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18 agosto 2014 10:00 - cuciniere76
Si è vero chi dice si alla marijuana poi dice si anche ad altre droghe. Per forza lo spaccino che gli da il fumo rischia la galera per pochi spicci e allora gli dice prova la coca prova l'ero. Cosi ha un tossico-dipendente a cui vendere m***a tagliata e farci un mucchio di soldi con gli stessi rischi. Regalo agli spacciatori. Stato-mafia 0-10
17 agosto 2014 0:05 - lucillafiaccola1796
ceeeertooo! chi si fa la tisana di cannabis non prende e non acquista i loro merdicinali che sono peggio dell'erba. Tanto loro si fanno de coca ina e coca cola coi soldi dei Contribuenti Italiani!!!!!
Io non mi drogo, non perché non ho vizi, ma perché l'unica maniera di combattere il proibizionismo è negarlo. Essendo sempre icazzata per ché circondata da una maggioranza di u-mani ed u-piedi criminale, sono piena di adrenalina. Anzi, mo mi faccio 5 gocce d'iperico, va!
16 agosto 2014 8:42 - ennio4531
Prima di sottoscrivere, informarsi sugli effetti dell'erba ... magica ...

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
15 agosto 2014 13:07 - daniel79
Chiunque fosse favorevole alla causa è in corso una Raccolta Firme Online Europea pro Legalizzazione Cannabis, e questo è l'indirizzo dell'evento che si chiama Weed Like To Talk.
https://www.facebook.com/events/322191184607982/?ref_newsfee d_story_type=regular&fref=nf
Invece di lamentarci e basta abbandoniamo il ruolo dell'Italiano medio e passiamo dalle parole ai fatti !!!
Date un'occhiata e se siete interessati FIRMATE!!!
15 agosto 2014 12:03 - ennio4531
Prima di firmare, ascoltate qualche ospite dei centri di recupero da dipendenza sugli effetti ... magici dell'erba...

"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo, avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per cento" afferma Giuseppe Ducci, direttore del reparto di psichiatria del San Filippo Neri di Roma.

La cannabis di adesso non è quella di 30 anni fa perchè nelle specie selezionate, soprattutto lo skunk o superskunk, c'è solo Thc, cioè tetra-hidrocannabinolo, la sostanza che produce psicosi, e sono stati eliminati gli elementi rilassanti o analgesici.

"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e alla performance.

Però la cannabis è più diffusa, si usa prima e più spesso: costa mano dai 3,5€ a dose contro i 30-60 di un grammo di cocaina. Ragazzi anche di 12 o 13 anni si fanno una o due canne al giorno, in un periodo in cui il cervello è ancora in formazione, e si stroncano".

Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del cervello produce deliri e allucinazioni.

"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che, dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un futuro da lungoassistiti".

E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro complicato".

Per l'Ossrvatorio sulla dipendenza, l'80 per cento dei giovani tra i 15 e 30 anni ha provato almeno una volta la mirijuana e tra di loro quasi un terzo ne fa uso regolare.

Ducci stima invece:"Forse sono di meno, ma almeno uno su cinque fa un uso regolare, che è tanto. Insomma, definire la cannabis una droga leggera è una vera fesseria".
14 agosto 2014 13:34 - daniel79
L'indirizzo dell'evento è
https://www.facebook.com/events/322191184607982/?ref_newsfee d_story_type=regular&fref=nf
13 agosto 2014 12:40 - daniel79
Ripeto che Chiunque fosse favorevole alla causa è in corso una Raccolta Firme Online Europea pro Legalizzazione Cannabis, e questo è l'indirizzo dell'evento che si chiama Weed Like To Talk.
https://ec.europa.eu/citizens-initiative/REQ-ECI-2013-000023 /public/
Invece di lamentarci e basta abbandoniamo il ruolo dell'Italiano medio e passiamo dalle parole ai fatti !!!
Date un'occhiata e se siete interessati FIRMATE!!!
12 agosto 2014 21:28 - ennio4531
Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.

Conclusioni :

“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una relazione causale. Questa associazione non si spiega con l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità in materia di integrazione sociale.”

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd

Objectives

An association between use of cannabis in adolescence and subsequent risk of schizophrenia was previously reported in a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised that this association may be due to use of drugs other than cannabis and that personality traits may have confounded results. We performed a further analysis of this cohort to address these uncertainties while extending the follow up period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the country's male population aged 18-20).

