Cannabis, la Toscana si schiera per la legalizzazione
Approvata una mozione di Sì Toscana. Il Pd sprona il
Parlamento e sostiene la causa: "Mettere fine all'anarchia
che domina il mercato della cannabis"
Il consiglio regionale si schiera a favore della
legalizzazione della Cannabis. Oggi sono state approvate
dall'Assemblea toscana due mozioni sull'argomento. La prima
di Sì Toscana a Sinistra e la seconda del Pd. Entrambi i
testi hanno avuto il via libera a maggioranza con i voti di
Pd, Sì Toscana a Sinistra e M5s, la contrarietà di Lega
Nord, Forza Italia e FdI. E l’astensione di alcuni
consiglieri del Pd.
Al momento la questione è ferma in Parlamento, con una
proposta firmata da oltre 200 parlamentari, che a settembre
inizierà di nuovo il suo iter in aula.
La mozione di Sì Toscana a Sinistra è a favore della
legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati. La
mozione impegna la Giunta a farsi portavoce nei confronti
del Parlamento in modo che i provvedimenti di legalizzazione
della coltivazione, della lavorazione e della vendita della
cannabis e dei suoi derivati possano avere un iter rapido e
positivo.
“Il nostro atto - dichiarano i Consiglieri Tommaso Fattori
e Paolo Sarti - deriva da una profonda convinzione, che è
la medesima della Direzione nazionale Antimafia, ovvero che
rendere legale l’utilizzo della cannabis, pur con tutte le
garanzie a tutela della salute dei cittadini, specie dei
minori, avrebbe ricadute positive in termini di deflazione
del carico giudiziario, di liberazione di risorse
disponibili per forze dell’ordine e magistratura per il
contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di
prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, è di
appannaggio di associazioni criminali agguerrite” .
Approvata anche una mozione del Pd che impegna l’Esecutivo
regionale ad attivarsi presso il Parlamento nazionale per
arrivare con celerità all’approvazione della legge che
regolamenta l’uso e la coltivazione della cannabis.
"Legalizzare non significa - ha spiegato la consigliera
regionale del Pd Alessandra Nardini - deregolamentare,
bensì mettere fine all'anarchia che domina il mercato della
cannabis. Serve regolamentare la filiera della cannabis:
coltivazione, vendita, consumo. E rafforzarne l'uso anche a
scopo terapeutico. Dalla Toscana, terra apripista e
lungimirante, facciamo sentire la nostra voce".
"Chiediamo alla Giunta regionale di intervenire presso il
Parlamento affinchè approvi la legge dell'intergruppo sulla
legalizzazione della cannabis", prosegue. Il testo della
mozione è "un appello ad andare avanti parte dalla Toscana
e dai Giovani Democratici che pochi giorni fa hanno raccolto
oltre 200 firme, a partire da quelle del presidente della
Regione, Enrico Rossi, del segretario regionale Pd, Dario
Parrini, del consigliere per i diritti della Regione
Toscana, Enzo Brogi, anche padre della legge sull'accesso ai
farmaci cannabinoidi". L'ulteriore richiesta al governatore
è di consolidare il cammino per l'uso terapeutico già
avviato in Toscana: "Sollecitiamo il presidente Enrico Rossi
- chiarisce Leonardo Marras, capogruppo Pd e primo
firmatario della mozione -ad attivarsi presso la conferenza
Stato-Regioni al fine di arrivare ad uniformare l'accesso ai
farmaci, evitando disparità nei confronti dei pazienti".
La Regione Toscana, così, sostengono i due dem, "potrebbe
intraprendere iniziative d'informazione e sensibilizzazione
in materia: siamo da sempre terra attenta ai diritti, alle
marginalità, al superamento di tabù". Il messaggio di
fondo dei dem è che "è necessario dare vita a un sistema
che non abbia il suo fulcro nelle politiche proibizioniste.
In questi anni- concludono i due consiglieri regionali del
Partito Democratico- la Toscana ha fatto da apripista sulla
cannabis, oggi chiediamo di fare un ulteriore passo in
questa direzione, sollecitiamo il Parlamento di andare
avanti sostenendo il lavoro prodotto dall'intergruppo.
Coraggio".
Giudizio negativo è stato ribadito da Manuel Vescovi,
capogruppo Lega Nord, che ha affermato: “Confermo la
posizione contraria della Lega. La droga va combattuta, non
liberalizzata. Ho fatto il poliziotto e ho visto gente che
con la droga si fa male, molto male. Bisogna combatterla, la
droga. Questa è una posizione che assumiamo con molta
veemenza perché un conto è usarla a scopi terapeutici, un
conto è dare la possibilità di comprarla ed utilizzarla
liberamente. Combattiamo il mercato nero e mettiamo in
galera chi vende la morte”.
