...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo.
Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra
pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis. "
Evidenzio l'ultimo affermazione che rafforza la tesi della
stretta correlazione tra il consumo di 'erba magica e
sviluppo di effetti psicotici anche in soggetti
...'normali'..
16 aprile 2015 12:36 - pettine
ragazzi insultare ennio ci sta, ma perdere tempo a
rispondergli quando ancora parla di cannabis e schizofrenia
può veramente rendere schizofrenici.
meno male che poi ci fa fare quattro risate citando quella
sagoma di giuseppe ducci che, senza pudore alcuno, afferma:
"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo,
avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per
cento"
e poi via con altri grandi classici della barzelletta, tipo:
"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo
dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni
criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando
la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla
condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e
alla performance."
oppure: "Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre
più precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni
che, dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne
e un futuro da lungoassistiti"
scusate se ho copincollato ma queste meritavano, fatevele
due risate.
10 aprile 2015 17:40 - ennius4531
Quando si parla di erbe magiche e si vuol cavillare tra uso
e abuso oppure tra droghe leggere e pesanti per annacquarne
i danni, ci si trova nella condizione di quel ginecologo
che, visitata una giovane ragazza e avendola trovata
gravida, si rivolse alla madre preoccupatissima e con
estremo garbo, data la delicatezza del caso, le sussuró :
la sua figliola é incinta, ma poco.
.. poco ...
8 aprile 2015 23:41 - IVAN.
.
USO & ABUSO: LA QUESTIONE FONDAMENTALE
*****
• (da Alfio:) «Non c'è una linearità tra l'uso/abuso e
psicosi.»
_________________________________
Vorrei approfondire questo passaggio, poiché lo ritengo il
punto centrale di tutta la diatriba “Cannabis sì/Cannabis
no”.
Tutta la questione “danni-della-cannabis” ruota sulla
differenza tra USO ed ABUSO (come del resto QUALSIASI altra
sostanza, inclusi il pane e l'acqua).
Per tanto così, persino un ritardato mentale sarebbe in
grado di scrivere un ATTENDIBILISSIMO resoconto scientifico
sui danni provocati da un ABUSO di comunissimo pane (e a
quel punto che facciamo, lo mettiamo fuorilegge?)
Nessun dubbio, quindi, sull'attendibilità di alcuni studi
“seri” che attestano la pericolosità anche dell'ABUSO
di cannabis (o qualcuno può dubitare che fumarsi 5 kg di
cannabis in una giornata faccia male?)
Semmai, le perplessità riguardano le ricerche (o pseudo
tali) che vorrebbero attestare la dannosità della cannabis
SEMPRE E COMUNQUE, anche per una semplice boccata. Lì lo
studio scade nel ridicolo, nella demonizzazione gratuita,
facendo perdere allo studio stesso qualsiasi pretesa di
CREDIBILITÀ.
La dannosità intrinseca della cannabis è paragonabile a
quella del comune (e legalissimo) alcol; chi si appella alla
sua dannosità per mantenerla illegale non fa MAI
riferimento alla differenza tra USO ed ABUSO di cannabis, e
questa è immacabilmente una prova di MALAFEDE.
.
2 aprile 2015 23:34 - ennius4531
Mastro scr-ivan-o, in preda a reattività di stampo
pavloviano ad ogni mio intervento critico, si compiace di
mostrare logica ferrea sostenendo che ...
..«Dalle statistiche risulta che il mal di testa è più
diffuso tra coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si
deduce che l'Aspirina fa venire il mal di testa.»
Dal punto di vista logico ovviamente il ragionamento non
regge (è il classico “Falso Sillogismo”), e cercare di
spacciarlo come “risultato di uno studio scientifico” è
una chiara dimostrazione di disonestà intellettuale da
parte di chi lo propugna. '.
Il poveretto, citando proprio l'aspirina, non si rende
conto di essersi tirato la zappa sui piedi.
Per cui seguendo la sua stringente logica , all'eventuale
affermazione:
..«Dalle statistiche risulta che ulcera e gastrite sono
più diffuse tra coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si
deduce che l'Aspirina fa venire il mal di stomaco ',
dovrebbe lo scr-ivan-o sostenere che
'il ragionamento non regge (è il classico “Falso
Sillogismo”), e cercare di spacciarlo come “risultato di
uno studio scientifico” è una chiara dimostrazione di
disonestà intellettuale da parte di chi lo propugna. '.
Per cui, ecco un altro Don Ferrante dei Promessi Sposi che
negava l'evidenza maneggiando a suo modo la logica ...
aristotelica.
Sulla disonestà intellettuale degli altri, sappiamo invece
quale concezione abbia lo scr-ivan-o dell'onestà
intellettuale quando chiedeva all'Aduc di oscurarmi
minacciando di tagliarle i viveri .
Roba da balilla....
