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17 aprile 2015 0:29 - ennius4531
"OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi 

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo. 

Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis. "

Evidenzio l'ultimo affermazione che rafforza la tesi della stretta correlazione tra il consumo di 'erba magica e sviluppo di effetti psicotici anche in soggetti ...'normali'..
16 aprile 2015 12:36 - pettine
ragazzi insultare ennio ci sta, ma perdere tempo a rispondergli quando ancora parla di cannabis e schizofrenia può veramente rendere schizofrenici.

meno male che poi ci fa fare quattro risate citando quella sagoma di giuseppe ducci che, senza pudore alcuno, afferma: "Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo, avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per cento"

e poi via con altri grandi classici della barzelletta, tipo: "Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e alla performance."

oppure: "Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che, dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un futuro da lungoassistiti"

scusate se ho copincollato ma queste meritavano, fatevele due risate.
10 aprile 2015 17:40 - ennius4531
Quando si parla di erbe magiche e si vuol cavillare tra uso e abuso oppure tra droghe leggere e pesanti per annacquarne i danni, ci si trova nella condizione di quel ginecologo che, visitata una giovane ragazza e avendola trovata gravida, si rivolse alla madre preoccupatissima e con estremo garbo, data la delicatezza del caso, le sussuró : la sua figliola é incinta, ma poco.
.. poco ...
8 aprile 2015 23:41 - IVAN.
.


USO & ABUSO: LA QUESTIONE FONDAMENTALE
*****


• (da Alfio:) «Non c'è una linearità tra l'uso/abuso e psicosi.»
_________________________________


Vorrei approfondire questo passaggio, poiché lo ritengo il punto centrale di tutta la diatriba “Cannabis sì/Cannabis no”.

Tutta la questione “danni-della-cannabis” ruota sulla differenza tra USO ed ABUSO (come del resto QUALSIASI altra sostanza, inclusi il pane e l'acqua).

Per tanto così, persino un ritardato mentale sarebbe in grado di scrivere un ATTENDIBILISSIMO resoconto scientifico sui danni provocati da un ABUSO di comunissimo pane (e a quel punto che facciamo, lo mettiamo fuorilegge?)

Nessun dubbio, quindi, sull'attendibilità di alcuni studi “seri” che attestano la pericolosità anche dell'ABUSO di cannabis (o qualcuno può dubitare che fumarsi 5 kg di cannabis in una giornata faccia male?)
Semmai, le perplessità riguardano le ricerche (o pseudo tali) che vorrebbero attestare la dannosità della cannabis SEMPRE E COMUNQUE, anche per una semplice boccata. Lì lo studio scade nel ridicolo, nella demonizzazione gratuita, facendo perdere allo studio stesso qualsiasi pretesa di CREDIBILITÀ.

La dannosità intrinseca della cannabis è paragonabile a quella del comune (e legalissimo) alcol; chi si appella alla sua dannosità per mantenerla illegale non fa MAI riferimento alla differenza tra USO ed ABUSO di cannabis, e questa è immacabilmente una prova di MALAFEDE.


.
2 aprile 2015 23:34 - ennius4531
Mastro scr-ivan-o, in preda a reattività di stampo pavloviano ad ogni mio intervento critico, si compiace di mostrare logica ferrea sostenendo che ...
..«Dalle statistiche risulta che il mal di testa è più diffuso tra coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si deduce che l'Aspirina fa venire il mal di testa.»
Dal punto di vista logico ovviamente il ragionamento non regge (è il classico “Falso Sillogismo”), e cercare di spacciarlo come “risultato di uno studio scientifico” è una chiara dimostrazione di disonestà intellettuale da parte di chi lo propugna. '.

Il poveretto, citando proprio l'aspirina, non si rende conto di essersi tirato la zappa sui piedi.

Per cui seguendo la sua stringente logica , all'eventuale affermazione:

..«Dalle statistiche risulta che ulcera e gastrite sono più diffuse tra coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si deduce che l'Aspirina fa venire il mal di stomaco ',

dovrebbe lo scr-ivan-o sostenere che

'il ragionamento non regge (è il classico “Falso Sillogismo”), e cercare di spacciarlo come “risultato di uno studio scientifico” è una chiara dimostrazione di disonestà intellettuale da parte di chi lo propugna. '.

Per cui, ecco un altro Don Ferrante dei Promessi Sposi che negava l'evidenza maneggiando a suo modo la logica ... aristotelica.

Sulla disonestà intellettuale degli altri, sappiamo invece quale concezione abbia lo scr-ivan-o dell'onestà intellettuale quando chiedeva all'Aduc di oscurarmi minacciando di tagliarle i viveri .