Gabriele Bianchi, M5s, ha sottolineato che “tutto fa male,
anche mangiare dieci piatti di spaghetti può far male” se
“qualcosa viene utilizzato senza limiti o controllo”.
Secondo Bianchi “occorre vedere l’uso e le modalità
d’uso che si adottano per la cannabis” e in questo senso
“servono azioni informative”. Detto ciò, secondo
Bianchi, la coltivazione e l’uso della canapa “è
ostacolata dalle multinazionali” perché essa può essere
usata anche per motivi non legati alla preparazione di
droghe ed anzi “solo una percentuale minima è utilizzata
per il cosiddetto uso ricreativo”. Il fatto che la canapa
possa essere alternativa ai prodotti chimici e al petrolio
nella realizzazione di manufatti, secondo Bianchi, fa sì
che venga “ostacolata dalle grandi aziende che temono la
sua valenza commerciale” dal momento che “con essa si
possono fare maglie, carta, indumenti”.
Anche Giovanni Donzelli, FdI, è partito dal fatto che
“tutto fa male e tutto fa bene”. Ma ha aggiunto:
“L’assioma che con la canapa si possono fare le
magliette, non la rende buona a prescindere”. Secondo
Donzelli “quando si parla di droga, si parla della vita
delle persone e ciò non è un dettaglio”. Combattere la
droga, per Donzelli, è un dovere sociale. In base a questo
Donzelli si è dichiarato “fermamente contrario” ad
entrambe le mozioni.
.
.
7 agosto 2016 16:07 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick..
La sinistra, dalla mente massificata, chiede la
legalizzazione dell'erba magica in quanto le hanno
raccontato che così si appare progressisti..
Dire "si'" alla marijuana facilita il passaggio ad altro
pattume ludico ....
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
7 agosto 2016 15:50 - ennio4531
Cannabis, la Toscana si schiera per la legalizzazione
Approvata una mozione di Sì Toscana. Il Pd sprona il
Parlamento e sostiene la causa: "Mettere fine all'anarchia
che domina il mercato della cannabis"
Il consiglio regionale si schiera a favore della
legalizzazione della Cannabis. Oggi sono state approvate
dall'Assemblea toscana due mozioni sull'argomento. La prima
di Sì Toscana a Sinistra e la seconda del Pd. Entrambi i
testi hanno avuto il via libera a maggioranza con i voti di
Pd, Sì Toscana a Sinistra e M5s, la contrarietà di Lega
Nord, Forza Italia e FdI. E l’astensione di alcuni
consiglieri del Pd.
Al momento la questione è ferma in Parlamento, con una
proposta firmata da oltre 200 parlamentari, che a settembre
inizierà di nuovo il suo iter in aula.
La mozione di Sì Toscana a Sinistra è a favore della
legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati. La
mozione impegna la Giunta a farsi portavoce nei confronti
del Parlamento in modo che i provvedimenti di legalizzazione
della coltivazione, della lavorazione e della vendita della
cannabis e dei suoi derivati possano avere un iter rapido e
positivo.
“Il nostro atto - dichiarano i Consiglieri Tommaso Fattori
e Paolo Sarti - deriva da una profonda convinzione, che è
la medesima della Direzione nazionale Antimafia, ovvero che
rendere legale l’utilizzo della cannabis, pur con tutte le
garanzie a tutela della salute dei cittadini, specie dei
minori, avrebbe ricadute positive in termini di deflazione
del carico giudiziario, di liberazione di risorse
disponibili per forze dell’ordine e magistratura per il
contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di
prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, è di
appannaggio di associazioni criminali agguerrite” .
Approvata anche una mozione del Pd che impegna l’Esecutivo
regionale ad attivarsi presso il Parlamento nazionale per
arrivare con celerità all’approvazione della legge che
regolamenta l’uso e la coltivazione della cannabis.
"Legalizzare non significa - ha spiegato la consigliera
regionale del Pd Alessandra Nardini - deregolamentare,
bensì mettere fine all'anarchia che domina il mercato della
cannabis. Serve regolamentare la filiera della cannabis:
coltivazione, vendita, consumo. E rafforzarne l'uso anche a
scopo terapeutico. Dalla Toscana, terra apripista e
lungimirante, facciamo sentire la nostra voce".