2 aprile 2015 21:28 - SaNteilBaNDITo
Ancora co sta storia??!!!! ma oscurate i suoi commenti e
basta!!!!!
Tò semplice semplice fate così:
** Su Firefox **
1) Installate GreaseMonkey visitando la pagina:
http://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/greasemonkey/
e cliccando su "Add to Firefox" in alto a destra.
2) Scaricate lo script da qui:
http://www.mediafire.com/?hvqk799l7w6q948 (cliccate su
download e salvatelo dove preferite).
3) Premete i tasti Ctrl+O (apri file) e selezionate il file
salvato in precedenza.
4) Cliccate su "Installa".
5) Fatto!
** Su Chrome **
1) Installate Tampermonkey visitando la pagina:
https://chrome.google.com/webstore/detail/tampermonkey/dhdgf
fkkebhmkfjojejmpbldmpobfkfo
e cliccando su "Gratis" in alto a destra.
2) Scaricate lo script da qui:
http://www.mediafire.com/?hvqk799l7w6q948 (cliccate su
download e salvatelo dove preferite).
3) Andate in Impostazioni - Estensioni, cercate Tampermonkey
nella lista e spuntate l'opzione "Consenti l'accesso agli
URL dei file"
4) Premete i tasti Ctrl+O (apri file) e selezionate il file
salvato in precedenza.
5) Cliccate su "Installa".
6) Fatto!
2 aprile 2015 0:58 - IVAN.
.
• (da Alfio:) «Questo mi pare sia l'errore di ennio,
seppur in buona fede...»
(“In buona fede”? Oh santo cielo...)
Non so se hai familiarità col concetto di “TROLL A
PAGAMENTO”, Alfio...comunque qui lo sanno tutti che il
cialtrone che si firma “ennius4531” è solo un volgare
servetto pagato per guastare le discussioni “scomode”
sui forum. Nulla di ciò che scrive è autentico.
Non spreco nemmeno parole per convincerti, dato che di
questo fatto te ne accorgerai benissimo da solo. Come ti
accorgerai della totale inutilità di rispondere alle sue
obiezioni completamente FINTE, dato che per mestiere un
troll deve contrariare la Logica opponendole discorsi senza
né capo né coda.
Dammi retta: scansa i suoi inutili “commenti” e
concentrati solo sugli utenti che scrivono in buonafede;
infatti ogni replica rivolta ad un troll serve solo a fare
il suo gioco, ovvero di interrompere lo sviluppo dei
discorsi seri infarcendo le discussioni di post del tutto
INUTILI per chicchessia. (Ovviamente adesso il balordo4531
replicherà anche a questo post, ed altrettanto ovviamente
io non me lo filerò neanche di striscio.)
==============================================
Passiamo a cose più serie:
• (da Alfio:) «Se è vero che la prevalenza di malattie
psichiatriche, è maggiore nei consumatori di sostanze,è
anche vero il contrario, ovvero, che pazienti con disturbi
piu o meno gravi o borderline, sono più inclini ad usare
sostanze.»
Il concetto non fa una grinza.
E' come se io presentassi una relazione dicendo: «Dalle
statistiche risulta che il mal di testa è più diffuso tra
coloro che prendono l'Aspirina; da ciò si deduce che
l'Aspirina fa venire il mal di testa.»
Dal punto di vista logico ovviamente il ragionamento non
regge (è il classico “Falso Sillogismo”), e cercare di
spacciarlo come “risultato di uno studio scientifico” è
una chiara dimostrazione di disonestà intellettuale da
parte di chi lo propugna.
.
1 aprile 2015 19:45 - ignorante
@ennius
sarebbe molto apprezzato il tuo commento a questo
articolo
quale migliore occasione per dimostrare tutta la tua onestà
intellettuale e la solidità dei tuoi argomenti
1 aprile 2015 14:58 - ennius4531
In principio c'era alfio e alfio era presso la Verità e la
Verità era alfio ..
Per cui se ne deduce che universitá, gruppi di studio e
singoli, che si sono impegnati in studi durati anni e
sottoposto ad esame migliaia di persone evidenziando la
pericolosità delle erbe magiche, hanno prodotto pareri
discutibili se non erronei in quanto privi delle metodiche
di cui solo Alfio è il depositario.
E sono bastate alcune paroline ... fatate, come falso
positivo e falso negativo espresse da alfio, per mandare in
brodo di giuggiole gli aficionados delle canne che, non
sapendo negare la realtá della dipendenza di migliaia di
persone nei centri di recupero, sono alla spasmodica ricerca
di chi possa mettere in dubbio tale fatto .
La figura di alfio richiama alla memoria quella del dotto e
letterato Don Ferrante nei Promessi Sposi che, impiegando
la ... metodica aristotelica, negava il contagio della peste
e quindi sosteneva l'inutilità di prendere precauzioni .
Sappiamo che fine ha fatto .....
