(da Chinaski:) «[...]La politica di persecuzione dei
consumatori di droghe che loro applicano rientra in un
progetto molto più vasto e più grande di loro, un Pogrom
volto alla distruzione delle conquiste sociali avvenute in
Italia negli anni sessanta e settanta.[...]»
_____________________________
Molto appropriata questa considerazione di Chinaski, che ci
invita a valutare il piccolo tassello chiamato “DPA”
nell'ottica di un mosaico più grande.
Nell'occuparci di un singolo probelma, non dobbiamo mai
perdere di vista il CONTESTO GENERALE in cui esso è
inserito.
Il Proibizionismo o la Legalizzazione sono dettagli
insignificanti; a monte, rappresentano solo una delle tante
prove di forza dei cosiddetti “Poteri Forti” contro le
nicchie degli ultimi Resistenti all'imposizione di un regime
occulto (“occulto” mica tanto, dato che ormai è sotto
gli occhi di tutti).
Infatti il famoso “Piano di Rinascita Democratica” della
P2 di Gelli si è ormai concretizzato a tutti gli effetti;
chiunque conosca i 16 punti fondamentali di questo programma
sovversivo, può benissimo rendersene conto.
Ma come ha fatto la Casta a realizzare un tale sfacelo delle
conquiste sociali democratiche senza incontrare resistenze?
Risposta: tramite la costante creazione di appositi
FRANGIFLUTTI.
Sappiamo già cos'è un FRANGIFLUTTI, vero? È una barriera
creata artificialmente per spezzare la forza di una corrente
contraria.
Nella fattispecie, i Frangiflutti sono entità sociali
create dalla Casta per smorzare l'ondata di contestazione
popolare contro i loro provvedimenti dittatoriali.
(Per intenderci; il DPA funge da Frangiflutti all'azione dei
benintenzionati che vedono nella Legalizzazione la sola
risposta sensata per arginare il fenomeno-droga.)
La Casta può creare un Frangiflutti in 5 GIORNI E SENZA
ALCUNO SFORZO, ma ai benintenzionati ci vogliono 5 ANNI DI
SFORZI IMMANI per rimuoverlo. Ecco la disparità di forze in
campo tra “noi” e “loro”, ed ecco perché temo che
la battaglia per conservare le ultime oasi di VERA
democrazia sia già persa in partenza.
Pure il tanto demonizzato Silvio è stato solo un
Frangiflutti, uno STRUMENTO per portare avanti (o meglio,
per IMPORRE) un certo tipo di riforme-capestro, facendo poi
scaricare su di lui - semplice capro espiatorio - tutta la
reazione dei malcontenti.
A quelli che hanno fatto salti di gioia per le sue
dimissioni, vorrei ricordare che TUTTI i provvedimenti
legislativi decretati sotto il suo mandato sono rimasti
INTATTI, e così pure i tirapiedi che aveva arbitrariamente
piazzato nelle poltrone che contano (DPA compreso).
In breve, è cambiato solo un SUONATORE, ma la MUSICA
continuerà ad essere la stessa.
E vorrei ricordare pure che Berlusconi NON è stato scalzato
dal “popolo”; se il famoso “popolo” avesse mai avuto
una qualche voce in capitolo in questi giochi di poltrone,
uno come il Silvio non sarebbe mai arrivato neanche a
rivestire la carica di consigliere comunale a Carate
Brianza.
Allora cosa c'è da festeggiare, allegroni? La conferma di
non contare un cazzo di niente?
Date queste premesse, credo di essere facile profeta se dico
che le cose peggioreranno prima di migliorare.
E mentre le ultime oasi di democrazia vengono smantellate
coi caterpillar, le persone di buona volontà sono ancora
impaludate ad occuparsi di una piantina. Il Venerabile
starà schiattando dal ridere.
.
21 novembre 2011 19:44 - chinaski
Aggiungerei un'altra cosa: il DPA non è altro che una delle
tante manifestazioni del berlusconismo. Le loro tecniche
comunicative, ben riassunte da Ivan nel precedente commento,
non sono altro delle vecchie regole che negli anni ottanta
venivano impartite e ben impresse nelle menti, alle
conferenze dei manager di Pubblitalia.
Comunque, parlando sempre del DPA, non dobbiamo biasimarli
troppo, loro restano solo dei meri esecutori di ordini
superiori, in una parola più semplice, dei servi. La
politica di persecuzione dei consumatori di droghe che loro
apllicano, o meglio, per essere più chiari dei consumatori
di cannabis, rientra in un progetto molto più vasto. E
molto più grande di loro. Questo progetto nasce verso la
metà degli anni 90, dopo la caduta della Prima Repubblica,
e si concretizza parzialmente con la prima vittoria del
"polo delle libertà" nel 1994, poi definitivamente con la
vittoria delle elezioni del 2001 da parte dell'allora "Casa
delle libertà", e la seguenti brutali repressioni
poliziesche al g8 di Genova del luglio 2001.
Quale progetto, direte voi? Un vero e proprio Pogrom. Un
Pogrom volto alla distruzione delle conquiste sociali
avvenute in Italia negli anni sessanta e settanta. Questo
pogrom è tutt'ora in corso e per adesso stanno vincendo
ancora loro, ci sono si dei sottili segnali di cambiamento
ma per la verità ancora molto timidi.