"Chiediamo alla Giunta regionale di intervenire presso il
Parlamento affinchè approvi la legge dell'intergruppo sulla
legalizzazione della cannabis", prosegue. Il testo della
mozione è "un appello ad andare avanti parte dalla Toscana
e dai Giovani Democratici che pochi giorni fa hanno raccolto
oltre 200 firme, a partire da quelle del presidente della
Regione, Enrico Rossi, del segretario regionale Pd, Dario
Parrini, del consigliere per i diritti della Regione
Toscana, Enzo Brogi, anche padre della legge sull'accesso ai
farmaci cannabinoidi". L'ulteriore richiesta al governatore
è di consolidare il cammino per l'uso terapeutico già
avviato in Toscana: "Sollecitiamo il presidente Enrico Rossi
- chiarisce Leonardo Marras, capogruppo Pd e primo
firmatario della mozione -ad attivarsi presso la conferenza
Stato-Regioni al fine di arrivare ad uniformare l'accesso ai
farmaci, evitando disparità nei confronti dei pazienti".
La Regione Toscana, così, sostengono i due dem, "potrebbe
intraprendere iniziative d'informazione e sensibilizzazione
in materia: siamo da sempre terra attenta ai diritti, alle
marginalità, al superamento di tabù". Il messaggio di
fondo dei dem è che "è necessario dare vita a un sistema
che non abbia il suo fulcro nelle politiche proibizioniste.
In questi anni- concludono i due consiglieri regionali del
Partito Democratico- la Toscana ha fatto da apripista sulla
cannabis, oggi chiediamo di fare un ulteriore passo in
questa direzione, sollecitiamo il Parlamento di andare
avanti sostenendo il lavoro prodotto dall'intergruppo.
Coraggio".
Giudizio negativo è stato ribadito da Manuel Vescovi,
capogruppo Lega Nord, che ha affermato: “Confermo la
posizione contraria della Lega. La droga va combattuta, non
liberalizzata. Ho fatto il poliziotto e ho visto gente che
con la droga si fa male, molto male. Bisogna combatterla, la
droga. Questa è una posizione che assumiamo con molta
veemenza perché un conto è usarla a scopi terapeutici, un
conto è dare la possibilità di comprarla ed utilizzarla
liberamente. Combattiamo il mercato nero e mettiamo in
galera chi vende la morte”.
Gabriele Bianchi, M5s, ha sottolineato che “tutto fa male,
anche mangiare dieci piatti di spaghetti può far male” se
“qualcosa viene utilizzato senza limiti o controllo”.
Secondo Bianchi “occorre vedere l’uso e le modalità
d’uso che si adottano per la cannabis” e in questo senso
“servono azioni informative”. Detto ciò, secondo
Bianchi, la coltivazione e l’uso della canapa “è
ostacolata dalle multinazionali” perché essa può essere
usata anche per motivi non legati alla preparazione di
droghe ed anzi “solo una percentuale minima è utilizzata
per il cosiddetto uso ricreativo”. Il fatto che la canapa
possa essere alternativa ai prodotti chimici e al petrolio
nella realizzazione di manufatti, secondo Bianchi, fa sì
che venga “ostacolata dalle grandi aziende che temono la
sua valenza commerciale” dal momento che “con essa si
possono fare maglie, carta, indumenti”.
Anche Giovanni Donzelli, FdI, è partito dal fatto che
“tutto fa male e tutto fa bene”. Ma ha aggiunto:
“L’assioma che con la canapa si possono fare le
magliette, non la rende buona a prescindere”. Secondo
Donzelli “quando si parla di droga, si parla della vita
delle persone e ciò non è un dettaglio”. Combattere la
droga, per Donzelli, è un dovere sociale. In base a questo
Donzelli si è dichiarato “fermamente contrario” ad
entrambe le mozioni.
7 agosto 2016 11:27 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick...
Cosa dice una delle tante ricerche specialistiche....
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
7 agosto 2016 2:38 - ennio4531
[ASCIA] I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
Ci sono state segnalate alcune questioni (che qualora
vengano confermate, potremmo definire anomalie per esser
buoni o addirittura conflitto di interessi), relative alle
mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra
cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli
Daniele e Carlo Giovanardi.
Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce
Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle
tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a
dirigere "Le Misericordie", che proprio nel 2002 ottenne
anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza
Temporanei.
In Emilia, il buon samaritano Daniele è st! ato per anni,
tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e Misericordie, a
strettissimo contatto con le comunità convenzionate.
Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari, ai
fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il calo
di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la
decrescita dei consumi di eroina.
Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture,
nuovi tossicodipendenti!
Et voilà! “...clienti trovati, basta mettere in mezzo
alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono
essersi detto i due amabili gemelli ...e così probabilmente
nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della
destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco
Fini.
Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono specializzate
in gestione di comunità per la detenzione e identificazione
di immigrati, un’altro b! el canale fonte di profitti
certi e continui, mentre il fratel! lo Carlo può continuare
a difendere gli interessi economici delle comunità di
recupero per tossicodipendenti più liberamente, con la
incommensurabile gratitudine della Chiesa e dei suoi
discutibili collaboratori come Muccioli o Don Gelmini.
In questo panorama abbastanza inquietante il risultato è
che il business sull'aumento di fatturato e di clienti per
le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del DpA
che parlano di "migliaia di tossicodipendenti da cannabis
che chiedono trattamento", dati utilissimi per le attuali
campagne terroristiche del Dipartimento Politiche
Antidroga.
Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e comunità
affermano che non saprebbero proprio quale trattamento
imporre ai consumatori beccati con cannabis che si ritrovano
a dover aiutare nella "disintossicazione".
L'anno scorso si parlava di terapia antagonista del sistema
cannabinoide! (Rimobanant) da utilizzarsi come vaccino e
"antaxone della cannabis", poi, per fortuna, dopo i primi
casi di suicidio causati da questo farmaco creato come
anoressizzante, non se ne parla più.
Noi abbiamo fatto un salto nel passato recente e consultando
questi siti ...il dubbio ci è venuto
5 agosto 2016 8:44 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da
parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli
approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei
nuovi nick...
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
4 agosto 2016 22:23 - ennio4531
[ASCIA] I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
Ci sono state segnalate alcune questioni (che qualora
vengano confermate, potremmo definire anomalie per esser
buoni o addirittura conflitto di interessi), relative alle
mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra
cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli
Daniele e Carlo Giovanardi.
Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce
Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle
tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a
dirigere "Le Misericordie", che proprio nel 2002 ottenne
anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza
Temporanei.
In Emilia, il buon samaritano Daniele è st! ato per anni,
tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e Misericordie, a
strettissimo contatto con le comunità convenzionate.
Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari, ai
fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il calo
di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la
decrescita dei consumi di eroina.
Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture,
nuovi tossicodipendenti!
Et voilà! “...clienti trovati, basta mettere in mezzo
alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono
essersi detto i due amabili gemelli ...e così probabilmente
nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della
destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco
Fini.
Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono specializzate
in gestione di comunità per la detenzione e identificazione
di immigrati, un’altro b! el canale fonte di profitti
certi e continui, mentre il fratel! lo Carlo può continuare
a difendere gli interessi economici delle comunità di
recupero per tossicodipendenti più liberamente, con la
incommensurabile gratitudine della Chiesa e dei suoi
discutibili collaboratori come Muccioli o Don Gelmini.
In questo panorama abbastanza inquietante il risultato è
che il business sull'aumento di fatturato e di clienti per
le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del DpA
che parlano di "migliaia di tossicodipendenti da cannabis
che chiedono trattamento", dati utilissimi per le attuali
campagne terroristiche del Dipartimento Politiche
Antidroga.
Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e comunità
affermano che non saprebbero proprio quale trattamento
imporre ai consumatori beccati con cannabis che si ritrovano
a dover aiutare nella "disintossicazione".
L'anno scorso si parlava di terapia antagonista del sistema
cannabinoide! (Rimobanant) da utilizzarsi come vaccino e
"antaxone della cannabis", poi, per fortuna, dopo i primi
casi di suicidio causati da questo farmaco creato come
anoressizzante, non se ne parla più.
Noi abbiamo fatto un salto nel passato recente e consultando
questi siti ...il dubbio ci è venuto
4 agosto 2016 13:42 - ennius4531
... questo é l'impegno del disagiato23,che mentre invoca
rispetto degli ammalati dichiarandosi loro scudiero,
suggerisce pratiche ai sani sul come ci si deve cannare al
meglio .....
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "
.
Pifferaio .... miserabile !!
3 agosto 2016 22:15 - Starfighter23
[ASCIA] I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
Ci sono state segnalate alcune questioni (che qualora
vengano confermate, potremmo definire anomalie per esser
buoni o addirittura conflitto di interessi), relative alle
mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra
cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli
Daniele e Carlo Giovanardi.
Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce
Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle
tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a
dirigere "Le Misericordie", che proprio nel 2002 ottenne
anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza
Temporanei.
In Emilia, il buon samaritano Daniele è st! ato per anni,
tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e Misericordie, a
strettissimo contatto con le comunità convenzionate.
Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari, ai
fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il calo
di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la
decrescita dei consumi di eroina.
Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture,
nuovi tossicodipendenti!
Et voilà! “...clienti trovati, basta mettere in mezzo
alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono
essersi detto i due amabili gemelli ...e così probabilmente
nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della
destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco
Fini.
Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono specializzate
in gestione di comunità per la detenzione e identificazione
di immigrati, un’altro b! el canale fonte di profitti
certi e continui, mentre il fratel! lo Carlo può continuare
a difendere gli interessi economici delle comunità di
recupero per tossicodipendenti più liberamente, con la
incommensurabile gratitudine della Chiesa e dei suoi
discutibili collaboratori come Muccioli o Don Gelmini.
In questo panorama abbastanza inquietante il risultato è
che il business sull'aumento di fatturato e di clienti per
le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del DpA
che parlano di "migliaia di tossicodipendenti da cannabis
che chiedono trattamento", dati utilissimi per le attuali
campagne terroristiche del Dipartimento Politiche
Antidroga.
Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e comunità
affermano che non saprebbero proprio quale trattamento
imporre ai consumatori beccati con cannabis che si ritrovano
a dover aiutare nella "disintossicazione".
L'anno scorso si parlava di terapia antagonista del sistema
cannabinoide! (Rimobanant) da utilizzarsi come vaccino e
"antaxone della cannabis", poi, per fortuna, dopo i primi
casi di suicidio causati da questo farmaco creato come
anoressizzante, non se ne parla più.
Noi abbiamo fatto un salto nel passato recente e consultando
questi siti ...il dubbio ci è venuto:
3 agosto 2016 15:45 - ennius4531
... questo é l'impegno del disagiato23,che mentre invoca
rispetto degli ammalati dichiarandosi loro scudiero,
suggerisce pratiche ai sani sul come ci si deve cannare al
meglio .....
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "
.
Pifferaio .... miserabile !!
3 agosto 2016 11:26 - Starfighter23
[ASCIA] I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
Ci sono state segnalate alcune questioni (che qualora
vengano confermate, potremmo definire anomalie per esser
buoni o addirittura conflitto di interessi), relative alle
mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra
cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli
Daniele e Carlo Giovanardi.
Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce
Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle
tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a
dirigere "Le Misericordie", che proprio nel 2002 ottenne
anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza
Temporanei.
In Emilia, il buon samaritano Daniele è st! ato per anni,
tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e Misericordie, a
strettissimo contatto con le comunità convenzionate.
Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari, ai
fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il calo
di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la
decrescita dei consumi di eroina.
Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture,
nuovi tossicodipendenti!
Et voilà! “...clienti trovati, basta mettere in mezzo
alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono
essersi detto i due amabili gemelli ...e così probabilmente
nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della
destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco
Fini.
Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono specializzate
in gestione di comunità per la detenzione e identificazione
di immigrati, un’altro b! el canale fonte di profitti
certi e continui, mentre il fratel! lo Carlo può continuare
a difendere gli interessi economici delle comunità di
recupero per tossicodipendenti più liberamente, con la
incommensurabile gratitudine della Chiesa e dei suoi
discutibili collaboratori come Muccioli o Don Gelmini.
In questo panorama abbastanza inquietante il risultato è
che il business sull'aumento di fatturato e di clienti per
le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del DpA
che parlano di "migliaia di tossicodipendenti da cannabis
che chiedono trattamento", dati utilissimi per le attuali
campagne terroristiche del Dipartimento Politiche
Antidroga.
Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e comunità
affermano che non saprebbero proprio quale trattamento
imporre ai consumatori beccati con cannabis che si ritrovano
a dover aiutare nella "disintossicazione".
L'anno scorso si parlava di terapia antagonista del sistema
cannabinoide! (Rimobanant) da utilizzarsi come vaccino e
"antaxone della cannabis", poi, per fortuna, dopo i primi
casi di suicidio causati da questo farmaco creato come
anoressizzante, non se ne parla più.
Noi abbiamo fatto un salto nel passato recente e consultando
questi siti ...il dubbio ci è venuto:
2 agosto 2016 23:59 - Starfighter23
MA STIAMO ANCOR A SENTIRE UNO SCIACALLO CHE HA FATTO UNA
LEGGE INCOSTITUZIONALE,CRIMINOGENA PER PARARE E FAVORIRE IL
CULO DEL FRATELLO?
