email protected]
16 maggio 2010 18:28 - pic3568
Volevo dire avesse avuto accesso alle informazioni relative a queste possibilità.
16 maggio 2010 18:24 - pic3568
Brevemente. "manca la fonte di produzione".
La fonte di produzione c'è, anche se, per ora, è solo estera. Si importano tramite la presrizione del medico e la Farmacia della Asl, mediante la compilazione di un apposito Modello predisposto dal Ministero.
"E se la "medicina" si facesse "realizzare" dal medico curante o dal farmacista??"
Dal medico, in Italia sarà difficile. Dal farmacista, lo si fa già, in Italia. Le farmacie dotate di laboratorio galenico preparano le singole dosi terapeutiche prescritte dal medico, utilizzando il flos di Cannabis standardizzata prodotto in Olanda ma disponibile "grezzo" già dal distributore italiano per le preparazioni galeniche, senza doverlo importare.
A pari quantità, il costo è però circa 5 volte maggiore di quello sostenuto tramite la Asl per una confezione sigillata sterile da 5 grammi di farmaco pronto.
Molti malati avrebbero evitato problemi penali, se il loro medico avesse avuto accesso a queste possibilità.
15 maggio 2010 16:57 - lucillafiaccola1796
"""Nel nostro paese il THC, unico principio attivo psicotropo della cannabis è inserito nella tabella 2b dei farmaci stupefacenti e quindi legalmente prescrivibile"""
Quindi è prescrivibile... manca la fonte di produzione E se la "medicina" si facesse "realizzare" dal medico curante o dal farmacista??
15 maggio 2010 9:58 - fabrizio7338
Questa e' perseguitazione , si arresta un paziente che si auto-produce la medicina(Canapa) quindi fa' risparmiare alla asl e non arricchisce le mafie , quando siamo invasi di Cocaina ed Eroina , si fa' perdere tempo ai giudici intasando i tribunali , le galere sono piene di tossicodipendenti 17.000 + altrettanti per reati connessi alla droga....
Quando avra' fine questa ingiustizia ?
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