Probabilmente è necessaria una legge (ma bisogna anche
applicarla con fermezza) perchè in molte famiglie italiane
non esistono più gli insegnamenti che si sono tramandati da
genitori a figli.
D'altronde abbiamo esempi negativi tutti i giorni e in tutta
italia di famiglie allo sbando può anche succedere che
sulla strada dell'alcool sia stato un genitore a mandarli o
la compagnia di amici con i capi banda più influenti degli
stessi genitori.
26 giugno 2009 0:00 - Fede
La moda non si crea da sola. C'è sempre il pirla che la
inventa e gli interessati che la pompano per farci soldi.
Intanto cominciamo a pestare duro quelli che le regole non
le rispettano: bar, supermercati e discoteche che vendono a
minori. Prima volta 10.000 euro di multa. Seconda volta
revoca licenza. Cominciamo a fare rispettare le leggi,
almeno i più "impacciati" sono salvi. Poi vedremo
quello che sarà. Che a me della Spagna frega poco, qui
siamo in Italia.
24 giugno 2009 0:00 - scocciato
Cinquanta perditempo di fronte a un bar a discutere di
calcio. Cinquantuna soluzioni buone da ognuno di loro.
In Spagna ed anche in Germania è anche peggio. Tutta questa
voglia e permissivismo di divertirsi sempre e ad ogni costo
da parte dei giovani è sfuggito di mano con feste sempre
più frequenti, lassismo, discoteche, liberalizzazione della
droga, la movida impera. Il Botellón è
l'abitudine diffusa dalla fine del XX secolo tra i
giovani spagnoli, di riunirsi in spazi pubblici
all'aperto, preferibilmente piazze o parchi, per
consumare principalmente bibite, alcolici, ma anche tabacco
e talvolta droghe illegali. E ci mettono dentro di tutto,
reperito in qualsiasi modo(ecco apparire la stronzata di
fare leggi e regolamenti per vietare o mettere orari alla
vandita o per l'età)e lo fanno a gruppi di decine e
centinaia in luoghi aperti, dovunque decidano lì per lì di
andare. Poi fanno la cubada e si sballano in ogni modo
alla faccia di ogni tipo di controllo, perchè E' DI
MODA, capito???? Nulla possono le leggi, la
propedeutica scolastica(ma quando mai!)gli ingenui
regolamenti, repressioni, multe varie, togliere la patente a
uno di dodici anni????per sempre( come dice un tale
illuminato in qualche ultimo post) o altre sciocche
ingenuità. A prescindere da patemi di qualsiasi
natura, se uno vuol fare fa; o lo ammazzi togliendolo
proprio dalla circolazione, o nisba. Qualcuno disse che
è meglio così in quanto i drogati, gli alcoolizzati, i
fissati ecc. si tolgono di lì da soli, pian piano fino a
che restano i buoni( legge darwiniana di evoluzione
naturale) ; purtroppo un certo scotto lo paga anche la
società.
Proprio ieri ho visto la maglietta di
un tale con eterna sigaretta accesa, tosse da tisico marcio,
se crogiolante per questo, maglietta con stampato IL FUMO
UCCIDE, BUTTA IL PACCHETTO E TU CHE FAI? poi sotto...HO
SMESSO DI LEGGERE. grande risata.
23 giugno 2009 0:00 - Reset
Ricordo un racconto che mi faceva mio nonno.
C'erano due contadini, seduti l'uno di fronte
all'altro. Iniziava uno proponendo di cominciare la
giornata con l'arare un campo già dissodato, rispondeva
l'altro che arare quel campo non serviva a nulla perchè
di lì a qualche ora ci sarebbe stata pioggia ed il lavoro
sarebbe stato perso, ribatteva l'altro che se la pioggia
fosse stata non forte ma solo leggera, ciò li avrebbe
aiutati perfino, perchè la terra sarebbe stata più pronta
ad accogliere le sementi che sarebbero dovute essere
sparse. L'altro obiettava che le sementi da
spargere non avrebbero dato nessun frutto se la terra fosse
stata bagnata oltre un certo limite, perchè si sarebbero
gonfiate a dismisura e perso la possibilità di
germogliare. L'altro ribatteva che non era vero con
quelle sementi che lui aveva comprato, perchè erano le
migliori. L'altro s'informava su chi gliele avesse
vendute e, saputone il nome, denigrava il negozio perchè
diceva essere dedito solo agli affari e niente alla qualità
delle merci.
la discussione andò avanti per
tutta la mattinata. I campi non erano stati arati e
nessun altro lavoro era stato fatto.
A un bel
momento arrivò un terzo ocntadino che, senz parlare iniziò
a lavorare. Alla fine della giornata, mentre gli altri
due ancora parlavano sul da farsi, aveva arato il campo,
aveva sparso le sementi ed aveva fatto altri lavori.
Spesso ci comportiamo come i due contadini
logorroici. Prima ancora di trovare un rimedio, già ne
contestiamo la validità, ne prevediamo il fallimento, lo
condiamo con il sale del dileggio e dell'inutilità.