Roba da balilla....
2 aprile 2015 21:28 - SaNteilBaNDITo
Ancora co sta storia??!!!! ma oscurate i suoi commenti e basta!!!!!
Tò semplice semplice fate così:

** Su Firefox **

1) Installate GreaseMonkey visitando la pagina:
http://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/greasemonkey/
e cliccando su "Add to Firefox" in alto a destra.

2) Scaricate lo script da qui: http://www.mediafire.com/?hvqk799l7w6q948 (cliccate su download e salvatelo dove preferite).

3) Premete i tasti Ctrl+O (apri file) e selezionate il file salvato in precedenza.

4) Cliccate su "Installa".

5) Fatto!

** Su Chrome **

1) Installate Tampermonkey visitando la pagina:
https://chrome.google.com/webstore/detail/tampermonkey/dhdgf fkkebhmkfjojejmpbldmpobfkfo
e cliccando su "Gratis" in alto a destra.

2) Scaricate lo script da qui: http://www.mediafire.com/?hvqk799l7w6q948 (cliccate su download e salvatelo dove preferite).

3) Andate in Impostazioni - Estensioni, cercate Tampermonkey nella lista e spuntate l'opzione "Consenti l'accesso agli URL dei file"

4) Premete i tasti Ctrl+O (apri file) e selezionate il file salvato in precedenza.

5) Cliccate su "Installa".

6) Fatto!
2 aprile 2015 0:58 - IVAN.
.


• (da Alfio:) «Questo mi pare sia l'errore di ennio, seppur in buona fede...»


(“In buona fede”? Oh santo cielo...)
Non so se hai familiarità col concetto di “TROLL A PAGAMENTO”, Alfio...comunque qui lo sanno tutti che il cialtrone che si firma “ennius4531” è solo un volgare servetto pagato per guastare le discussioni “scomode” sui forum. Nulla di ciò che scrive è autentico.
Non spreco nemmeno parole per convincerti, dato che di questo fatto te ne accorgerai benissimo da solo. Come ti accorgerai della totale inutilità di rispondere alle sue obiezioni completamente FINTE, dato che per mestiere un troll deve contrariare la Logica opponendole discorsi senza né capo né coda.
Dammi retta: scansa i suoi inutili “commenti” e concentrati solo sugli utenti che scrivono in buonafede; infatti ogni replica rivolta ad un troll serve solo a fare il suo gioco, ovvero di interrompere lo sviluppo dei discorsi seri infarcendo le discussioni di post del tutto INUTILI per chicchessia. (Ovviamente adesso il balordo4531 replicherà anche a questo post, ed altrettanto ovviamente io non me lo filerò neanche di striscio.)


==============================================


Passiamo a cose più serie:

• (da Alfio:) «Se è vero che la prevalenza di malattie psichiatriche, è maggiore nei consumatori di sostanze,è anche vero il contrario, ovvero, che pazienti con disturbi piu o meno gravi o borderline, sono più inclini ad usare sostanze.»


Il concetto non fa una grinza.
E' come se io presentassi una relazione dicendo: «Dalle statistiche risulta che il mal di testa è più diffuso tra coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si deduce che l'Aspirina fa venire il mal di testa.»
Dal punto di vista logico ovviamente il ragionamento non regge (è il classico “Falso Sillogismo”), e cercare di spacciarlo come “risultato di uno studio scientifico” è una chiara dimostrazione di disonestà intellettuale da parte di chi lo propugna.


.
1 aprile 2015 19:45 - ignorante
@ennius

sarebbe molto apprezzato il tuo commento a questo articolo

http://www.huffingtonpost.it/johann-hari/la-piu-probabile-ca usa-dipendenza_b_6537964.html

quale migliore occasione per dimostrare tutta la tua onestà intellettuale e la solidità dei tuoi argomenti
1 aprile 2015 14:58 - ennius4531
In principio c'era alfio e alfio era presso la Verità e la Verità era alfio ..

Per cui se ne deduce che universitá, gruppi di studio e singoli, che si sono impegnati in studi durati anni e sottoposto ad esame migliaia di persone evidenziando la pericolosità delle erbe magiche, hanno prodotto pareri discutibili se non erronei in quanto privi delle metodiche di cui solo Alfio è il depositario.

E sono bastate alcune paroline ... fatate, come falso positivo e falso negativo espresse da alfio, per mandare in brodo di giuggiole gli aficionados delle canne che, non sapendo negare la realtá della dipendenza di migliaia di persone nei centri di recupero, sono alla spasmodica ricerca di chi possa mettere in dubbio tale fatto .

La figura di alfio richiama alla memoria quella del dotto e letterato Don Ferrante nei Promessi Sposi che, impiegando la ... metodica aristotelica, negava il contagio della peste e quindi sosteneva l'inutilità di prendere precauzioni .