31 marzo 2015 19:31 - pettine
bravo giachetti! e non lo dico perchè son tabaccaio... :)
31 marzo 2015 18:15 - ignorante
incoraggiante leggere articoli come questo su un importante
quotidiano come l' Huffington Post.
"La più probabile causa della dipendenza è stata scoperta
- e non è ciò che credete"
"...Se faremo nostra questa nuova storia ci toccherà
cambiare non solo la guerra alla droga. Dovremo cambiare noi
stessi..."
comprendo il suo fastidio dinanzi all' ignoranza (alimentata
da una reiterata disinformazione) e alla irresponsabilità
di certi aspiranti taumaturghi..credo sia la stessa che
provo io quando sento un ministro dire che la C. fa i buchi
al cervello, un dirigente di un' importante Com.Terap.
sostenere con forza la teoria della droga di entrata, un
dottore rifiutare una terapia con cannabinoidi nonostante il
miglioramento del suo paziente e suggerirgli un trattamento
di disintossicazione da torte alla canapa...e più in
generale chi crede nell' acqua santa di Lourdes.
Le capre e i tifosi acritici ci sono in tutti i settori
della vita e della conoscenza.
Tuttavia così come non posso perdonare chi mente sapendo di
mentire (certi noti proibizionisti) provo una certa
indulgenza (non approvazione) per coloro che invece - pur
maldestramente - invocano il riscatto della pianta e di se
stessi dopo decenni di pregiudizi negativi e opportunistici.
Non so se ha ben chiaro quanta rabbia e sofferenza fisica ed
emotiva lo stigma sociale e la criminalizzazione possano
provocare. E' solo una reazione...molto scomposta.
cordialmente
31 marzo 2015 15:49 - alfio4986
@ignorante
Voglio precisare che quell'affermazione l'ho un pò
enfatizzata. Tutto ciò è riconducibile ad una vivace
'litigata' online con un memembro di uno dei tanti movimenti
antipro italiani che sosteneva assurdità e ha censurato i
miei post. Ed è, ovviamente, anche riferito a tutti coloro
che non si approcciano con superficialità alle tematiche
sulla cannabis (e sulle sostanze d'abuso in generale).Ne ho
ascoltato qualcuno, e mi hanno fatto cadere le braccia.
-Alla luce di ciò, per un consumatore ludico sostenere gli
usi terapeutici rappresenta un potenziale sacrificio. Ben
altro che "nascondersi dietro ai malati".-
In realtà la scia è quella: quando esce un articolo sulla
cannabis su qualche giornale online, molti commenti di
consumatori ludici (suppongo), vertono sul fatto che sia una
sostanza terapeutica o che sia del tutto innocua. Ecco è
quando ho realizzato tutto ciò che la mia indole liberale
è diventata molto piu cauta e critica, la gente non sa
quasi mai di che parla, o se prova a documentarsi
probabilmente non ha un bagaglio culturale adeguato per
poter davvero avere una visione eclettica della cosa.
Questo mi pare sia l'errore di ennio, che, seppur in buona
fede, fornisce un solo punto di vista di ogni studio citato,
escludendo tutta una gamma di fattori che non prende in
considerazione.Inoltre c'è un'eccessiva sfumatura personale
nella sua critica, probabilmente ha lavorato in una
comunità o peggio. Qualcosa di brutto lo deve aver vissuto
in relazione alle sostanze, io vi leggo da anni, leggo anche
lui, e la componente ossessiva che palesa non può essere
solo una battaglia nei confronti delle scelte sociali
sbagliate, perchè non è la cannabis terapeutica\ludica il
grande problema del mondo. Non so se mi seguite nel
ragionamento.
@chinaski
E' sempre un piacere.
31 marzo 2015 12:03 - chinaski
@Alfio4986
Grazie per i suoi ottimi ed interessantissimi contributi.
31 marzo 2015 3:31 - ignorante
@alfio4986
la ringrazio molto per gli approfondimenti nei suo
interventi, di rara onestà intellettuale.
Tuttavia mi ha sorpreso, ma non troppo, la sua affermazione
seguente... "E' anche vero che certi antiproibizionisti
ignoranti dovrebbero soltanto tacere, poichè millantano
miracolosi effetti terapeutici solo per potersi sballare,
nascondendosi dietro i veri malati".
vorrei farle notare che incentrare il dibattito della
legalizzazione sul piano medico è decisamente sconveniente
per gli antiproibizionisti perchè marca una più netta
distinzione tra consumatori legittimi (malati) e illegittimi
(ludici) e ciò rende una legalizzazione generalizzata meno
probabile. In tutti i sondaggi la forbice tra il consenso
dell' opinione pubblica all' uso terapeutico e al ludico è
sempre stata molto grande, e quello ludico solo molto
recentemente ha guadagnato la maggioranza.
