Mi spiace cara Lucia, ma la tua davvero commovente lettera,
non può scuotere l'animo a queste persone. Per il semplice
fatto che non ne hanno una. Hanno un caveau al posto del
cuore.
28 settembre 2012 14:24 - Nick
La bella lettera di Lucia Spiri che risponde all'immancabile
Garattini sulle pagine di oggi di avvenire.
Caro Dott. Garattini,
sono Lucia Spiri, paziente affetta da Sclerosi Multipla da
tredici anni, in cura attualmente con il Bedrocan, ovvero
cannabis terapeutica Ho iniziato tale la terapia
nell’Ospedale Ferrari di Casarano nel giugno 2011 dopo
anni di cure farmacologiche a base di interferoni,
antidepressivi, antiepilettici, miorilassanti e addirittura
chemioterapici tutti regolarmente prescritti dai neurologi
che mi seguono e che hanno lasciato solo effetti collaterali
permanenti e peggiorato la qualità della mia vita. Sono io
la ragazza che nel novembre dello stesso anno ha pubblicato
su internet (e la lettera è stata ripresa in un articolo da
La Repubblica) una testimonianza su come la canapa avesse
immediatamente agito in maniera efficace sui tanti sintomi
dolorosi che la malattia mi infligge. Sono molto risentita
dal modo in cui Lei parla della cannabis terapeutica e dei
tanti studi millantati sull’inefficacia della stessa
proprio nella Sclerosi Multipla! Di certo non mi meraviglia
leggere articoli come quello di oggi apparso sul
l’Avvenire nel periodico E’ Vita nel quale Lei viene
citato in qualità di esperto. Non mi meraviglia neanche che
una povera giornalista non sappia assolutamente nulla di
Sclerosi Multipla, di terapie del dolore, tantomeno cannabis
terapeutica. Mi stupisco, al contrario delle Sue
affermazioni in qualità di medico. In tanti anni di studi e
di lavoro svolto sul territorio sta ancora dietro agli
interessi (lobbistico-farmaceutico e affaristico-politico)
di quelli che se ne fregano del popolo dei malati? E’ mai
possibile che siate ancora lì a denigrare la terapia a base
di cannabis scuotendo così il nostro spirito debole e il
nostro corpo già troppo tormentato? E allora state molto
attenti, signori tutti! Siamo anche in grado di invadere i
vostri palazzi “armati” di sedie a rotelle, deambulatori
e i più fortunati di stampelle. Lei non immagina nemmeno
quanto desidererei prestarmi come testimone scientifico
dandovi la possibilità di fare ricerca sugli effetti
benefici della cannabis. Dottore, io stessa sono un dato da
portare a sostegno di tale tesi. Aggiungo che vivo le mie
giornate su una sedia a rotelle, probabilmente anche per
colpa di alcuni farmaci che ho assunto prima del Bedrocan
imposti da un assurdo protocollo obbligatorio. Non capisco
perciò la frase che le viene attribuita nell’articolo
succitato dove lei afferma: “Sulla tossicità di questi
farmaci e dunque sugli effetti collaterali occorre fare
molti studi”, bene, io gli studi li sto facendo sulla mia
pelle e se vuole ne possiamo, come Le dicevo, anche parlare.
Chi siete e in quanti siete a volerci prendere in giro
dicendo ancora che “non ci sarebbero benefici evidenti in
conseguenza all’uso dei cannabinoidi”? (sono le sue
parole apparse sul giornale). Io da quando assumo la
cannabis e devo dire che la assumo tramite vaporizzatore, la
bevo sottoforma di tisane, la mangio sottoforma di torte e
la fumo ho eliminato addirittura anche le Tachipirine, non
ho più necessità di nessun tipo di farmaco. Lei sa cosa
vuol dire vivere con la Sclerosi Multipla e tutti i disturbi
che ne conseguono? E per favore non mi dica che ne ha visti
a migliaia, saprà benissimo che questa malattia è una
bestia imprevedibile e che ogni paziente è diverso.
Arriverà presto il giorno dove Lei e tutti coloro che in
questi anni si sono opposti a questa terapia del dolore
verrete invitati a presentarvi presso il Tribunale per i
Diritti del Malato in quanto avete leso il diritto alla cura
in barba al giuramento di Ippocatre e sarete citati tutti
presso la Corte Europea per i diritti dell’uomo per aver
compiuto e sostenuto insieme allo Stato italiano atti di
TORTURA nei confronti di centinaia di migliaia di malati per
i quali la negazione della cannabis terapeutica ha
rappresentato l’acuirsi di sofferenze acutissime. E sappia
che è anche per colpa sua che proprio in questo momento, in
Italia, c’è gente che desidera morire piuttosto che
soffrire le pene dovute alla Sclerosi Multipla, alla SLA o a
un tumore. Tutto questo dolore che ci regalate affligge i
nostri sonni, spero solo che da oggi in avanti il suo sonno
sia sempre più simile al nostro.
Lucia Spiri