Sappiamo che fine ha fatto .....
31 marzo 2015 19:31 - pettine
bravo giachetti! e non lo dico perchè son tabaccaio... :)
31 marzo 2015 18:15 - ignorante
incoraggiante leggere articoli come questo su un importante quotidiano come l' Huffington Post.

"La più probabile causa della dipendenza è stata scoperta - e non è ciò che credete"

"...Se faremo nostra questa nuova storia ci toccherà cambiare non solo la guerra alla droga. Dovremo cambiare noi stessi..."

http://www.huffingtonpost.it/johann-hari/la-piu-probabile-ca usa-dipendenza_b_6537964.html
31 marzo 2015 18:04 - ignorante
@alfio

comprendo il suo fastidio dinanzi all' ignoranza (alimentata da una reiterata disinformazione) e alla irresponsabilità di certi aspiranti taumaturghi..credo sia la stessa che provo io quando sento un ministro dire che la C. fa i buchi al cervello, un dirigente di un' importante Com.Terap. sostenere con forza la teoria della droga di entrata, un dottore rifiutare una terapia con cannabinoidi nonostante il miglioramento del suo paziente e suggerirgli un trattamento di disintossicazione da torte alla canapa...e più in generale chi crede nell' acqua santa di Lourdes.

Le capre e i tifosi acritici ci sono in tutti i settori della vita e della conoscenza.
Tuttavia così come non posso perdonare chi mente sapendo di mentire (certi noti proibizionisti) provo una certa indulgenza (non approvazione) per coloro che invece - pur maldestramente - invocano il riscatto della pianta e di se stessi dopo decenni di pregiudizi negativi e opportunistici. Non so se ha ben chiaro quanta rabbia e sofferenza fisica ed emotiva lo stigma sociale e la criminalizzazione possano provocare. E' solo una reazione...molto scomposta.

cordialmente
31 marzo 2015 15:49 - alfio4986
@ignorante

Voglio precisare che quell'affermazione l'ho un pò enfatizzata. Tutto ciò è riconducibile ad una vivace 'litigata' online con un memembro di uno dei tanti movimenti antipro italiani che sosteneva assurdità e ha censurato i miei post. Ed è, ovviamente, anche riferito a tutti coloro che non si approcciano con superficialità alle tematiche sulla cannabis (e sulle sostanze d'abuso in generale).Ne ho ascoltato qualcuno, e mi hanno fatto cadere le braccia.
-Alla luce di ciò, per un consumatore ludico sostenere gli usi terapeutici rappresenta un potenziale sacrificio. Ben altro che "nascondersi dietro ai malati".-
In realtà la scia è quella: quando esce un articolo sulla cannabis su qualche giornale online, molti commenti di consumatori ludici (suppongo), vertono sul fatto che sia una sostanza terapeutica o che sia del tutto innocua. Ecco è quando ho realizzato tutto ciò che la mia indole liberale è diventata molto piu cauta e critica, la gente non sa quasi mai di che parla, o se prova a documentarsi probabilmente non ha un bagaglio culturale adeguato per poter davvero avere una visione eclettica della cosa. Questo mi pare sia l'errore di ennio, che, seppur in buona fede, fornisce un solo punto di vista di ogni studio citato, escludendo tutta una gamma di fattori che non prende in considerazione.Inoltre c'è un'eccessiva sfumatura personale nella sua critica, probabilmente ha lavorato in una comunità o peggio. Qualcosa di brutto lo deve aver vissuto in relazione alle sostanze, io vi leggo da anni, leggo anche lui, e la componente ossessiva che palesa non può essere solo una battaglia nei confronti delle scelte sociali sbagliate, perchè non è la cannabis terapeutica\ludica il grande problema del mondo. Non so se mi seguite nel ragionamento.


@chinaski

E' sempre un piacere.
31 marzo 2015 12:03 - chinaski
@Alfio4986

Grazie per i suoi ottimi ed interessantissimi contributi.
31 marzo 2015 3:31 - ignorante
@alfio4986

la ringrazio molto per gli approfondimenti nei suo interventi, di rara onestà intellettuale.
Tuttavia mi ha sorpreso, ma non troppo, la sua affermazione seguente... "E' anche vero che certi antiproibizionisti ignoranti dovrebbero soltanto tacere, poichè millantano miracolosi effetti terapeutici solo per potersi sballare, nascondendosi dietro i veri malati".

vorrei farle notare che incentrare il dibattito della legalizzazione sul piano medico è decisamente sconveniente per gli antiproibizionisti perchè marca una più netta distinzione tra consumatori legittimi (malati) e illegittimi (ludici) e ciò rende una legalizzazione generalizzata meno probabile. In tutti i sondaggi la forbice tra il consenso dell' opinione pubblica all' uso terapeutico e al ludico è sempre stata molto grande, e quello ludico solo molto recentemente ha guadagnato la maggioranza.
Alla luce di ciò, per un consumatore ludico sostenere gli usi terapeutici rappresenta un potenziale sacrificio. Ben altro che "nascondersi dietro ai malati".