Alla luce di ciò, per un consumatore ludico sostenere gli
usi terapeutici rappresenta un potenziale sacrificio. Ben
altro che "nascondersi dietro ai malati".
su youtube è disponibile il documentario 'Weed' del Dr.
Gupta, principale divulgatore scientifico della CNN, girato
con l' intenzione di smontare il bluff del terapeutico usato
come leva per la legalizzazione. Le risparmio il finale, la
sorprenderà.
30 marzo 2015 18:16 - alfio4986
Eppure l'età di picco della psicosi è tra i 26 e i 32 anni
se non sbaglio, con un acme tra i 26 e i 28. Se la ricerca
di patologia psicotica è tra i 14 e i 24 anni, ci troviamo
nella parte ascendente della gaussiana,quindi è difficile
dire se vi era presenza di patologia precedente. Inoltre non
so se lei conosce la storia del dsm e dell'icd e come
funzionano nella pratica clinica, ma ci sono delle
curiosità e delle precisazioni da fare sugli stessi criteri
diagnostici delle psicosi (e delle malattie mentali in
generale). Continuo a dire che questo report che lei fa,
risulta molto superficiale, certo può essere suggestivo di
molte cose, ma bisogna tener conto di molti fattori, per
esempio i falsi positivi e i falsi negativi che si ottengono
utilizzando i criteri del dsm per la schizofrenia o ancora
di piu per la depressione maggiore. Ci sono una vasta gamma
di quadri eterogenei che rientrano nella stessa diagnosi
seppur presentandosi con segni e sintomi del tutto
diversi(meno che uno maggiore necessario all'inquadramento
globale). E ripeto di nuovo, non si puo assolumente
escludere a livello logico che l'abuso di sostanze sia
correlato a sintomi prodromici . Il tutto non puo essere
stabilito MAI a priori, il che rende tutti gli studi a
riguardo un interessante spunto per conoscore meglio le
malattie psichiatriche, l'epidemiologia e strategie di
prevenzione, ma mai un principio assoluto. Un esempio
banale: alcool e cirrosi epatica sono legati tra di loro da
dose giornaliera, età di inizio e suscettibilità
individuale. Di questa patologia si conosce l'esatta storia
naturale anche a livello molecolare (espressioe genica
ecc),ed esiste inoltre un corrispettivo solido e costante
tra dose e incidenza annua. In parole povere, non esiste un
alcolista che non abbia cirrosi entro un tot anni
dall'inizio, qualsiasi sia la sua componente
genetica(predisposizione). Questo non è solo suggestivo di
rapporto diretto alcool-cirrosi, ma è anche una certezza
poiche conosciamo l'agente eziologico e SOPRATUTTO riusciamo
a ripordurlo su modelli animali. Con le psicosi da
cannabinoidi non è così, c'è ovviamente una modifica
dell'omeostasi cerebrale dovuta a sostanze esogene, ma non
c'è una linearità tra l'uso/abuso e psicosi.
Un'estremizzazione del mio ragionamento è che, tutti i
pazienti con psicosi abusano di caffeina, quindi la caffeina
è una sostanza psicogena. Se questi studi venissero presi
alla lettera avremo un paradosso del genere: un focalizzarsi
in modo ossessivo su un unico aspetto. Io non so con che
occhio lei legge questi studi, non so se legge solo le
conclusioni e non so che tipo di bagaglio culturale ha, ma
il mio mi impone di essere molto cauto. Rischierei di dire
che lei è un ossessivo-compulsivo solo per la mole di
commenti che lascia qui. Sarebbe uno dei falsi-positivi che
citavo prima. Io ci vedo troppe variabili nella correlazione
cannabis-psicosi. E la stessa dicitura è scorretta perchè
cannabis non vuol dire nulla, noi parliamo di
neurotrasmettitori, quindi THC, CBD, CBN ecc. Non esiste uno
schema che riassuma l'uso preciso di sostanza\die in questi
studi, e se esistesse mancherebbe ancora una volta qualcosa,
ovvero i mg\die di sostanza introdotta, quindi la posologia,
la frequenza e la costanza nel tempo. Conclusione: cannabis
(thc)= fattore di rischio per la psicosi, senza dubbio età
correlatà, ma solo in individui predisposti dalla genetica
e da fattori ambientali. Un fattore di rischio non è una
causa eziologica bensì un cofattore che aumenta di un tot
le percentuali di malattia. Difficile dire di quanto,
probabilmente pochissimo data la diffusione della sostanza
rispetto alle vere psicosi. Io sto parlando sempre e
comunque di sostanze con percentuali ragionevoli di thc:cbd,
non delle cosìddette supercannabis con oltr il 25% di thc.
Quelle hanno tutta un'altra storia ed io sono contrario al
loro uso.
30 marzo 2015 17:37 - ennius4531
Altri studi ..
"OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo.
Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra
pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis. "
Evidenzio l'ultimo affermazione che rafforza la tesi della
stretta correlazione tra il consumo di 'erba magica e
sviluppo di effetti psicotici anche in soggetti
...'normali'...