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval 1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis only group. Similar results were obtained when analysis was restricted to subjects developing schizophrenia after five years after conscription, to exclude prodromal cases.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
7 agosto 2014 13:30 - ignorante
bravo Chinaski...questi parlano e sparlano ma poi bastano due numeri per zittirli.

Ennio, sei tu a confondere causa con effetto. Un po' come il famoso e bizzarro calcolo per cui se il 99% degli eroinoimani hanno iniziato con la cannabis, significa che il 99% di chi fuma cannabis diventa eroinomane. Niente di più assurdo!

la percentuale di schizofrenici assuntori di cannabis è più facilmente spiegato con l' auto-cura che cercano di procurarsi.

nessuno nega l' effetto psicotico del THC ma da qui a dire che fa diventare schizofrenici...o si è poco informati o si è in malafede.
7 agosto 2014 12:55 - ennio4531
.. chiuso il discorso !

Jawohl, Herr Lagerführer chinaski .....
7 agosto 2014 12:47 - chinaski
1965 Europa

Consumatori cannabis: circa 500mila

Schizofrenici: 1% circa popolazione generale.

2014 Europa:

Consumatori cannabis: circa 35-40 milioni

Schizofrenici: 0,9% circa popolazione generale.


Puoi smentire questi numeri? No? :-)


Bene. Chiuso il discorso.
7 agosto 2014 12:38 - ennio4531
Ecco .... arrampichiamoci sugli specchi invertendo il significato delle parole tirando in ballo la causa con gli effetti.

Results.

Cannabis was associated with an increased risk of developing schizophrenia ...

Similar results were obtained when analysis was restricted to subjects developing schizophrenia after five years after conscription, to exclude prodromal cases.
7 agosto 2014 12:09 - chinaski
Possibilità che la cannabis causi schizofrenia in individui non predisposti a tale malattia?

Vediamo:

1965 Europa

Consumatori cannabis: circa 500mila

Schizofrenici: 1% circa popolazione generale.

2014 Europa:

Consumatori cannabis: circa 35-40 milioni

Schizofrenici: 0,9% circa popolazione generale.


Chiuso il discorso.
7 agosto 2014 10:14 - break
Spesso invertono causa ed effetto ... io conosco gente che cura la schizofrenia con la cannabis, usando la varietà Indica, mentre quella Sativa li infastidisce ...
La cannabis non rende schizofrenici ma slateizza (fa usci fuori) la schizofrenia in chi è latente ... questi giovani svedesi probabilmente appartenevano a questo gruppo di persone e per questo facevano uso di cannabis sentendone dei benefici .. la statistica non tiene conto della situazione psichica antecedente il consumo di cannabis ...
6 agosto 2014 16:18 - ennio4531
Caro ignorante,

... già la Scienza e l'onestà intellettuale di cui ti senti il depositario negandola agli altri.

Ma una volta l'ignorante non era più ... umile ?

Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.

Conclusioni :

“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una relazione causale. Questa associazione non si spiega con l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità in materia di integrazione sociale.”

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd

Objectives

An association between use of cannabis in adolescence and subsequent risk of schizophrenia was previously reported in a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised that this association may be due to use of drugs other than cannabis and that personality traits may have confounded results. We performed a further analysis of this cohort to address these uncertainties while extending the follow up period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the country's male population aged 18-20).

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval 1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis only group. Similar results were obtained when analysis was restricted to subjects developing schizophrenia after five years after conscription, to exclude prodromal cases.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
6 agosto 2014 11:53 - break
Qualsiasi antiproibizionista sostiene la cannabis sia per i maggiorenni e conosce gli eventuali danni ai fisici ancora in fase di sviluppo, ma conosce benissimo anche i benefici che possa avere sugli acciacchi e le malattie scaturite dall'invecchiamento.
Quelli del NCD, se non vogliono legalizzare ponendo la vendita autorizzata ai maggiorenni (pure di 21 anni che forse è meglio, quando il fisico è maturo)devono però dirmi come possono riuscire ad evitare i più giovani la consumino visto l'abbondanza e l'organizzazione della mafia. Pensano che il mafioso stia a chiedere la carta d'identità al consumatore come potrebbe fare un commerciante autorizzato o il responsabile di un Cannabis Social Club?
Pensano che la repressione come quella degli ultimi 70 anni possa servire, visto i risultati?
Forse è meglio che si sveglino da quest'incubo chi cui sono artifici e vittime ... e probabilmente conosco pure il rimedio necessario ...
6 agosto 2014 10:32 - ignorante
@Ennio4531... ovvero l' ultimo giapponese..