su youtube è disponibile il documentario 'Weed' del Dr. Gupta, principale divulgatore scientifico della CNN, girato con l' intenzione di smontare il bluff del terapeutico usato come leva per la legalizzazione. Le risparmio il finale, la sorprenderà.
30 marzo 2015 18:16 - alfio4986
Eppure l'età di picco della psicosi è tra i 26 e i 32 anni se non sbaglio, con un acme tra i 26 e i 28. Se la ricerca di patologia psicotica è tra i 14 e i 24 anni, ci troviamo nella parte ascendente della gaussiana,quindi è difficile dire se vi era presenza di patologia precedente. Inoltre non so se lei conosce la storia del dsm e dell'icd e come funzionano nella pratica clinica, ma ci sono delle curiosità e delle precisazioni da fare sugli stessi criteri diagnostici delle psicosi (e delle malattie mentali in generale). Continuo a dire che questo report che lei fa, risulta molto superficiale, certo può essere suggestivo di molte cose, ma bisogna tener conto di molti fattori, per esempio i falsi positivi e i falsi negativi che si ottengono utilizzando i criteri del dsm per la schizofrenia o ancora di piu per la depressione maggiore. Ci sono una vasta gamma di quadri eterogenei che rientrano nella stessa diagnosi seppur presentandosi con segni e sintomi del tutto diversi(meno che uno maggiore necessario all'inquadramento globale). E ripeto di nuovo, non si puo assolumente escludere a livello logico che l'abuso di sostanze sia correlato a sintomi prodromici . Il tutto non puo essere stabilito MAI a priori, il che rende tutti gli studi a riguardo un interessante spunto per conoscore meglio le malattie psichiatriche, l'epidemiologia e strategie di prevenzione, ma mai un principio assoluto. Un esempio banale: alcool e cirrosi epatica sono legati tra di loro da dose giornaliera, età di inizio e suscettibilità individuale. Di questa patologia si conosce l'esatta storia naturale anche a livello molecolare (espressioe genica ecc),ed esiste inoltre un corrispettivo solido e costante tra dose e incidenza annua. In parole povere, non esiste un alcolista che non abbia cirrosi entro un tot anni dall'inizio, qualsiasi sia la sua componente genetica(predisposizione). Questo non è solo suggestivo di rapporto diretto alcool-cirrosi, ma è anche una certezza poiche conosciamo l'agente eziologico e SOPRATUTTO riusciamo a ripordurlo su modelli animali. Con le psicosi da cannabinoidi non è così, c'è ovviamente una modifica dell'omeostasi cerebrale dovuta a sostanze esogene, ma non c'è una linearità tra l'uso/abuso e psicosi. Un'estremizzazione del mio ragionamento è che, tutti i pazienti con psicosi abusano di caffeina, quindi la caffeina è una sostanza psicogena. Se questi studi venissero presi alla lettera avremo un paradosso del genere: un focalizzarsi in modo ossessivo su un unico aspetto. Io non so con che occhio lei legge questi studi, non so se legge solo le conclusioni e non so che tipo di bagaglio culturale ha, ma il mio mi impone di essere molto cauto. Rischierei di dire che lei è un ossessivo-compulsivo solo per la mole di commenti che lascia qui. Sarebbe uno dei falsi-positivi che citavo prima. Io ci vedo troppe variabili nella correlazione cannabis-psicosi. E la stessa dicitura è scorretta perchè cannabis non vuol dire nulla, noi parliamo di neurotrasmettitori, quindi THC, CBD, CBN ecc. Non esiste uno schema che riassuma l'uso preciso di sostanza\die in questi studi, e se esistesse mancherebbe ancora una volta qualcosa, ovvero i mg\die di sostanza introdotta, quindi la posologia, la frequenza e la costanza nel tempo. Conclusione: cannabis (thc)= fattore di rischio per la psicosi, senza dubbio età correlatà, ma solo in individui predisposti dalla genetica e da fattori ambientali. Un fattore di rischio non è una causa eziologica bensì un cofattore che aumenta di un tot le percentuali di malattia. Difficile dire di quanto, probabilmente pochissimo data la diffusione della sostanza rispetto alle vere psicosi. Io sto parlando sempre e comunque di sostanze con percentuali ragionevoli di thc:cbd, non delle cosìddette supercannabis con oltr il 25% di thc. Quelle hanno tutta un'altra storia ed io sono contrario al loro uso.
30 marzo 2015 17:37 - ennius4531
Altri studi ..

"OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi 

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo.

Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis. "

Evidenzio l'ultimo affermazione che rafforza la tesi della stretta correlazione tra il consumo di 'erba magica e sviluppo di effetti psicotici anche in soggetti ...'normali'...
30 marzo 2015 16:24 - alfio4986
Questi studi pongono un forte 'beneficio del dubbio'. Prendiamo in considerazione questi fattori:
-la diffusione enorme della cannabis nella nostra società
-l'incidenza della schizofrenia (incidenza=nuovi casi per anno)
-I fattori eziologici della schizofrenia (e psicosi in generale).


Dire che la cannabis è certamente un fattore di rischio per la schizofrenia mi pare ovvio. Ma attenzione, se fosse una causa certa ci sarebbe una maggiore linearità negli studi e le evidenze epidemiologiche sarebbero di minore importanza visto che si paleserebbero meccanismi fisiopatologici certi. Invece oggi come oggi si attesta solo che c'è una maggiore prevalenza di (ex)consumatori tra gli psicotici rispetto alla popolazione 'normale'. Questo attesta solo,come detto prima, che chi ha tratti psicotici puo usare sostanze d'abuso per contrastare i sontomi depressogeni o ansiogeni derivanti da queste patologie nel loro prodromo, o altresì, tali sostanze in individui predisposti possano aggravare una condizione borderline(non si puo dire se questo aggravamento si sarebbe manifestata comunque successivamente anche senza cannabis). Quello che voglio dire è che si, la cannabis è piu usata da chi ha sviluppato psicosi, ma non basta uno studio epidemiologico a dire che ne è la causa principe. Inoltre non conoscendo i veri fattori eziologici della psicosi, riassumiamo sempre i fattori predisponenti in un diagramma di venn (quello con i cerchi intersecati), in cui una predisposizione genetica, fattori ambientali, sostanze e neurologici(che poi in realtà sono genetici). Ovviamente gli studi da lei citati sono validi nel momento in cui si vuole avere un dato aggiuntivo, acritico ed epidemiologico sulla relazione psicosi-cannabis, ma è del tutto inutile nella pratica clinica e non indirizza verso una vera e propria prevenzione. O meglio, permette di dire che esistono persone o piu inclini all'uso di cannabis per via di manifesteazione prodromiche delle psicosi o persone che in seguito all'uso di cannabis hanno sviluppato una psicosi che avrebbe potuto ritardare di qualche anno o non sopraggiungere affato. Ma le percentuali dei consumatori (saltuari e non) e l'incidenza delle psicosi non combaciano linearmente, ed allora la medicina cade in un mare di opinabilità. Come i fans possono dare ulcera gastro-duodenale, la cannabis puo dare manifestazione psicotiche(reversbili), ma da questa ad una vera schizofrenia c'è di mezzo oceano di incertezze. Un fattore di rischio è qualcosa di vago che puo esserci ma la sua assenza non esclude la malattia, è quasi stocastico per certi versi. Molto piu logico muoversi verso terreni piu sicuri, con una buona prevenzione, soprattutto nei giovani, poichè tutto il mio discorso fatto sopra NON è applicabile ai giovani-giovanissimi. Esistono delle evidenze ben piu forti che correlano manifestazioni neuro-psichiatriche con l'uso in adolescenza di cannabis e alcool(ed ovviamente le hard-drugs). Li i dati sono piu suggestivi di compromissione a lungo termine, anche se resta un'ombra di pazienti del tutto sani, integrati e senza problemi che usa cannabis fin dalla prima adolescenza. In conclusione credo che una buona fetta della popolazione, in età, matura, riuscirebbe a tollerare l'uso di cannabis senza problemi per un periodo indefinito, mentre esiste un ombra di popolazione, con caratteri genetici criptici, non conosciuti e forse non conoscibili, quindi poligenici, che inevitabilmente potrebbe sviluppare manifestazioni (simil)psichiatriche nel periodo d'uso, ma tutto questo potrà avvenire solo con i giusti fattori ambientali(e genetici) e mai soltanto dall'uso di cannabis. Oggettivamente, se il popolo avesse diritto ad una sola sostanza, a mio avviso sarebbe proprio la cannabis e derivati, ovviamente dovrebbe essere ripudiato il sistema olandese delle super piante con 25% di thc e niente cbd, poichè reputo di primaria importanza la ratio tra thc:cdb:cbn nella tossicità della sostanza.