Ci fossero, invece, tanti contadini come l'ultimo
dei tre. Forse le cose ptrebbero inziare a cambiare sul
serio.
22 giugno 2009 0:00 - Sugar Magnolia
x RESET se quelle misure che tu descrivi alla fine del
tuo post, FOSSERO DAVVERO APPLICATE .......... beh'
allora ti do' pienamente ragione. Il punto
pero' e' che questo e' il paese
dell'ipocrisia, in tutti i sensi, e' un divieto
(cosi' com'e congeniato) ridicolo e di nulla
utilita'. Basta mandare un amico di 18 anni,
offrirgli un drink ...... e il gioco e' fatto.
Aggirare le regole (sempre molto blande) in questo paese
e' facilissimo. Le misure proposte da te poi,
troverebbero la sicura opposizione dei finti/falsi
garantisti, le famiglie griderebbero allo scandalo, alla
prima multa ai genitori di eur 10000 ci sarebbe un mare di
rticorsi etc. etc. E brutto constatarlo ma e'
cosi'. Si andra' avanti a vietare cose che
verrano poi puntualmente fatte dai rgazzini, tanto per
'sentirsi grandi' nell'aver aggirato il paletto
imposto dallo Stato.
22 giugno 2009 0:00 - Topesio
Reset, fatti un bel reset al cervello.
22 giugno 2009 0:00 - Fede
Appunto. Si parla sempre di educazione che deve partire in
primo luogo dalle famiglie e poi si fa di tutto per rendere
impossibile il compito di educare. Se si propone il divieto
di vendita a un dodicenne (e in quanti paesi al mondo è
legale vendere alcolici e superalcolici a un dodicenne?) si
alzano grida di dolore da parte dei
liberali-liberisti-libertari-uomini di mondo-pragmatici
ecc., ma quando si tratta di andare a colpire i primi
responsabili (baristi e negozianti che non si fanno
scrupoli, amministrazioni che non controllano, televisione e
altri mass media che propongono modelli scriteriati di vita
come quelli giusti per essere fighi e fare strada) tutto
tace e si parla genericamente di "educazione". Mi
chiedo quanti di quelli che parlano di libertà hanno oggi
dei figli pre-adolescenti o adolescenti. Forse con un
po' di pratica si accorgerebbero di come la pressione
sociale è a volte impossibile da contrastare, e lo sarebbe
persino se famiglie e scuola fossero perfette.
22 giugno 2009 0:00 - cesare
quello che dici è vero...il mio discorso forse lo hai
frainteso.. E'vero, se ci fosse uno stato con leggi
forti autoritarie, magari ci sarebbe meno libertà di fare
ciò che ci pare, ma molti morti in meno e meno
comportamenti devianti.
22 giugno 2009 0:00 - er palese
Caro Reset, sono sicuro che dopo questo divieto non vi
sara' alcun pericolo che il figlio torni ubriaco. Negli
Usa questo divieto non ha funzionato, e sono aumentati i
casi di intossicazione grave (d'altronde, si beve in
clandestinita' a casa di qualche amico). Ma sono sicuro
che in Italia funzionera'. Da noi le leggi sono molto
piu' rispettate che altrove.
22 giugno 2009 0:00 - Reset
Ma qui stiamo sfiorando il ridicolo!! Vorrei chiedere a
tutti quelli che parlano di proibizione che non serve a
nulla: ma se vostro figlio dodicenne, undice,,e
tredicenne, quindicenne ecc.ecc. tornasse a casa sbronzo
da far paura, cosa gli direste?
Bravo! Continua
così! ??
E se lo andaste a ripescare in un lago
artificiale o a riconoscerne i resti contro un palo o un
muro, dentro una macchina accartocciata e vi dicessero che
in corpo aveva tanto alcool da sbronzare 10 persone, cosa
direste? Con chi ve la prendereste? Direste
ancora..."Ma sì..a che serve proibire...tanto le
regole sono fatte per essere infrante" o altre
cretinate di quste?
Se le misure repressive,
quelle sì, fossero fatte come si deve, allora la cosa
funzionerebbe davvero. Se al ragazzino sbronzo fosse
commutata una multa di 10.000 uero alla famiglia, fosse
interdetta a vita la patente e fossero comminati per 5 anni
nei periodi di vacanze scolastiche, obblighi a frequentare
istituti per il recupero degli alcoolizzati...beh,
basterebbe una sola, dico una sola di queste misure, DAVVERO
APPLICATE, a rimuovere l'alcoolismo fra i giovani in 5
anni.