invece di dar fiato ad altri orifizi, leggi un po' cosa pensa oggi la Scienza della relazione tra Cannabis e schizofrenia...non si finisce mai di imparare, se si è onesti intellettualmente.

http://www.cannabisterapeutica.info/2014/03/18/un-farmaco-a- base-di-cbd-per-il-trattamento-della-schizofrenia/

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23109356

http://www.leafscience.com/2014/03/18/drug-made-cannabis-tre at-schizophrenia/

http://healthland.time.com/2012/05/30/marijuana-compound-tre ats-schizophrenia-with-few-side-effects-clinical-trial/

http://www.scielo.br/pdf/bjmbr/v39n4/6164.pdf (2005)

http://healthland.time.com/2012/01/05/marijuana-may-both-tri gger-and-suppress-psychosis/


qui invece segue una lista di docs che però si riferiscono
principalmente agli effettl del THC, non del CBD, sulla schizofrenia.

http://www.cannabis-med.org/index.php?vt=schizophrenia&lng=e n&tpl=search&s_site=on&s_iacm=on&s_can=on&s_journal=on&s_def =on&s_faq=on&Suchen=Search
5 agosto 2014 22:40 - ennio4531
Cannabis per la mente: l’opinione dello psicologo Metelli..

ovvero come fare affabulazione chiacchierando di ... cannabis ..
5 agosto 2014 19:38 - chinaski
Cannabis per la mente: l’opinione dello psicologo Metelli

Se nel dibattito medico il tema della cannabis terapeutica sta sempre più trovando la propria dignità scientifica, così non si può affermare nell’ambito delle scienze psicologiche-psichiatriche. Sebbene nel modello della medicina allopatica la psichiatria nasce dal discorso scientifico e quindi ne segue i princìpi e le metodologie, gli studi hanno spesso considerato la cannabis come fattore implicato nella genesi dei disturbi mentali. Tale tendenza è ancora più presente se si considera non solamente l’attività di ricerca ma anche l’aspetto divulgativo a livello di massa; ne è un esempio la diffusione della correlazione tra uso cannabis ed esordio psicotico.

Tuttavia, se si considerano anche quelle ricerche scientifiche, che, in sordina, nell’ultima decade stanno investigando la cannabis come fattore terapeutico della sofferenza psichica, ne emerge un quadro complesso, etereogeneo e a volte controverso.

L’approccio che qui si vuole seguire è quello critico. La necessità è quella di evitare le iper-semplificazioni e dunque mettere in relazione gli innumerevoli cannabinoidi con specifici gruppi di sintomi. A questo fine, si analizzeranno in profondità le categorie diagnostiche (depressione, schizofrenia, ansia, attacchi di panico), per evitare facili banalizzazioni della sofferenza.

Data questa premessa, è necessario anche sottolineare come l’intenzione di far luce su questo tema parta dalla considerazione della sostanza “cannabis” come di un farmaco; ossia nella sua duplice accezione di medicamento/veleno (dal greco phàrmakon). Soprattutto in ambito psicologico-psichiatrico, la tentazione di assumere una posizione pro/anti cannabis terapeutica è forte. Tuttavia è importante considerare tanto gli effetti curativi quanto quelli collaterali dei cannabinoidi in questo ambito della salute.

Per far ciò, la strada che si seguirà è quella delimitata, da un lato, dalle pubblicazioni scientifiche e dall’altro lato da situazioni cliniche reali: uomini, donne e bambini che hanno incontrato la cannabis durante la loro vita e la relazione tra la sofferenza di cui sono portatori e le modalità di assunzione della sostanza.

Biochimica, pensiero, comportamento, emozione e cultura saranno i vertici entro cui individuare la potenzialità e i rischi della cannabis sulla psiche; senza perdere la consapevolezza che la mente è certamente uno degli oggetti di studio più complessi e dunque di difficile definizione.