NB: uno studio che non riporta l quantità di sostanza g/die e la percentuale in mg delle componenti psicoattive non potrà mai essere uno studio rilevante se non per la sola epidemiologia. E' troppo randomizzato essendo la cannabis composta da una ventina di molecole psicoattive e non che interagiscono con tempi ed affinità diverse sugli stessi recettori, modificandone le risposte nel tempo.
29 marzo 2015 22:49 - ennius4531
.... raccogliamo ogni ricerca con ...umiltà

Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.

Conclusioni :

“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una relazione causale. Questa associazione non si spiega con l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità in materia di integrazione sociale.”

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd
Objectives

An association between use of cannabis in adolescence and subsequent risk of schizophrenia was previously reported in a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised that this association may be due to use of drugs other than cannabis and that personality traits may have confounded results. We performed a further analysis of this cohort to address these uncertainties while extending the follow up period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the country's male population aged 18-20).

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval 1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis only group. Similar results were obtained when analysis was restricted to subjects developing schizophrenia after five years after conscription, to exclude prodromal cases.
29 marzo 2015 19:03 - alfio4986
Cannabis e psiocosi: L'anilisi riportata è solo uno dei due punti di vista possibili e logici. Infatti se è vero che la prevalenza di malattie psichiatriche, è maggiore nei consumatori di sostanze,è anche vero il contrario, ovvero, che pazienti con disturbi piu o meno gravi o borderline, sono più inclini ad usare sostanze. Disturbi misconosciuti possono essere esacerbati dall'uso di sostanze, tra cui anche la cannabis. L'unica prova empirica possibile e plausibile, quindi oggettiva e riproducibile, sarebbe uno studio su gemelli omozigoti nati,cresciuti e vissuti nelle medesime condizioni tranne che uno dei due faccia uso di cannabis. Ma ancora non sarebbe abbastanza (la loro genetica seppur simile avrà comunque fattori endogeni predisponenti o meno). In effetti la statistica puo solo discriminare tra un possibile fattore di rischio e uno probabile fattore di rischio, aprendo le porte ad una ricerca mirata e non più empirica, bensì scientifica, che dimostri le basi fisiopatologiche in modelli callulare-animali delle qualità psicogene della cannabis. Lungi da me manifestare l'innocuità delle sostanze stupefacenti, ma è anche vero che una statistica è pur sempre una statistica, ci vuole molta critica di fronte ai numeri. Noi in medicina siamo spinti sempre a prenderle in considerazione ma non farne mai una legge.
Educazione e Cannabis:Il ragazzo che lascia la scuola non lo fa perchè si fa le canne, o meglio, non si puo dare tutta la colpa alla sostanza. Esiste tutto uno spettro di fattori che influiscono su quelle scelte. Si puo certamente dire che la cannabis è un fattore di rischio per l'abbandono precoce degli studi, ma non il complevole assoluto. Esiste sempre la possibilità che chi abbandona gli studi lo faccia per altri motivi, e l'abuso di cannabis sia soltanto un palliativo personale per sfogare la frustrazione o la poca stima di se. ma ci tengo moltissimo a precisare che nessuno vuole che i nostri figli fumino cannabis in adolescenza(metterei un limite minimo tra i 21 e 25 anni).Pure il discorso della droga di passaggio mi è alquanto difficile da accettare. Non hanno sceintificità solida. Tutti questi infiniti studi sulla cannabis e così poche evidenze forti della sua tossicità, mi rendono sempre piu scettico sul proibizionismo e sempre piu a favore di un uso moderato saltuario come scelta individuale. E' anche vero che certi antiproibizionisti ignoranti dovrebbero soltanto tacere, poichè millantano miracolosi effetti terapeutici solo per potersi sballare, nascondendosi dietro i veri malati. In ogni caso, gli studi fatti fin'ora non provano assolutamente niente. Apparte quelli dell'uso nell'infanzia e adolescenza, dove ci sono anche basi scientifiche(e non solo statistiche).
28 marzo 2015 14:41 - ennius4531
L'incapacità di saper comprendere quello che scrivo é solare in mastro scr-ivan-o quando attribuisce a me l'intento di rappresentare in modo falso il pensiero dell' Aduc .

Basterebbe leggere più di un mio intervento che inizia ironicamente con ..

25 marzo 2015 15:57 - ennius4531
Da Aduc, noto covo di ... proibizionisti ..

per capire quale posizione abbia l'Aduc sull'argomento.

Solo che l'Aduc per fortuna, a differenza di antiproibizionisti dal comprendonio tipico dei balilla, ha la buona abitudine di andare oltre la scelta ideologica per riportare anche studi sugli effetti deleteri delle erbe magiche.

Per cui ...
l'incapace non ne azzecca proprio una. Velo pietoso e andiamo avanti.
27 marzo 2015 20:28 - IVAN.
• Dimostrazione di SOLARE malafede:

Prendere le NOTIZIE che la Aduc riporta in modo NEUTRALE dalle agenzie di stampa, e citarle come se rappresentassero il PENSIERO della Aduc stessa.