2 agosto 2016 23:37 - ennius4531
... questo é l'impegno del disagiato23,che mentre invoca
rispetto degli ammalati dichiarandosi loro scudiero,
suggerisce pratiche ai sani sul come ci si deve cannare al
meglio .....
28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN
ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA
PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA
TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI
CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI
METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES?
......
hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica
piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano
estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei
bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "
Pifferaio .... miserabile !!
2 agosto 2016 22:32 - Starfighter23
MA STIAMO ANCOR A SENTIRE UNO SCIACALLO CHE HA FATTO UNA
LEGGE INCOSTITUZIONALE,CRIMINOGENA PER PARARE E FAVORIRE IL
CULO DEL FRATELLO?
2 agosto 2016 22:28 - Starfighter23
[ASCIA] I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
I gemelli Giovanardi: conflitto di interessi?
Ci sono state segnalate alcune questioni (che qualora
vengano confermate, potremmo definire anomalie per esser
buoni o addirittura conflitto di interessi), relative alle
mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra
cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli
Daniele e Carlo Giovanardi.
Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce
Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle
tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a
dirigere "Le Misericordie", che proprio nel 2002 ottenne
anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza
Temporanei.
In Emilia, il buon samaritano Daniele è st! ato per
anni, tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e
Misericordie, a strettissimo contatto con le comunità
convenzionate.
Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari,
ai fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il
calo di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la
decrescita dei consumi di eroina.
Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture,
nuovi tossicodipendenti!
Et voilà! “...clienti trovati, basta mettere in mezzo
alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono
essersi detto i due amabili gemelli ...e così probabilmente
nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della
destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco
Fini.
Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono
specializzate in gestione di comunità per la detenzione e
identificazione di immigrati, un’altro b! el canale fonte
di profitti certi e continui, mentre il fratel! lo Carlo
può continuare a difendere gli interessi economici delle
comunità di recupero per tossicodipendenti più
liberamente, con la incommensurabile gratitudine della
Chiesa e dei suoi discutibili collaboratori come Muccioli o
Don Gelmini.
In questo panorama abbastanza inquietante il risultato
è che il business sull'aumento di fatturato e di clienti
per le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del
DpA che parlano di "migliaia di tossicodipendenti da
cannabis che chiedono trattamento", dati utilissimi per le
attuali campagne terroristiche del Dipartimento Politiche
Antidroga.
Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e
comunità affermano che non saprebbero proprio quale
trattamento imporre ai consumatori beccati con cannabis che
si ritrovano a dover aiutare nella "disintossicazione".
L'anno scorso si parlava di terapia antagonista del
sistema cannabinoide! (Rimobanant) da utilizzarsi come
vaccino e "antaxone della cannabis", poi, per fortuna, dopo
i primi casi di suicidio causati da questo farmaco creato
come anoressizzante, non se ne parla più.
Noi abbiamo fatto un salto nel passato recente e
consultando questi siti ...il dubbio ci è venuto:
2 agosto 2016 16:17 - ennius4531
.. il consumo personale di erba magica non è reato.
I farmaci cannabinoidi sono consentiti .
Tutto il resto é .. fumo da parte di chi vuole legalizzare
ad uso ludico la cannabis.
Questi pifferai ... fanno pena ....
2 agosto 2016 8:05 - CheStufo75
Pedofili,assassini,stupratori,ladri,mafiosi,tutti da piccoli
hanno cominciato con il mangiare la nutella
27 luglio 2016 7:24 - Gemp57
Solo una cosa ha detto bene il Giovanardi: che abbiamo un
Ministro della Salute (Lorenzin), che è dichiaratamente
contraria alla Cannabis. Questa fa finta di preoccuparsi
dell'effetto sui bambini, per i quali in primis sono i loro
genitori che si devno preoccupare, ma poi si dimentica delle
migliaia di malati che non hanno il diritto di essere curati
gratuitamente e allo stesso modo in ogni Regione d'Italia
con la Cannabis medicinale.
Lancerei volentieri una petizione per far dimettere un
ministro di questo genere.
27 luglio 2016 1:01 - daniel79
Ormai hanno capito in tanti che questo essere immondo è un
convinto proibizionista perchè tutela gli interessi del
fratello con le comunità di recupero ! Poi quando distorce
la tesi di Borsellino è formidabile...ma rimane sempre un
corrotto amico delle mafie