Che i cannabinoidi siano una chiave con cui poter aprire la comprensione dell’universo psichico è, in primis, l’orizzonte scientifico di molti ricercatori. Oggi, la realtà ci esorta a guardare alle possibilità di lenire le sofferenze dell’anima e ai rischi sull’equilibrio psichico, racchiuse in un fiore.

Dott. Michele Metelli, psicologo – (continua sul prossimo numero)

Pubblicato sulla rivista Cannabis terapeutica, n°1 – giugno/luglio/agosto 2014
5 agosto 2014 19:27 - danytana
opps.......l'indirizzo del libro era sbagliato......
http://www.pianteinnovative.it/wp-content/uploads/2012/12/l_ imperatore_non_e_vestito-Jack-Herer.pdf
buona lettura!!!!!!
5 agosto 2014 18:56 - ennio4531
.. speriamo che il pifferaio attragga solo i ratti ...

LO SPINELLO DIVORA IL CERVELLO

La marijuana non provoca solo perdita di memoria e depressione, ma addirittura schizofrenia e psicosi. Lo dicono gli psichiatri italiani: un giovane che fuma cannabis ha i neuroni di un novantenne.

"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo, avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per cento" afferma Giuseppe Ducci, direttore del reparto di psichiatria del San Filippo Neri di Roma.

La cannabis di adesso non è quella di 30 anni fa perchè nelle specie selezionate, soprattutto lo skunk o superskunk, c'è solo Thc, cioè tetra-hidrocannabinolo, la sostanza che produce psicosi, e sono stati eliminati gli elementi rilassanti o analgesici.

"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e alla performance.

Però la cannabis è più diffusa, si usa prima e più spesso: costa mano dai 3,5€ a dose contro i 30-60 di un grammo di cocaina. Ragazzi anche di 12 o 13 anni si fanno una o due canne al giorno, in un periodo in cui il cervello è ancora in formazione, e si stroncano".

Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del cervello produce deliri e allucinazioni.

"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che, dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un futuro da lungoassistiti".

E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro complicato".

Per l'Ossrvatorio sulla dipendenza, l'80 per cento dei giovani tra i 15 e 30 anni ha provato almeno una volta la mirijuana e tra di loro quasi un terzo ne fa uso regolare.

Ducci stima invece:"Forse sono di meno, ma almeno uno su cinque fa un uso regolare, che è tanto. Insomma, definire la cannabis una droga leggera è una vera fesseria".
5 agosto 2014 18:32 - ennio4531
5 agosto 2014 18:55 - ennio4531
.. speriamo che il pifferaio attragga solo i ratti ...

Alcuni effetti dell'hashish ... da wikipedia ..

attenuazione della reattività fisica;
disordine nelle percezioni sensoriali e delle esperienze estatiche;
temporaneo abbassamento della pressione sanguigna
sensazione di alterazione delle percezioni;
focus cognitivo verso la distorsione della realtà;
calo temporaneo della memoria a breve termine;
aumento dell'appetito (detto in gergo fame chimica);
secchezza delle fauci e diminuzione della salivazione (pastazza);
giramento di testa (nei casi in cui il soggetto non è abituato a un calo veloce della pressione);
pupille dilatate e occhi rossi (causato dall'abbassamento della pressione);
sonnolenza;

Se assunto in grandi quantità potrebbe produrre:
disorientamento;

nausea;
senso di smarrimento;
forti attacchi di tachicardia;
giramento di testa anche dopo l'effetto;
5 agosto 2014 18:43 - danytana
"caro" Ennio mentre fai una salutare passeggiata ti consiglierei anche la lettura di un buon libro.....
http://www.dolcevitaonline.it/hemperor/chapter1.html
.....sicuramente capirai un sacco di cose e del perchè la conoscenza è fondamentale........anche politicamente.......
5 agosto 2014 18:26 - ennio4531
Mah... io trovo le dichiarazioni dei senatori ragionevoli e fondate.

Ho visto ragazzi e loro famiglie piangere, lacrime vere, a causa degli effetti dell'erba, mentre ho visto i pifferai eclissarsi dopo i guai a causa del suo consumo.

Evitarne il consumo sostituendolo con una salutare passaeggiata.. sì .. staremmo messi meglio.....
5 agosto 2014 17:07 - diamorf5314
Leggere certe affermazioni da tali personaggi sicuramente "supercompetenti" in materia mi viene da piangere....
Stiamo messi bene.
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