(L'incapace non ne azzecca proprio una. Velo pietoso e andiamo avanti.)
26 marzo 2015 19:28 - ennius4531
... mi sono limitato a riportare quanto pubblicato dall' Aduc sui rischi delle erbe magiche e di che cosa mi si accusa: di .. controinformazione fatta da farabutti in malafede !

A mastro scr-ivan-o, afflitto da reattività pavloviane, sfugge di stare insultando, in primis, l'Aduc....
26 marzo 2015 18:17 - chinaski
@Ignorante

Chi è Ennius? Sarebbe ennio4531? Non leggo quello che scrive da anni.
26 marzo 2015 14:04 - ignorante
@chinasky

scusami, giocando con le parole ho fatto casino .. mi riferivo alla contro-informazione che ennius tenta di fare su questo sito di Informazione...e la tua contro quella di ennius.

ho sempre apprezzato molto i tuoi interventi, ti quoto per default. hasta la victoria
26 marzo 2015 14:03 - IVAN.
Infatti. La CONTROinformazione è quella che viene fatta dai farabutti in malafede.
25 marzo 2015 17:16 - chinaski
@Ignorante

Perchè definisci la mia "contro-contro informazione"? Contro chi? Si tratta di informazione, semplicemente.
25 marzo 2015 15:57 - ennius4531
Da Aduc, noto covo di ... proibizionisti ..

Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese.

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.

Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.

OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis.
25 marzo 2015 12:17 - ignorante
grande Chinaski, eccellente lavoro di contro-contro-informazione...cioè la verità, semplicemente.
25 marzo 2015 11:19 - chinaski
Uso di cannabis, psicosi ed effetti sul cervello: qual è la verità? Nonostante aumentino gli studi che cercano di indagare in modo scientifico l’uso di cannabis e gli effetti sul nostro cervello, le risposte delle ricerche spesso si contraddicono. Ne avevamo già parlato su queste pagine e torniamo a farlo alla luce di nuove evidenze scientifiche.

Nel 2014 i media mainstream non avevano perso tempo nel sottolineare uno studio della Northwestern University realizzato in collaborazione con il Massachusetts General Hospital e la Harvard Medical School, pubblicato sul The Journal of Neuroscience secondo il quale la cannabis poteva portare a dei cambiamenti strutturali nel cervello di chi la utilizzava. In America diverse associazioni hanno sottolineato come lo studio sia stato finanziato da vari “oppositori” della cannabis come l’Office of National Drug Control Policy (ONDCP). Ad ogni modo le tesi sostenute sono state smentite da una pubblicazione del 28 di gennaio 2015, sempre sul The Journal of Neuroscience, ad opera degli scienziati della University of Colorado Boulder e della University of Louisville, secondo i quali gli esiti del precedente studio non erano replicabili e quindi non scientifici. I partecipanti al nuovo studio, adulti e adolescenti, sono stati selezionati tra chi consuma cannabis quotidianamente e chi non ne fa uso, e analizzati tramite risonanza magnetica del cervello. Questa volta (a differenza della precedente) le persone che dichiaravano di fare uso di alcool (che può incidere sul cervello) sono stati esclusi dallo studio. I risultati sono stati chiari: “Non sono state trovate differenze significative tra chi consuma cannabis ogni giorno e non consumatori sul volume o la forma del cervello nelle regioni di interesse“. Secondo i ricercatori: “In sintesi, i risultati indicano che, quando si controlla attentamente l’uso di alcool, sesso, età, e altre variabili, non vi è alcuna associazione tra l’uso di cannabis e il volume o la forma delle strutture sottocorticali”.

Che cosa dire allora degli studi che sostengono che fumare cannabis possa indurre a psicosi o causare un calo del quoziente intellettivo? Quello della Duke University in Oregon del 2012, che sosteneva che fumare cannabis abbassa il quoziente intellettivo, è stato messo in discussione dalla stessa rivista che aveva pubblicato lo studio originale per non aver controllato i fattori confondenti. Poi, nel mese di ottobre 2014, l’European College of Neuropsychopharmacology (ECNP) ha pubblicato durante il congresso annuale i risultati di un ampio studio che hanno mostrato, secondo gli autori, che “Non esiste nessuna correlazione tra un utilizzo moderato di cannabis in età adolescenziale e i risultati degli esami o sul loro quoziente intellettivo”. Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato 2.612 bambini, nati in Inghilterra tra il 1991 e il 1992, facendo loro diversi test sull’intelligenza all’età di 8 anni e poi di nuovo a 15. Alcuni, per diversi motivi, non sono stati ritenuti idonei, per cui il campione finale è di 2235 ragazzi. “Nessuna relazione fra utilizzo di cannabis e riduzione del QI all’età di 15 anni, tenendo in considerazione gli altri fattori di disturbo come l’uso di alcool, tabacco, educazione e rapporto con scuola e famiglia”, mentre chi ne faceva un uso pesante all’età di 15 anni “ha avuto performance peggiori negli esami fatti all’età di 16 anni del 3%”. Secondo Claire Mokrysz dell’University College di Londra, si tratta “di un messaggio potenzialmente importante per la salute pubblica perché pensare che la cannabis sia particolarmente dannosa può distrarre l’attenzione dagli effetti negativi di altri tipi di comportamenti o sostanze come alcol e sigarette”.