I maggiori artefici e promotori di questo Pogrom sono stati
gli ex rancorosi topi di fogna fascisti, per tutti gli anni
sessanta e settanta relegati, giustamente, ai margini della
società italiana. Mascheratisi da democratici nel 1995 a
Fiuggi e vestiti delle loro pelli d'agnello con sotto ben
celata la loro vera identità di lupi, sono assurti al
potere grazie a Silvio Berlusconi che li sdoganò nel 1994 e
li inserì nella sua coalizione. Dal 2001 è partita la vera
battaglia per la distruzione di quella che era stata
l'italia dei loro "nemici" storici, e la cannabis non è
altro che una scusa, tra le tante, per colpire le persone
che non gli piacciono, gli stili di vita che loro non
possono accettare o che semplicemente non gli vanno a
genio.
Quali sono i loro più acerrimi nemici? Gli "spiriti
liberi". Essendo dei volgari servi , nei secoli dei secoli,
quello che non possono tollerare sono le persone che hanno
uno spirito liberale e libertario, le persone che hanno una
mentalità aperta, una curiosità viva, in una parola una
VITALITA' che questi miserabili, non possono arrivare a
concepire e quindi non possono tollerare. Questo è quanto.
21 novembre 2011 18:46 - IVAN.
.
DPA: LA TECNICA DEL MILLANTATORE
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(da Pettine:) «Il DPA non ha mai accettato un confronto
pubblico...Servono forse altre parole?»
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Un paio di parole forse sì.
Il fatto che un Ente non accetti un confronto pubblico non
è, in sé, un elemento di CONDANNA delle idee che
propone.
Molti altri Enti negano il confronto pubblico con i propri
detrattori; spesso questo è un modo obbligato per
mantenersi CONCRETI, senza perdere tempo per ogni minima
obiezione mossa da cani & porci.
(Lo stesso ASCIA, immagino, non si mette a intrattenere
dibattiti pubblici con ogni cane che abbaia.)
Se proprio vogliamo muovere una critica al DPA, questa può
riguardare il fatto che le sue strampalate versioni del
mondo della droga vengono sempre propagandate in un contesto
PRIVO DI CONTRADDITTORIO:
nessun giornalista che fa domande scomode, nessun
rappresentante della Controparte presente in sala, nessun
esperto che presenta dati a confutazione.
Il tutto si riduce ad un MONOLOGO autoreferenziale, durante
il quale uno potrebbe dire tranquillamente che la luna è
una grossa arancia, e l'assenza di obiezioni dirette ne
avallerebbe la veridicità.
In breve, il DPA si fa le domande e si dà le risposte tutto
da solo. La tecnica del millantatore.
Questa disonesta tecnica di comunicazione è l'UNICA
piattaforma su cui si fonda la propaganda del DPA; logico
quindi che non la sacrificherebbero MAI in nome di una più
leale “etica del confronto”.
Ecco perché Serpelloni & C. (le cui frottole sulla droga
potrebbero essere smontate persino da un bimbo dell'asilo)
evitano come la peste il confronto-alla-pari.
E poco importa che il sedicente “GiovanniSerpelloni” che
per un certo periodo ha scorrazzato su questo sito fosse o
non fosse proprio lui; le sue “argomentazioni” erano le
STESSE, ovvero un'accozzaglia di proclami arbitrari
completamente avulsi dal mondo reale, alle cui obiezioni il
malcapitato non ha saputo opporre uno straccio di
argomentazione logica.
Proprio come accadrebbe al VERO Serpelloni in un qualsiasi
confronto pubblico che non sia inscenato a tavolino.
.
21 novembre 2011 15:46 - pettine
il dpa non ha mai accettato un confronto pubblico... servono
forse altre parole?
21 novembre 2011 12:46 - roberto7266
Cippeami
Commento stringato e lucido: BELLA CIPPEA'
20 novembre 2011 11:50 - cippieami
L'insistenza con la quale il direttivo del DPA frequenta i
luoghi virtuali ( e non, speriamo) di controinformazione, in
particolare QUESTO sito come deve essere interpretata? a mio
avviso è un chiaro segno di timore e di fragilità che
manifesta una concezione totalizzante della realtà; quanto
sarebbe complesso mantenere una struttura di potere in
funzione se si dovesse rendere conto di tutte le differenze
che, nella realtà, si determinano? E'molto meno dispendioso
dipingere una realtà buona e una cattiva e concentrarsi
sulla demolizione di qust'ultima. Le cose si configurano in
maniera enormemente più intricata e gli Illuminati del DPA
lo sanno bene: è per questo che negli ultimi anni hanno
contratto le loro energie soprattutto sull'operazione di
mistificazione della questione cannabis. Questa rimane,
però, al netto di ogni sovrainterpretazione faziosa e
totalizzante una QUESTIONE, e come tale viene continuamente
differita, cioé rimandata, non afffrontata nella sua
pregnanza ma rimossa, espunta dal mondo. Ci vuole coraggio
e, come d'abitudine, l'Italia non lo possiede; La STORIA
però è altra questione, e a lei interessa poco dei
cervelloni del DPA.