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2 febbraio 2017 4:34 - ennio4531
I genitori “dovrebbero” fumare Cannabis davanti ai loro figli? La risposta di un Professore di Psicologia

Mitch Earleywine, Ph.D., è professore di Psicologia presso l’Università dello Stato di New York nella città di Albany, la capitale.

Ha conseguito la Laurea alla Columbia University e il dottorato presso l’Indiana University; il dottore Earleywine ha effettuato oltre 100 pubblicazioni su riviste scientifiche sulle dipendenze ed ha ricevuto borse di ricerca presso l’Istituto nazionale per un’analisi sull’abuso di alcool e l’alcolismo.

Dopo anni passati come ricercatore sull’alcol, il dottore cominciò a insegnare ad un corso di laurea sulle droghe ed il comportamento umano. Era entusiasta di condividere tutti i pericoli dell’alcol con un folto gruppo di studenti universitari.

Gli studenti, tuttavia, erano molto più interessati alla Cannabis.

Desideroso di evitare di diffondere qualsiasi informazione sbagliata, il dottore ha esaminato la ricerca nel settore, e ciò ha portato a dare vita al suo libro “Understanding Marijuana”.

Dopo aver esaminato tutta la scienza della cannabis, il dottore sentiva che non poteva più stare a guardare mentre la gente veniva spedita in galera per il possesso e l’uso di cannabis.

La ricerca ha mostrato a milioni di persone che si può usare cannabis in modo responsabile.

Le forze dell’ordine potrebbero usare il loro tempo in modo più saggio per combattere il crimine violento reale; I nostri sistemi giudiziari affollati potrebbero prendersi una pausa.

Ma più importante di qualsiasi stima dei costi e dei benefici, il dottore ritiene l’idea di punire le persone per il possesso e l’uso moralmente sbagliata.
Un’intervista esclusiva di BILLBOARD ha intervistato il dottore psicologo ponendogli domande che, nei nostri giorni, affrontano tematiche fondamentali per quanto riguarda l’educazione all’uso della Cannabis.

Contrariamente a quanto viene esposto da “esperti” e “ricercatori” italiani, tra cui il primo ricercatore sulla Cannabis del CRACIN di Rovigo, sulla cannabis – che nelle loro dichiarazioni demonizzano l’uso personale, paventando una coltivazione monopolistica per evitare problematiche probabilmente infondate e ne scoraggiano l’educazione all’uso corretto, cosciente ed indipendente del cittadino – il Dottore Psicologo Earleywine ha rilasciato una testimonianza molto forte ed improntata verso il coinvolgimento sociale e l’interazione tra persone.

Leggiamo le sue parole:

Intervistatore Billboard: Se un genitore scopre suo figlio che usa cannabis, quale sarebbe secondo lei il miglior modo di agire?
Dr. Earleywine: I genitori hanno bisogno di parlare della cannabis come parte di un dialogo più ampio che hanno con loro figli adolescenti. I dati di Harvard rivelano che fumare erba nei primi anni di vita può interferire nel carattere rispetto all’effetto che ha sugli adulti, con un cervello già formato. E’ necessario che vi sia un dialogo con i figli per educare ad un uso responsabile, preferibilmente da rinviare ad età adulta.

SAGER: La legge dice che i ragazzi possono fumare a 18 anni negli Stati Uniti. Si tratta di una età adeguata?
Dr. Earleywine: No, a mio parere si dovrebbe autorizzare dai 24 anni. Detto questo, abbiamo troppa tradizione con alcuni passaggi di età per invertire efficacemente il sistema. Se a 18 anni di età si vuole usare la cannabis, io incoraggio a farlo due volte al mese o anche meno e solo se si è di buon umore o in compagnia. L’utilizzo di cannabis per placare eventuali malumori in età precoce può portare ad una difficoltà di contrasto personale in alcuni soggetti più deboli. Gli unici adolescenti minorenni che dovrebbero usare regolarmente cannabis sono quelli che hanno una condizione medica in cui la cannabis sia un trattamento efficace ed anche allora consiglio la vaporizzazione come approccio migliore.

SAGER: Secondo lei va bene per i bambini e adolescenti minorenni vedere i loro genitori fumare erba?
Dr. Earleywine: I bambini vedono i loro genitori usare tranquillamente alcol e non per questo ne consegue una problematica. Nascondere a loro il consumo di cannabis sembra una situazione davvero strana a mio parere. Suggerirei che una modellazione ed educazione su un uso appropriato, anche che parta dalla famiglia, abbia il potenziale per insegnare ai bambini ed agli adolescenti minorenni buone capacità molto utili per più tardi nella loro vita.

Questo articolo è originariamente apparso nel numero 28 gennaio di Billboard.
31 gennaio 2017 0:38 - anandamide1972
Questa è una cosa che, purtroppo, nell'ottica di chi ritiene Israele il Male e gli ebrei una razza inferiore...o superiore e per questo inferiore...insomma...CHIUNQUE, dovrebbe prendere atto di ciò che perfino i palestinesi, quando hanno modo e testa per viaggiare, " almeno" per l'Europa riconoscono: Israele è da quelle parti l'UNICO Stato in cui viga qualcosa di più simile di qualsiasi altro da quelle parti alla DEMOCRAZIA. Sarà perchè l'approccio occidentale la rende per loro un valore mentre per altre culture, si è visto, conta meno la libertà democratica di altre cose come il lavoro o la religione ( per carità, Dio ce ne scampi e liberi...non dalla religione, ma da chi vuole che si governi in base alla religione...anche se lo volesse il popolo...sarebbe sbagliato), i perchè sono molti.
DI FATTO IN ISRAELE; CON DUE ANNI DI MILITARE X DAVVERO; CON AUTOBUS CHE ESPLODONO MENTRE SI VA A SCUOLE O I MERCATI...qui hanno sempre detto, fin dal 1990, quando si parlava di legalizzazione, che c'era sempre qualcosa di più importante o urgente da discutere...e il povero Pannella che si sgolava a dire che una cosa non escludeva l'altra, INFATTI.
ISRAELE LO DIMOSTRA, rincoglioniti di politici e SOPRATTUTTO ELETTORI italiani!!!
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