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29 novembre 2012 21:24 - roberto7266
Questo articolo offre spunti di riflessione di varia natura, ma stiamo attenti al nocciolo dello scritto, cioè quanto rende un appezzamento di terreno coltivato.
Circa il doppio guadagno se coltivato a cannabis rispetto alle pesanti, dato che non ha i costi di raffinazione come per l'oppio e anche altro. Per i proibizionisti é un castigo divino, dato che il prodotto praticamente passa direttamente sul piatto dei consumatori e, nel caso di un produttore che tiene sotto controllo tutta la filiera produttiva, i costi sono ridotti al lumicino, quindi per i narcotrafficanti sono tutti soldi "puliti" e, si sa, questi individui più guadagnano e più diventano potenti.
Quindi abbiamo produttori potenti che diventano, se il discorso regge, di raccolto in raccolto più potenti.
Di questo se ne sono accorti anche i consumatori, che chiedono la legittimità dell'autocoltivazione, quindi, per porre fine agli assurdi guadagni dei suddetti narcos (e stato di criminalità vigente).
E quei guadagni li vogliono azzerare anche i proibizionisti (per assurdo, consumatori e proibizionisti sono d'accordo), ma ecco che entra in gioco la propaganda di regime: "..'il costante incremento delle colture in Afghanistan, dove si rischia di sottovalutare il pericolo costituito dalla sempre piu' frequente conversione delle piantagioni da oppio a cannabis"!
Questa è una chiara ricerca di consenso, ovvero mischiare tutte le sostanze prodotte in un qualsiasi campo nello stesso calderone, affinchè la percezione dell'uomo comune sia di pericolo per tutti i tipi di prodotti.
E ancora un pensierino; questi discorsi allarmistici sono gli stessi che abbiamo sentito in Olanda, ultima scorsa in occasione delle votazioni con relativa marcia indietro dei politici; ma anche in Francia, Inghilterra, dove i tentativi di collocare la cannabis in una tabella superiore non si contano; in Italia, dove addirittura per cancellare la volontà popolare ci si serve di decreti leggi in occasione di eventi sportivi minacciati da feroci terroristi.
Pensierino finale: tutti i politici che danno il nome alle leggi in questione, considerato che il movimento proibizionista ha assunto (o almeno si é rivelato di) proporzioni mondiali, portano sul piatto la farina del proprio sacco? Sono veramente
mossi da ideali sublimi (la salvezza delle altrui anime), oppure stanno portando avanti un copione bello e pronto per il ruolo che rivestono? E se fosse valida la seconda, chi é l'autore?
29 novembre 2012 18:32 - dakorda
"..'il costante incremento delle colture in Afghanistan, dove si rischia di sottovalutare il pericolo costituito dalla sempre piu' frequente conversione delle piantagioni da oppio a cannabis"....

Eccoli...... il pericolo della conversione a Cannabis delle piantagioni di Oppio....

giustamente, mica gli USA sono andati fin la per incrementare la cannabis.... meglio far coltivare l'oppio..... e lucrarci con il suo business..... come d'altronde è stato fatto in Vietnam..... da li portavano l'eroina nelle casse dei soldati morti...... e ora come la portano??
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