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17 ottobre 2013 14:53 - marco25g
Il Dalai Lama sa benissimo che nella scuola buddhista tibetana Dzogchen-Nigmapa (di cui c'è una comunità anche ad Arcidosso), c'è l'abitudine rituale allo stordimento con gli intossicanti e quindi per motivi rituali sono permessi:
Anzi, più il Lama viene considerato potente e realizzato, più si stordisce ed i discepoli gli servono alcolici, generalmente della birra molto forte "ma il maestro di Arcidosso non disdegnava neppure il buon vino", lo scopo è stordirsi fino a crollare completamente e sono famose le sbronze di Marpa "il maestro di Milarepa"..

Magari, i motivi + futili per lo stordimento di un adolescente, rispetto ad un adulto "che lo fa per scopi messianici" sono ben differenti e meno virtuosi:
Ma riguardano comunque la libertà personale degli individui e la loro libertà autodeterminarsi, anche il Dalai Lama, nonostante la sua autorità in Tibet, si troverebbe ad avere a che fare con molti tibetani totalmente atei, che che vivono nel modo che più gli piace e che più preferiscono.

Anche tra i montanari del Tibet, o tra i rifugiati in India e Nepal, l'uso degli intossicanti "per motivi + o - futili" è molto diffuso e tra tutti quelli che ho conosciuto in Italia "chiaramente parlo di laici" è apprezzato o rispettato anche l'uso della cannabis, non si scandalizzano affatto "o almeno non si scandalizzano quanto gli ipocriti del cattolicesimo" e giudicano le persone per il loro valore "non per il loro modo di vivere o di apparire"..

Ora è chiaro che S.S. parli in questo modo, ma sa che si rivolge a persone che gli chiedono un giudizio morale da monaco buddhista "qual'è", eppure anche il Tibet è pieno di intossicati, cacciatori, banditi, prostitute, ladri e totalmente atei..

Potevano chiedergli che cosa ne pensa dell'aborto, o dell'eutanasia, o dell'uccisione di animali:
Tutte queste cose sono proibite nel Buddhismo "e non vanno bene", ma nessuno viene più punito per questo in Tibet (almeno dall'ultimo medioevo teocratico),
Anche l'opinione di Tenzin Gyatso, per quanto saggia e rispettabile, non è oro colato, o legge universale, o tantomeno un obbligo...
16 ottobre 2013 14:11 - marco25g
Non vedo perchè dovrebbe essere contrario..?

Il Buddhismo, al contrario del Cattolicesimo, non vive certamente nell'ipocrisia ed anche riguardo gli usi terapeutici, io so che nello joga-tantra di Mahakala è contemplato l'uso "medicinale" della cannabis (per curare corpo e mente).

Il problema magari riguarda il fumo "compreso quello delle sigarette" e che è considerato molto dannoso per la pratica dello joga (danneggiando i nadhi ed i chakra), ma se si parlasse di uso alimentare o vaporizzazione, allora decaderebbero anche simili preoccupazioni:
Certamente per i monaci ed i laici che hanno preso il precetto buddhista di non usare gli intossicanti di nessun genere "compreso alcol, farmaci e sigarette" dovrebbero assolutamente evitarla, ma chiunque altro, non appartenesse a questa categoria molto limitata, potrebbe usarla liberamente e secondo la propria libera coscienza..

Comunque, in uno Stato governato con delle basi morali buddhiste (come la Cambogia o lo Sri Lanka) non troverebbero nessuna ragione per vietare questa sostanza (se non quella puramente politica, o legata agli obblighi internazionali):
E non più di quanto verrebbe sconsigliata più di quanto viene sconsigliato l'uso dell'alcol "e che crea problemi di ordine pubblico infinitamente più gravi".

Un caso molto eclatante è quello dell'India, dove la politica nazionale va stupidamente dietro al proibizionismo insensato del Commonwealth, ed ora "il Paese dove è nato l'uso mistico-religioso della ganja" soffre di gravi problemi di alcolismo "anche tra i religiosi", di violenza "anche sessuale", di vendita di alcolici illegali "estremamente nocivi e pericolosi" e di un gran numero di suicidi a causa del dissipamento "nei bar" dei beni familiari...

(in India, un oncia di ganja illegale "33 grammi" costa 500 rupie "ma crescerebbe gratuitamente e dappertutto":
Costa quanto tre bottiglie di birraccia indiana, una brodaglia superalcolica, pesante e tossica "e che è pari al farsi una pera d'eroina.".).
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