il PdLR toscano del PD vincola strettamente quanto
impropriamente le terapie con cannabinoidi alle cure
palliative e terapie del dolore in pazienti gravi o
terminali, scegliendo di limitare drasticamente quanto
previsto e consentito dal quadro delle norme nazionali.
Di più. In Toscana è dal 2002 in vigore la D.G.R.
1052/2002 che, pur non citando espressamente i farmaci
cannabinoidi, mette a carico del SSR tutti i farmaci
importati ai sensi del DM 11-2-97, per tutti i medici che ne
inoltrino legittima richiesta col consenso informato del
malato.
" La delibera citata riguarda tutti i medicinali non
registrati in Italia e quindi anche quelli oggetto del
presente provvedimento legislativo." Lo si legge nel testo
della pdlr a pag.9. I firmatari lo ammettono candidamente,
senza però arrivare a dedurne che la Toscana è in effetti
l'unica tra le Regioni italiane dove una L.R. sull'accesso
alle cure con i farmaci cannabinoidi importati non serve (se
non per limitarle): basterebbe semplicemente applicarla la
delibera, anzichè solo citarla...
Nel testo del PdLR "Brogi", insieme alla non considerazione
a fini concreti della normativa regionale corrente, sono
presenti errori macroscopici (i cannabinoidi sono analgesici
oppiacei di Tabella II sez.A; CBD e CBN sono stupefacenti
presenti in Tab. II B; ecc.) ed errori interpretativi della
"...legge 15-3-2010 n. 38 (Disposizioni per garantire
l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore),
di garantire il diritto del cittadino alla terapia del
dolore e delle cure palliative (art. 1 della predetta legge)
tramite la specificità terapeutica dei medicinali
cannabinoidi." Chiunque può verificare l'art.1 qui:
http://www.fofi.it/ordinepv/Circolari/11517allp1.pdf : è un
vero e proprio falso, addirittura Giovanardi
http://droghe.aduc.it/notizia/giovanardi+cannabis+terapeutic
a+facili+entusiasmi_116643.php ha dovuto scomodarsi a
smentire l'impropria associazione cannabis/cure palliative,
che però si ripropone ciclicamente e continua a fare
danni.
Tali 'imprecisioni' parrebbero avere il fine di sostenersi
l'un l'altra, consentendo di spacciare un PdLR pesantemente
limitativo rispetto alla corrente realtà normativa toscana
come un esempio di coraggiosa apertura verso i malati, un
traguardo di civiltà. Noi associazioni stiamo cercando di
affrontare la faccenda tramite contatti diretti e non solo,
ed ovviamente contiamo sul sostegno informato della società
civile toscana e non solo, in aggiunta a quello (spesso non
sufficiente, purtroppo) dei malati. Per convincere il
consigliere Brogi, che probabilmente è stato turlupinato in
buona fede, della necessità di ritirare e ripresentare il
pdlr, o comunque in qualche modo di modificarlo
radicalmente.
La Delibera della Giunta Regionale pugliese n° 308/2010,
fotocopia della D.G.R. 470/2008 delle Marche, è anch'essa
di segno limitativo, come peraltro l'unica altra delibera
adottata nel nostro paese, quella della Provincia Autonoma
di Bolzano (che offre il solo Sativex ad alcuni selezionati
pazienti SM). Sono tutte quindi di segno esattamente
opposto, rispetto al recente PdLR (un unico testo
multiregionale) presentato da vari Consiglieri di diversi
partiti (ma non ancora il Pd) in Lombardia, Lazio, Veneto,
Piemonte, ed il 3 o 4 Marzo prossimi anche in Liguria,
spesso con scarsa attenzione da parte dei media (chissà
perchè?). Questo ultimo PdLR, unico nel suo genere perchè
elaborato con la decisiva collaborazione di tre associazioni
nazionali di pazienti e medici (PIC, ACT, LucaCoscioni),
mira solo alla semplice applicazione della legge e non
impone alcun limite non previsto dalla normativa nazionale
di riferimento, mettendo al centro quindi le necessità dei
malati invece di quelle della propaganda o della politica.
Come commentare la citazione "..NON E' ESCLUSO che IN FUTURO
si possa PREVEDERE di estenderlo anche per i pazienti A CASA
SOTTO RIGIDO CONTROLLO MEDICO"? Rispetto a quanto sarebbe
già possibile OGGI in Toscana (se la Sanità regionale e le
Asl non boicottassero vergognosamente l'applicazione della
delibera 1052/2002), ma anche rispetto alle Regioni che
ancora non hanno alcuna legge in attesa di discussione, non
ci sembra proprio che per il pdlr attualmente depositato in
Toscana si possa parlare di "apertura alla terapia" e
"centralità del malato". Insomma, purtroppo è ancora
troppo presto per gli applausi.
19 febbraio 2011 6:16 - shugar
Bravi avanti cosi', in Alto Adige si fa la stessa cosa o
meglio in day hospital, senza anticipi e balle varie, viva
il Sudtirolo
14 febbraio 2011 22:11 - fabrizio7338
E, comunque, la loro somministrazione e' prevista solo
quando altri farmaci non siano efficaci.
Ma lo vogliamo far capire alla gente che la canapa e' come
la camomilla se assunta come tisana , che i danni sono
dovuti alla combustione quando la si fuma e non al principio
attivo(THC) !
Se ingerita con grassi animali(burro,latte) o vaporizzato
con vulcano si hanno solo i benefici i danni li puo'
provocare la combustione se fumata con
pipe,bong,cartine,ecc.
E' importantissima nella terapia del dolore in quanto serve
ad abbassare i dosaggi degli oppioidi e quindi a diminuirne
gli effetti collaterali....potenziandosi gli effetti di thc
e morfinici in sinergia , permette di abbassare i dosaggi di
entrambe le sostanze !
Oltre ad essere i farmaci piu' sicuri che l'uomo conosca ,
ce' da dire che il thc non e' idrosolubile e quindi e'
impossibile fare overdose , invece gli oppiacei sono
idosolubili e ci si puo' morire d'overdose !
14 febbraio 2011 14:51 - Vlad
Inutile,non ci si vuole staccare da "stereotipi
proibizionisti".Il concetto di mantenere la cannabis solo
per delle lobby (strutturalmente gestite dall'industria
farmaceutica)preferenziali come ospedali,mi sembra molto
più utopistica della pensata di Giovanardi:il quale ha
tentato di rinchiudere i consumatori di cannabis,in
"comunità protette" per un fine assurdo. La domanda sorge
spontanea....ed è una sorta di contrappeso politico.
Perchè il PD, si interessa solo ora di questa sterile
opportunità per malati terminali? Forse che si trattasse di
campagna elettorale? Visto che c'è: perchè non azzarda di
più e considera anche persone,che dalla cannabis ne
troverebbero degli indubbi benefici,senza essere per forza
malati terminali? Le patologie che si riescono a curare o
gestire per contrastare sindromi dolorose,ma non terminali o
psichiche come "la PtsD".Un'idea la posso suggerire anch'io:
perchè non aprire dei "Coffee shop" e poi chi riterrà di
farne uso si arrangia?