Sulla tossicità della cannabis si pronuncia anche il
Giudice Diritto Amministrativo del Dipartimento di Giustizia
statunitense DEA, Francis L. Young, afferma nel (Conclusions
of law and Decision of Administrative Law Judge
Francis L. Young, Administrative Law Judge), del 6 settembre
1988
"Quasi tutti i farmaci hanno effetti tossici e
potenzialmente letali. Ma la marijuana non è una sostanza
"del genere". Non vi è alcun record nella vasta letteratura
medica che descrive una provata, documentata fatalità
cannabis-indotta.
Questa è un affermazione notevole. In primo luogo, il
record sulla marijuana racchiude 5000 anni di esperienza
umana. In secondo luogo, la marijuana adesso è utilizzato
quotidianamente da un numero enorme di persone in tutto il
mondo. Le stime indicano che da venti milioni a cinquanta
milioni di americani, di routine, anche se illegalmente,
fumano marijuana senza il beneficio della diretta
supervisione medica.
Eppure, nonostante questa lunga storia di utilizzo e il
numero straordinariamente elevato di fumatori sociali,
semplicemente non ci sono rapporti medici credibili
suggeriscono che il consumo della marijuana abbia causato un
decesso.
Al contrario l'aspirina, un medicinale da banco
comunemente usato, provoca centinaia di morti ogni anno."
In uno studio inglese molto più serio ed equilibrato, su:
(L'intelligenza, cognizione influenzata da un uso pesante di
marijuana), si pone questo dilemma:
"I forti fumatori hanno anche redditi sostanzialmente
inferiori e più bassi livelli di istruzione superiore di
non utilizzatori e di utilizzatori leggeri, nonostante il
fatto che i livelli di istruzione e di reddito delle loro
famiglie sono le stesse.
Tuttavia, non c'è alcun modo per determinare se la
marijuana è la causa o se queste persone hanno,
naturalmente, meno ambizioni. (E' la situazione dell'uovo e
della gallina)"
Dobbiamo sempre considerare che stiamo parlando di una
pianta medicinale, psicoattiva ed efficace nella cura di
più di trenta "più e meno gravi" patologie: Nonostante
ciò, la sua tossicità è ridicola (LD50 1:20.000 -
1:40.000) rispetto alla maggior parte dei farmaci, ovvero,
"per uccidere è necessario assumere tra le 20.000 e i
40.000 volte la dose necessaria a dare un effetto
terapeutico o ludico":
Attualmente si stima che LD-50 della marijuana è di
circa 1:20000 o 1:40000. In termini più semplici questo
significa che al fine di indurre la morte di un fumatore di
marijuana, egli avrebbe dovuto consumare 20.000 a 40.000
volte tanta marijuana quanto quella che è contenuto in una
sigaretta di marijuana. Nei dati forniti dal NIDA le
sigarette di marijuana pesano circa 0,9 grammi.
Teoricamente, un fumatore dovrebbe consumare quasi 1.500
once (pari a 20/40 kg) di marijuana (assunti) in circa
quindici minuti per indurre una risposta letale.
Mentre non risultano danni a polmoni o ad altre vie aeree a
causa della cannabis, anche nelle persone che sono grandi
consumatori di marijuana.
Il Dr. Donald Tashkin, specialista malattie polmonari e
ricercatore del Governo Federale alla UCLA Geffen School of
Medicine (Studia la marijuana da più di 30'anni), in uno
studio finanziato dallo stesso NIDA, dice:
{D. Tashkin ha scoperto che anche i grandi fumatori di
marijuana (usata anche più di 22.000 volte nell'arco della
vita) non hanno mostrato alcun aumento dell'incidenza dei
tumori studiati.
Mentre non è stato trovata nessuna associazione tra
fumo di marijuana e il cancro, i risultati dello studio,
presentato, questa settimana, alla Conferenza internazionale
all'American Thoracic Society, ha trovato un aumento di 20
volte nel cancro del polmone tra le persone che fumavano due
o più pacchetti di sigarette al giorno.}
"All'inizio, quando la nostra ricerca è apparso come se
ci sarebbe un impatto negativo sulla salute dei polmoni, ero
contrario alla legalizzazione perché pensavo che avrebbe
portato ad un aumento dell'uso e che porterebbe ad effetti
sulla salute un aumento", dice Tashkin.