Sembrava dunque che fossimo giunti a dei risultati condivisi, anche per le parole del dottor Igor Grant, neuropsichiatra e direttore del Center for Medicinal Cannabis Research (CMCR) at the University of California, intervenuto il 14 febbraio ad un simposio organizzato dalla McGill University per il meeting annuale dell’American Association for the Advancement of Science. “Nonostante l’opinione diffusa che l’uso di cannabis sia legato a danni cerebrali, le analisi di studi approfonditi neurocognitivi non riescono a dimostrare la correlazione uso di cannabis e un declino cognitivo significativo. Le analisi cerebrali producono risultati variabili, e gli studi meglio organizzati mostrano risultati nulli”. Secondo il dottore è plausibile ipotizzare che l’utilizzo pesante di cannabis in bambini e adolescenti potrebbe compromettere lo sviluppo del cervello o predisporre a malattie mentali, anche se i dati utilizzati negli studi prospettici sono carenti.

Ma uno studio pubblicato su The Lancet il 18 febbraio sembra cambiare le carte in tavola. Subito riportato con titoloni a sei colonne sulla stampa inglese e poi nostrana, sostiene che una non meglio precisata “skunk like cannabis”, della quale viene detto solo che “è molto potente”, potrebbe addirittura triplicare il rischio di insorgenza di psicosi in chi la utilizza. In realtà nello studio in cui sono stati analizzati 410 casi di persone al primo episodio psicotico e 370 persone come gruppo di controllo provenienti dal sud di Londra, si dice una cosa diversa. Gli autori hanno fatto domande sia sulla frequenza di assunzione, sia sul tipo di sostanza usata. E così hanno scoperto che le persone che hanno fumato skunk ogni giorno avevano più probabilità di sviluppare psicosi rispetto a chi non ne fa uso. Al contrario, le persone che fumavano hashish tutti i giorni non avevano più probabilità di sviluppare psicosi rispetto alle persone che non hanno mai provato la cannabis. Questo significa che fumare cannabis con elevato contenuto di THC può causare psicosi? In realtà il titolone dei giornali viene dal fatto che gli studiosi, ammesso che la cannabis sia la causa dell’insorgenza della psicosi, hanno calcolato che il 24% dei casi presi in esame sarebbe stato evitato se non avessero consumato skunk. Gli autori hanno rettificato possibili fattori confondenti (come il fatto che le persone con psicosi avevano più probabilità di essere di sesso maschile e di essere giovani bianchi), ma ci potrebbero essere altri che non sono stati misurati. Un altro svantaggio degli studi di questo tipo è che deve essere valutato in modo retrospettivo, cosa che può portare a risultati distorti se avere psicosi può influenzare la propria capacità di giudizio.

Ad ogni modo è il primo studio che cerca di separare cannabis ad alto o medio contenuto di THC, del quale è stato dimostrato in studi randomizzati che possa indurre in esperienze psicotiche transitorie. Tuttavia, recenti studi hanno evidenziato che il cannabidiolo (CBD), potrebbe essere protettivo contro la psicosi. L’uso di Skunk o hashish erano “auto-riportati” dalle persone che si sono sottoposte ai test, quindi dobbiamo supporre che i partecipanti sapevano cosa stessero fumando, e possiamo solo immaginare i veri livelli di THC e CBD della cannabis usata. L’ideale sarebbe stato prendere dei campioni per valutare i livelli precisi di questi cannabinoidi, ma non è una cosa semplice negli studi di queste dimensioni. Come ha spiegato la ricercatrice Suzi Gage sul Guardian: “Questa nuova ricerca è un passo importante sulla strada per comprendere la natura dell’associazione tra cannabis e psicosi, ma ancora una volta le esagerazioni dei media rischiano di compromettere il messaggio che invece potrebbe essere utile. Proprio nello stesso modo in cui una pinta di birra di una serata rischia di avere un impatto sulla salute diverso a una pinta di vodka, lo stesso potrebbe essere vero per la Skunk rispetto ad un comune tipo di hashish”.
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