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4 febbraio 2016 11:53 - anandamide1972
Dato per assodato che lo spaccio di eroina, soprattutto ai minori come quegli stupidi nigeriani hanno compiuto,è un fenomeno da combattere, consapevoli però che è impossibile da debellare, in quanto ne arresti uno, ce ne ritrovi altri due, quindi è abbastanza inutile fare retate o roba simile, la polizia lo sa ed è per questo che si crea la " scena aperta ", ma il vicinato, gli abitanti delle zone interessate si scandalizzano e chiamano le iene...
L'opinione pubblica dovrebbe sapere che lo spaccio di eroina avviene in ogni città in più punti, con contatti telefonici o di altro tipo e appuntamenti in luoghi sempre diversi, cosi' la gente non nota giri strani o se li nota non durano abbastanza da convincerli a chiamare polizia o iene; i nigeriani di Prato, invece, stupidamente ( la cosa che mi fa simpatia dei neri neri è che una volta beccati se la danno a gambe...i nostri malavitosi o quelli dell'est invece attaccano), in supercentro davanti alla stazione spacciavano alla luce del sole, con via vai di tossici barcollanti e ciondoloni a scandalizzare i pratesi, non tutti per la verità. E' bene che l'opinione pubblica sappia che a Prato lo stesso spacio avviene in diversi altri luoghi, ma gestito con più cervello, quindi con poco impatto sui passanti o sul " vicinato". I problemi di questo tipo si risolvono, NON con la repressione, che al massimo serve a spostare il fenomeno o a metterlo in pausa i pochi giorni necessari all'avvicendamento di nuova manovalanza, piuttosto con leggi adeguate, atte a GOVERNARE il fenomeno sulla base della consuetudine e non, come si è fatto finora, a tavolino su basi ideologiche, fuori dalla realtà e con mille paletti di natura etica, senza pragmatismo, insomma. Inoltre, ancora una volta, LE IENE sono imbarazzanti in quanto a perbenismo assai peloso, lo si è visto coi servizi della Toffa sul " dottor metadone ", che ha probabilmente fatto più del bene che altro, idem con questo di Prato, come anche altri ad esempio nei boschi intorno a Milano o nei coffeshop olandesi o sull'Atlante in Marocco, mi spiace che un programma talvolta di ottimo giornalismo, pur non essendo fatto da giornalisti, debba cadere in un impiastro appiccicoso ogni volta che si parla di droga, tanto per compiacere genitori, associazioni e gruppi che altrimenti scatenerebbero pressioni. Insomma, invece che fare cose utili alla soluzione o almeno all'inquadramento di un problema, si divertono ( ??) a creare vespai che poi lasciano il tempo che hanno trovato. IMO
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