30 marzo 2015 16:24 - alfio4986
Questi studi pongono un forte 'beneficio del dubbio'.
Prendiamo in considerazione questi fattori:
-la diffusione enorme della cannabis nella nostra
società
-l'incidenza della schizofrenia (incidenza=nuovi casi per
anno)
-I fattori eziologici della schizofrenia (e psicosi in
generale).
Dire che la cannabis è certamente un fattore di rischio per
la schizofrenia mi pare ovvio. Ma attenzione, se fosse una
causa certa ci sarebbe una maggiore linearità negli studi e
le evidenze epidemiologiche sarebbero di minore importanza
visto che si paleserebbero meccanismi fisiopatologici certi.
Invece oggi come oggi si attesta solo che c'è una maggiore
prevalenza di (ex)consumatori tra gli psicotici rispetto
alla popolazione 'normale'. Questo attesta solo,come detto
prima, che chi ha tratti psicotici puo usare sostanze
d'abuso per contrastare i sontomi depressogeni o ansiogeni
derivanti da queste patologie nel loro prodromo, o altresì,
tali sostanze in individui predisposti possano aggravare una
condizione borderline(non si puo dire se questo aggravamento
si sarebbe manifestata comunque successivamente anche senza
cannabis). Quello che voglio dire è che si, la cannabis è
piu usata da chi ha sviluppato psicosi, ma non basta uno
studio epidemiologico a dire che ne è la causa principe.
Inoltre non conoscendo i veri fattori eziologici della
psicosi, riassumiamo sempre i fattori predisponenti in un
diagramma di venn (quello con i cerchi intersecati), in cui
una predisposizione genetica, fattori ambientali, sostanze e
neurologici(che poi in realtà sono genetici). Ovviamente
gli studi da lei citati sono validi nel momento in cui si
vuole avere un dato aggiuntivo, acritico ed epidemiologico
sulla relazione psicosi-cannabis, ma è del tutto inutile
nella pratica clinica e non indirizza verso una vera e
propria prevenzione. O meglio, permette di dire che esistono
persone o piu inclini all'uso di cannabis per via di
manifesteazione prodromiche delle psicosi o persone che in
seguito all'uso di cannabis hanno sviluppato una psicosi che
avrebbe potuto ritardare di qualche anno o non
sopraggiungere affato. Ma le percentuali dei consumatori
(saltuari e non) e l'incidenza delle psicosi non combaciano
linearmente, ed allora la medicina cade in un mare di
opinabilità. Come i fans possono dare ulcera
gastro-duodenale, la cannabis puo dare manifestazione
psicotiche(reversbili), ma da questa ad una vera
schizofrenia c'è di mezzo oceano di incertezze. Un fattore
di rischio è qualcosa di vago che puo esserci ma la sua
assenza non esclude la malattia, è quasi stocastico per
certi versi. Molto piu logico muoversi verso terreni piu
sicuri, con una buona prevenzione, soprattutto nei giovani,
poichè tutto il mio discorso fatto sopra NON è applicabile
ai giovani-giovanissimi. Esistono delle evidenze ben piu
forti che correlano manifestazioni neuro-psichiatriche con
l'uso in adolescenza di cannabis e alcool(ed ovviamente le
hard-drugs). Li i dati sono piu suggestivi di compromissione
a lungo termine, anche se resta un'ombra di pazienti del
tutto sani, integrati e senza problemi che usa cannabis fin
dalla prima adolescenza. In conclusione credo che una buona
fetta della popolazione, in età, matura, riuscirebbe a
tollerare l'uso di cannabis senza problemi per un periodo
indefinito, mentre esiste un ombra di popolazione, con
caratteri genetici criptici, non conosciuti e forse non
conoscibili, quindi poligenici, che inevitabilmente potrebbe
sviluppare manifestazioni (simil)psichiatriche nel periodo
d'uso, ma tutto questo potrà avvenire solo con i giusti
fattori ambientali(e genetici) e mai soltanto dall'uso di
cannabis. Oggettivamente, se il popolo avesse diritto ad una
sola sostanza, a mio avviso sarebbe proprio la cannabis e
derivati, ovviamente dovrebbe essere ripudiato il sistema
olandese delle super piante con 25% di thc e niente cbd,
poichè reputo di primaria importanza la ratio tra
thc:cdb:cbn nella tossicità della sostanza.
NB: uno studio che non riporta l quantità di sostanza g/die
e la percentuale in mg delle componenti psicoattive non
potrà mai essere uno studio rilevante se non per la sola
epidemiologia. E' troppo randomizzato essendo la cannabis
composta da una ventina di molecole psicoattive e non che
interagiscono con tempi ed affinità diverse sugli stessi
recettori, modificandone le risposte nel tempo.