"Ma a questo punto, sarei a favore della
legalizzazione.
Il fumo di tabacco provoca danni molto maggiori e in
termini d'intossicazione, l'alcool provoca danni ben più
grandi."
Ora vediamo i pericoli della guida di chi ha assunto
cannabis "marijuana" e rispetto a chi ha assunto
alcolici.
Nel documento U.S. Department of Transportation, National
Highway Traffic Safety Administration; (Marijuana e
Prestazioni di Guida Reale, Effetti del THC sulla guida in
città), si afferma:
"Gli studi attuali hanno anche dimostrato che la
marijuana può avere effetti maggiori in esami di guida in
laboratorio. L'ultimo studio, per esempio, ha mostrato un
effetto altamente significativo del THC sulla instabilità
della mano "nel simulatore", ma non sulla guida nel traffico
urbano."
"E' una questione naturale perché gli effetti della
marijuana sulla performance di guida reali sembrano essere
così piccoli. Come in molte inchieste precedenti, i
soggetti tentano di compensare i previsti effetti negativi
del fumo marijuana. I nostri soggetti erano consapevoli
degli effetti compromissori del THC, come mostrato dalle
minori valutazioni di qualità di guida percepita. Di
conseguenza, hanno investito uno sforzo maggiore per
raggiungere gli esami di guida in seguito al THC rispetto al
placebo. Inoltre, nel test con macchina a seguito, hanno
guidato dopo aver fumato marijuana, a maggiore distanza di
sicurezza e in entrambe le prove su strada, nel monitoraggio
di guida in città, hanno leggermente ridotto la velocità
di guida. Eppure, nonostante i loro sforzi, i soggetti erano
in grado di compensare pienamente gli effetti negativi del
THC su variabilità del posizionamento laterale."
http://ftp.iza.org/dp6112.pdf
Pot Smoking Raises Risk of Fatal Car Crashes
Cannabis and Driving: A Scientific and Rational
Review
Sempre dallo studio (sulla guida reale in città), riguardo
le differenze tra chi fuma marijuana e beve alcol alla
guida, si afferma:
"Il THC gli effetti differiscono qualitativamente da
molti altri farmaci, in particolare dall'alcol.
Ad esempio, i soggetti guidano più velocemente dopo
aver bevuto alcol e più lentamente dopo aver fumato
marijuana (Hansteen nel 1976 / Casswell nel 1979 / Peck, nel
1986 / Smiley, nel 1987).
Inoltre, lo studio nel simulatore di Ellingstad del
(1973) ha dimostrato che i soggetti sotto l'effetto di
marijuana erano meno propensi a impegnarsi in manovre di
sorpasso, mentre quelli sotto l'influenza di alcol hanno
mostrato la tendenza opposta.
Molto importante, il nostro studio di guida in città,
ha dimostrato che gli automobilisti che hanno bevuto
alcolici sopravvalutato la qualità delle loro prestazioni,
mentre chi fumava marijuana si sotto-stima.
Forse, di conseguenza, il primo soggetto non ha
investito alcun sforzo particolare per realizzare il compito
mentre il secondo lo ha fatto e con successo.
Questa evidenza suggerisce fortemente che l'alcol
favorisce la guida rischiosa, mentre THC favorisce una
maggiore prudenza, almeno negli esperimenti.
In un altro modo il THC sembra differire
qualitativamente da molti altri farmaci è che gli ex utenti
sembrano maggiormente in grado di compensare gli effetti
negativi durante la guida sotto questa influenza."
27 marzo 2012, presso la sala “Caduti di Nassiriya” del
Senato della Repubblica, si è svolta la conferenza stampa:
“Droga: Riccardi come Giovanardi? Alla commissione droghe
di Vienna l’Italia resta ferma ad approcci pietistici e
anti-scientifici”.
Links ai vari interventi Audio -
http://www.radioradicale.it/scheda/348998
23 luglio 2012 19:46 - aandromedaa
Ho dovuto spulciare quasi tutto il network del dipartimento
politiche antidroga, circa un centinaio di siti caotici e
poco funzionali, per trovare il documento in questione. Ecco
il link:
Ma un parere del competente ministro della salute sull'uso
medico, visto che tratta principalmente questo argomento,
non era forse più appropriato e preciso?