21 giugno 2009 0:00 - cesare
Tutto vero quello che dite, inutile inasprirsi su alcune
posizioni ideologiche che poi restano tali. Con la
proibizione non si è mai ottenuto nulla, e la storia lo
racconta, ce lo insegna. Ma non solo la storia
dell'uomo, ma la storia personale di tutti noi, la
storia psicologica,che viviamo al nostro interno, ci dice
che le proibizioni sono davvero fatte per essere infrante,
in ogni modo. Piuttosto il percorso sarebbe come al
solito quello di favorire la famosa presa di coscienza da
parte di tutti, società e singoli. Ma anche qui, il
problema è solo deviato, sviato, e si arriva sempre al
discorso della decisione autonoma dell'uomo, alle sue
scelte, alla sua consapevolezza. Queste cose non si
insegnano come un concetto di matematica, ne si trasmettono
esclusivamente con le leggi, a volte neanche con
l'educazione... Io credo che i problemi siano
sempre da far risalire alle scelte individuali, al
malessere di fondo, al libero arbitrio. Uso, abuso,
consumo di sostanze non si sono mai regolamentati con
semplici leggi: è l'individuo che decide o pensa di
decidere il suo percorso di vita e su questa scelta
influiscono migliaia, miliardi di variabili, personli
sociali ed ideologiche. Se un ragazzo vuole bere e
distruggersi lo farà sempre, come lo hanno fatto sempre le
generazioni passsate: il problema è solo uno,
chiedersi il
PERCHE' DI TUTTO QUESTO...
a presto
20 giugno 2009 0:00 - Fede
Se un dodicenne vuole bere oggi si compra legalmente quello
che gli pare. Tutto pulito e senza rischi. Va bene così,
vero?
20 giugno 2009 0:00 - De Pravato
Io osserverei che le "opprimenti" ed impopolari
campagne antifumo dell'ultimo decennio (o forse più)
hanno avuto l'effetto di ridurre notevolmente il
tabagismo, oltre a rendere più respirabili un sacco di
luoghi pubblici. Semplicemente perché la gente, ed i
giovani in particolare, si sono stufati ed hanno cambiato
moda. Semplicemente, fumare come un turco, non è più
trend!...
Ora non so se l'alcool faccia
veramente male, non sono qualificato a pontificare. Io ho
sempre bevuto, moderatamente, e non ho avuto problemi, né
di salute né legali.
Ma se davvero facesse male,
e se davvero fosse opportuno ridurne il consumo fra i
govani... beh io credo che una campagna di rotture di cazzo
continue (come quella già in corso, ma da inasprire ancora)
alla fine porterebbe agli effetti sperati.
Non il
singolo divietino, è ovvio ha ragione Moretti, ma il
battage continuo, che ti rompe i coglioni dappertutto, dalla
discoteca al cinema, allo stadio, all'auto mentre stai
guidando... una infinità di controlli e rimproveri
(anche senza multe o con multe lievi), perdite di tempo,
ramanzine, lettere ai genitori... insomma rotture di cazzo
come sanno fare le forze dell'ordine quando ci si
mettono... beh!... a mio avviso funzionerebbe... alla
lunga.
Naturalmente svilendo per tutti
l'euforia di una bella sbronza... presa una volta
all'anno!
Ma questo l'avevano pensato
anche gli antichi, non sto inventando niente!... vi
ricordate? "Semel in anno, licet insanire"
20 giugno 2009 0:00 - scocciato
Gli ostacoli si aggirano sempre e comunque, se si vuole. Le
leggi hanno effetto solo sui più impacciati. Ma oggi sono
tutti furbi. L'alcool, come il fumo e la droga, ma anche
la prostituzione, le discoteche, la velocità e
l'arroganza,la criminalità italiana o straniera,
l'imbecillità politica ecc. non si riducono e meglio
sarebbe..eliminano, con le leggi e i regolamenti fatti da
ingenui e illusi al tavolino delle idee legislative
brillanti per dimostrare di guadagnarsi i milioni che,
invece, rubano. Cosa credete che serva discutere e
saputellare su qualche anno o mese in più o in meno?
Educare a scuola o fare gli spot televisivi(che vedono solo
i vecchietti purtroppo che non riescono a fare più lo
zapping veloce) o far circolare volantini coi fumetti (per
arricchire qualcuno)è una ridicola utopia. Se un
dodicenne vuole bere si procura tutto quel che vuole in ogni
modo. Se lo vietano o non ha soldi, va a rubare o peggio. Si
potranno formare addirittura organizzazioni criminali di
spacciatori che, come la droga, procureranno a tutti ciò
che loro serve, dal neonato al centenario. Quì se ne parla
come se quello che si dice fosse risolutivo, ma la realtà
è ben più variegata. Evitiamo la misera ingenuità.
20 giugno 2009 0:00 - Fede
Perché non parlate chiaro una volta per tutte? Siete
favorevoli o no a un divieto di vendita e somministrazione a
un 15enne? A un 14enne? A un 13enne? A un 12enne? A un
11enne? C'è un limite sotto il quale non si può
scendere o per voi è più importante il principio che la
cosiddetta libertà di fare quello che si vuole passa sopra
la difesa dei più deboli?
19 giugno 2009 0:00 - mah
giusto, allora obbligate i giovani ad assumere giornalmente
almeno un litro di superalcolici... così per
"rifiuto" non lo faranno.... visto? era così
facile!!! :)
la proibizione comunque non è
alternativa all'informazione.