29 marzo 2015 22:49 - ennius4531
.... raccogliamo ogni ricerca con ...umiltà
Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una
massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.
Conclusioni :
“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato
rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una
relazione causale. Questa associazione non si spiega con
l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità
in materia di integrazione sociale.”
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
Objectives
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
29 marzo 2015 19:03 - alfio4986
Cannabis e psiocosi: L'anilisi riportata è solo uno dei due
punti di vista possibili e logici. Infatti se è vero che la
prevalenza di malattie psichiatriche, è maggiore nei
consumatori di sostanze,è anche vero il contrario, ovvero,
che pazienti con disturbi piu o meno gravi o borderline,
sono più inclini ad usare sostanze. Disturbi misconosciuti
possono essere esacerbati dall'uso di sostanze, tra cui
anche la cannabis. L'unica prova empirica possibile e
plausibile, quindi oggettiva e riproducibile, sarebbe uno
studio su gemelli omozigoti nati,cresciuti e vissuti nelle
medesime condizioni tranne che uno dei due faccia uso di
cannabis. Ma ancora non sarebbe abbastanza (la loro genetica
seppur simile avrà comunque fattori endogeni predisponenti
o meno). In effetti la statistica puo solo discriminare tra
un possibile fattore di rischio e uno probabile fattore di
rischio, aprendo le porte ad una ricerca mirata e non più
empirica, bensì scientifica, che dimostri le basi
fisiopatologiche in modelli callulare-animali delle qualità
psicogene della cannabis. Lungi da me manifestare
l'innocuità delle sostanze stupefacenti, ma è anche vero
che una statistica è pur sempre una statistica, ci vuole
molta critica di fronte ai numeri. Noi in medicina siamo
spinti sempre a prenderle in considerazione ma non farne mai
una legge.
Educazione e Cannabis:Il ragazzo che lascia la scuola non lo
fa perchè si fa le canne, o meglio, non si puo dare tutta
la colpa alla sostanza. Esiste tutto uno spettro di fattori
che influiscono su quelle scelte. Si puo certamente dire che
la cannabis è un fattore di rischio per l'abbandono precoce
degli studi, ma non il complevole assoluto. Esiste sempre la
possibilità che chi abbandona gli studi lo faccia per altri
motivi, e l'abuso di cannabis sia soltanto un palliativo
personale per sfogare la frustrazione o la poca stima di se.
ma ci tengo moltissimo a precisare che nessuno vuole che i
nostri figli fumino cannabis in adolescenza(metterei un
limite minimo tra i 21 e 25 anni).Pure il discorso della
droga di passaggio mi è alquanto difficile da accettare.
Non hanno sceintificità solida. Tutti questi infiniti studi
sulla cannabis e così poche evidenze forti della sua
tossicità, mi rendono sempre piu scettico sul
proibizionismo e sempre piu a favore di un uso moderato
saltuario come scelta individuale. E' anche vero che certi
antiproibizionisti ignoranti dovrebbero soltanto tacere,
poichè millantano miracolosi effetti terapeutici solo per
potersi sballare, nascondendosi dietro i veri malati. In
ogni caso, gli studi fatti fin'ora non provano assolutamente
niente. Apparte quelli dell'uso nell'infanzia e adolescenza,
dove ci sono anche basi scientifiche(e non solo
statistiche).
28 marzo 2015 14:41 - ennius4531
L'incapacità di saper comprendere quello che scrivo é
solare in mastro scr-ivan-o quando attribuisce a me
l'intento di rappresentare in modo falso il pensiero dell'
Aduc .
Basterebbe leggere più di un mio intervento che inizia
ironicamente con ..
25 marzo 2015 15:57 - ennius4531
Da Aduc, noto covo di ... proibizionisti ..
per capire quale posizione abbia l'Aduc sull'argomento.
Solo che l'Aduc per fortuna, a differenza di
antiproibizionisti dal comprendonio tipico dei balilla, ha
la buona abitudine di andare oltre la scelta ideologica per
riportare anche studi sugli effetti deleteri delle erbe
magiche.
Per cui ...
l'incapace non ne azzecca proprio una. Velo pietoso e
andiamo avanti.
27 marzo 2015 20:28 - IVAN.
• Dimostrazione di SOLARE malafede:
Prendere le NOTIZIE che la Aduc riporta in modo NEUTRALE
dalle agenzie di stampa, e citarle come se rappresentassero
il PENSIERO della Aduc stessa.
(L'incapace non ne azzecca proprio una. Velo pietoso e
andiamo avanti.)
26 marzo 2015 19:28 - ennius4531
... mi sono limitato a riportare quanto pubblicato dall'
Aduc sui rischi delle erbe magiche e di che cosa mi si
accusa: di .. controinformazione fatta da farabutti in
malafede !
A mastro scr-ivan-o, afflitto da reattività pavloviane,
sfugge di stare insultando, in primis, l'Aduc....