21 luglio 2012 12:17 - pettine
queste è la barzelletta delle barzellette, bisogna
veramente essere poco onesti con se stessi per poter credere
ad una roba del genere..
21 luglio 2012 9:40 - revermk
A me il DPA fa venire istinti kamikaze per il bene della
libera informazione. Ogni volta che leggo "CHI COMPRA DROGA
FINANZA LE MAFIE E IL TERRORISMO" mi viene un'ira da dentro
scatenata da queste falsità. Quel figlio di puttana che
grazie a ste leggi ora ha aiutato il suo fratellino gemello
di sto cazzo deve morire di un dolore che nemmeno può
immaginarsi. Ho troppa rabbia dentro che non riesco nemmeno
a descriverla, forse e meglio fermarsi qui.
20 luglio 2012 17:46 - Cepu
Magari da Giovanardi venisse un mea culpa sulla legge che
porta il suo nome e che sta riempiendo le carceri italiane
di consumatori e piccoli spacciatori lasciando le
organizzazioni criminali libere di continuare a gestire il
narcotraffico arruolando nuove leve e trovando sempre nuovi
acquirenti.
Continuo a credere che l'unico modo per combattere le droghe
sia legalizzarle.
20 luglio 2012 15:12 - dakorda
"Il Dipartimento Politiche Antidroga 'assieme a 18
presidenti delle piu' importanti Societa' Scientifiche
italiane....."
Se consideriamo solo le Societietà Scientifiche iscritte al
FISM (Federazione delle società medico scientifiche
italiane), che non comprende tutte le sicietà scientifiche
ma tra le più rappesentative, esse sono 176
".......... privilegiando un approccio scientifico e non
ideologico ................".
Questo, oltre a fare danni, ci prende anche per il culo...
20 luglio 2012 0:12 - chinaski
Ahahhaah...ma è fantastico questo comunicato, non ho mai
letto un qualcosa di così ridicolo negli ultimi dieci anni
forse, non sanno veramente più a cosa attaccarsi, il re è
nudo, è nudo.
Veramente pietosi.
19 luglio 2012 15:13 - Cebete
Questo comunicato è ridicolo. Per vari motivi:
1. Chi sono le 18 maggiori società scientifiche italiane?
La scienza è grande, di che scienze si occupano? Chi decide
quali sono le maggiori? Almeno potevano mettere qualche
nome.
2. Nel comunicato parlano a nome di tutte le società
scientifiche. Beh, insomma son 18 e parlano a nome di tutte,
sicuramente saranno le maggiori per avere tanta autorità ma
io credo che se fanno comunicati con questa forma forse
dovrebbero essere declassate.
Qua pensano che siamo tutte casalinghe di Voghera.
19 luglio 2012 14:49 - 8r0k3
Lo fa meno dell alcool e del tabacco! e tutti quelli che
passano ad altro iniziano prima con le sigarette, l'alcool o
il ccaffe
19 luglio 2012 13:49 - inthsoeqy
ma queste 18 società scientifiche sono società governative
o comunque società che traggono profitto dal
proibizionismo? no,perché se fosse cosi allora mi pare pure
ovvio che appoggino pienamente il dipartimento dei
pagliacci.
Mi rivolgo a Serpelloni che non chiamo dottore,perché un
dottore di solito cura la gente e lotta affinché ci sia il
benessere nella società ,non di certo fa riempire le galere
di gente che non commette nessun reato,ne tanto meno
impedisce a dei pazienti di accedere a determinati farmaci
naturali sol perché viene pagato per proibire il principio
attivo contenuto in essi,per ultimo, invito il tizio
Serpelloni di cambiare mestiere, o quanto meno di occuparsi
di qualcosa che non leda il diritto di scegliere come
vivere a ogni persona, perché si ricordi già è
deplorevole decidere sulla vita di un singolo ,ma andare a
criminalizzare 5 milioni di persone è un grave reato,CHE
qualcuno deve pagare a caro prezzo.