L'udienza di appello a L'Aquila, venerdì non è neanche iniziata. Subito prima infatti, per il reato il Procuratore ha chiesto la prescrizione. Il "reato" (autocoltivazione di 8 piantine con THC sotto lo 0,1%, mentre il limite minimo per bollarle stupefacenti è considerato 0,5% ) era stato commesso nel 2002, quando i termini per la prescrizione erano ancora di 7 anni. Ora possono processarti per almeno 10 anni, le prescrizioni che vogliono abbreviare per legge sono solo per i reati commessi da alcune tipologie di vip, ed a loro l'autocoltivazione evidentemente non interessa, dato che non ci si guadagna nulla. E del resto anche il dott. Serpelloni, nella lettera con la quale disdiceva l'incontro di mercoledì prossimo con Andrea Trisciuoglio, gli ha scritto:
" le suggerisco di documentarsi ed approfondire la legislazione vigente in merito alla coltivazione della cannabis per uso industriale, a basso contenuto di THC (ottenuta solo con sementi certificate) le cui piante non possono essere utilizzate come addobbi floreali, né tanto meno donate. ", per cui Fabrizio dovrebbe addirittura ritenersi fortunato, a non essere stato condannato anche in Appello per il canapone.
Siamo alla farsa, e comunque non è affatto detto che Fabrizio accetterà la prescrizione, ci sono circa un paio di mesi per decidere se voler andare comunque a processo e puntare (almeno in questo caso!) alla assoluzione con formula piena. Un reato non giudicato perchè caduto in prescrizione potrebbe (per uno onesto come Fabrizio, in altri illustri casi non è stato così...) rivelarsi una macchia indelebile, valuterà con gli avvocati. Fabrizio ringrazia tutti per la azione di mailbombing
http://droghe.aduc.it/notizia/processo+pellegrini+azione+sos tegno_122891.php , chissà se ha contribuito.