26 marzo 2015 18:17 - chinaski
@Ignorante
Chi è Ennius? Sarebbe ennio4531? Non leggo quello che
scrive da anni.
26 marzo 2015 14:04 - ignorante
@chinasky
scusami, giocando con le parole ho fatto casino .. mi
riferivo alla contro-informazione che ennius tenta di fare
su questo sito di Informazione...e la tua contro quella di
ennius.
ho sempre apprezzato molto i tuoi interventi, ti quoto per
default. hasta la victoria
26 marzo 2015 14:03 - IVAN.
Infatti. La CONTROinformazione è quella che viene fatta dai
farabutti in malafede.
25 marzo 2015 17:16 - chinaski
@Ignorante
Perchè definisci la mia "contro-contro informazione"?
Contro chi? Si tratta di informazione, semplicemente.
25 marzo 2015 15:57 - ennius4531
Da Aduc, noto covo di ... proibizionisti ..
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese.
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.
Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet
Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei
danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I
ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello
sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi
secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla
cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di
suicidio, e depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis
quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60%
minore di completare la scuola superiore o l'università,
sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte
maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto
volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi
nella vita.
"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che
diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono
verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis,
che la renderebbero più accessibile ai più giovani",
scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le
autorità devono essere consapevoli che un suo uso in
adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla
salute, sul benessere e sull'affermazione personale",
aggiunge.
OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno
rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie
mentali e uso di cannabis.
25 marzo 2015 12:17 - ignorante
grande Chinaski, eccellente lavoro di
contro-contro-informazione...cioè la verità,
semplicemente.
25 marzo 2015 11:19 - chinaski
Uso di cannabis, psicosi ed effetti sul cervello: qual è la
verità? Nonostante aumentino gli studi che cercano di
indagare in modo scientifico l’uso di cannabis e gli
effetti sul nostro cervello, le risposte delle ricerche
spesso si contraddicono. Ne avevamo già parlato su queste
pagine e torniamo a farlo alla luce di nuove evidenze
scientifiche.
Nel 2014 i media mainstream non avevano perso tempo nel
sottolineare uno studio della Northwestern University
realizzato in collaborazione con il Massachusetts General
Hospital e la Harvard Medical School, pubblicato sul The
Journal of Neuroscience secondo il quale la cannabis poteva
portare a dei cambiamenti strutturali nel cervello di chi la
utilizzava. In America diverse associazioni hanno
sottolineato come lo studio sia stato finanziato da vari
“oppositori” della cannabis come l’Office of National
Drug Control Policy (ONDCP). Ad ogni modo le tesi sostenute
sono state smentite da una pubblicazione del 28 di gennaio
2015, sempre sul The Journal of Neuroscience, ad opera degli
scienziati della University of Colorado Boulder e della
University of Louisville, secondo i quali gli esiti del
precedente studio non erano replicabili e quindi non
scientifici. I partecipanti al nuovo studio, adulti e
adolescenti, sono stati selezionati tra chi consuma cannabis
quotidianamente e chi non ne fa uso, e analizzati tramite
risonanza magnetica del cervello. Questa volta (a differenza
della precedente) le persone che dichiaravano di fare uso di
alcool (che può incidere sul cervello) sono stati esclusi
dallo studio. I risultati sono stati chiari: “Non sono
state trovate differenze significative tra chi consuma
cannabis ogni giorno e non consumatori sul volume o la forma
del cervello nelle regioni di interesse“. Secondo i
ricercatori: “In sintesi, i risultati indicano che, quando
si controlla attentamente l’uso di alcool, sesso, età, e
altre variabili, non vi è alcuna associazione tra l’uso
di cannabis e il volume o la forma delle strutture
sottocorticali”.
Che cosa dire allora degli studi che sostengono che fumare
cannabis possa indurre a psicosi o causare un calo del
quoziente intellettivo? Quello della Duke University in
Oregon del 2012, che sosteneva che fumare cannabis abbassa
il quoziente intellettivo, è stato messo in discussione
dalla stessa rivista che aveva pubblicato lo studio
originale per non aver controllato i fattori confondenti.
Poi, nel mese di ottobre 2014, l’European College of
Neuropsychopharmacology (ECNP) ha pubblicato durante il
congresso annuale i risultati di un ampio studio che hanno
mostrato, secondo gli autori, che “Non esiste nessuna
correlazione tra un utilizzo moderato di cannabis in età
adolescenziale e i risultati degli esami o sul loro
quoziente intellettivo”. Per giungere a questa conclusione
i ricercatori hanno analizzato 2.612 bambini, nati in
Inghilterra tra il 1991 e il 1992, facendo loro diversi test
sull’intelligenza all’età di 8 anni e poi di nuovo a
15. Alcuni, per diversi motivi, non sono stati ritenuti
idonei, per cui il campione finale è di 2235 ragazzi.
“Nessuna relazione fra utilizzo di cannabis e riduzione
del QI all’età di 15 anni, tenendo in considerazione gli
altri fattori di disturbo come l’uso di alcool, tabacco,
educazione e rapporto con scuola e famiglia”, mentre chi
ne faceva un uso pesante all’età di 15 anni “ha avuto
performance peggiori negli esami fatti all’età di 16 anni
del 3%”. Secondo Claire Mokrysz dell’University College
di Londra, si tratta “di un messaggio potenzialmente
importante per la salute pubblica perché pensare che la
cannabis sia particolarmente dannosa può distrarre
l’attenzione dagli effetti negativi di altri tipi di
comportamenti o sostanze come alcol e sigarette”.
Sembrava dunque che fossimo giunti a dei risultati
condivisi, anche per le parole del dottor Igor Grant,
neuropsichiatra e direttore del Center for Medicinal
Cannabis Research (CMCR) at the University of California,
intervenuto il 14 febbraio ad un simposio organizzato dalla
McGill University per il meeting annuale dell’American
Association for the Advancement of Science. “Nonostante
l’opinione diffusa che l’uso di cannabis sia legato a
danni cerebrali, le analisi di studi approfonditi
neurocognitivi non riescono a dimostrare la correlazione uso
di cannabis e un declino cognitivo significativo. Le analisi
cerebrali producono risultati variabili, e gli studi meglio
organizzati mostrano risultati nulli”. Secondo il dottore
è plausibile ipotizzare che l’utilizzo pesante di
cannabis in bambini e adolescenti potrebbe compromettere lo
sviluppo del cervello o predisporre a malattie mentali,
anche se i dati utilizzati negli studi prospettici sono
carenti.
Ma uno studio pubblicato su The Lancet il 18 febbraio sembra
cambiare le carte in tavola. Subito riportato con titoloni a
sei colonne sulla stampa inglese e poi nostrana, sostiene
che una non meglio precisata “skunk like cannabis”,
della quale viene detto solo che “è molto potente”,
potrebbe addirittura triplicare il rischio di insorgenza di
psicosi in chi la utilizza. In realtà nello studio in cui
sono stati analizzati 410 casi di persone al primo episodio
psicotico e 370 persone come gruppo di controllo provenienti
dal sud di Londra, si dice una cosa diversa. Gli autori
hanno fatto domande sia sulla frequenza di assunzione, sia
sul tipo di sostanza usata. E così hanno scoperto che le
persone che hanno fumato skunk ogni giorno avevano più
probabilità di sviluppare psicosi rispetto a chi non ne fa
uso. Al contrario, le persone che fumavano hashish tutti i
giorni non avevano più probabilità di sviluppare psicosi
rispetto alle persone che non hanno mai provato la cannabis.
Questo significa che fumare cannabis con elevato contenuto
di THC può causare psicosi? In realtà il titolone dei
giornali viene dal fatto che gli studiosi, ammesso che la
cannabis sia la causa dell’insorgenza della psicosi, hanno
calcolato che il 24% dei casi presi in esame sarebbe stato
evitato se non avessero consumato skunk. Gli autori hanno
rettificato possibili fattori confondenti (come il fatto che
le persone con psicosi avevano più probabilità di essere
di sesso maschile e di essere giovani bianchi), ma ci
potrebbero essere altri che non sono stati misurati. Un
altro svantaggio degli studi di questo tipo è che deve
essere valutato in modo retrospettivo, cosa che può portare
a risultati distorti se avere psicosi può influenzare la
propria capacità di giudizio.
Ad ogni modo è il primo studio che cerca di separare
cannabis ad alto o medio contenuto di THC, del quale è
stato dimostrato in studi randomizzati che possa indurre in
esperienze psicotiche transitorie. Tuttavia, recenti studi
hanno evidenziato che il cannabidiolo (CBD), potrebbe essere
protettivo contro la psicosi. L’uso di Skunk o hashish
erano “auto-riportati” dalle persone che si sono
sottoposte ai test, quindi dobbiamo supporre che i
partecipanti sapevano cosa stessero fumando, e possiamo solo
immaginare i veri livelli di THC e CBD della cannabis usata.
L’ideale sarebbe stato prendere dei campioni per valutare
i livelli precisi di questi cannabinoidi, ma non è una cosa
semplice negli studi di queste dimensioni. Come ha spiegato
la ricercatrice Suzi Gage sul Guardian: “Questa nuova
ricerca è un passo importante sulla strada per comprendere
la natura dell’associazione tra cannabis e psicosi, ma
ancora una volta le esagerazioni dei media rischiano di
compromettere il messaggio che invece potrebbe essere utile.
Proprio nello stesso modo in cui una pinta di birra di una
serata rischia di avere un impatto sulla salute diverso a
una pinta di vodka, lo stesso potrebbe essere vero per la
Skunk rispetto ad un comune tipo di hashish”.