riporto il testo di una email che inviai a suo tempo al
ministero della salute e a tutti quegli organismi pubblici
direttamente o indirettamente interessati dal fenomeno della
mancata o parziale attuazione della normativa posta a tutela
dei non fumatori, nonché a varie testate giornalistiche:
non ho mai ricevuto una sola risposta.
non stupiamoci, dunque, se le patologie direttamente
riconducibili al fumo continuano a far strage di
uomini...
Egr. Ministro,
i casi eclatanti, gli incidenti sul lavoro degli ultimi
tempi, costituiscono la classica punta dell'iceberg: si
tratta di morti che fanno RUMORE.
Non fanno rumore, invece, gli effetti prodotti dalle
patologie più o meno gravi derivanti dal FUMO ATTIVO E
PASSIVO che continuano a pesare enormemente sul BILANCIO
DELLO STATO e sulla coscienza di chi non fa rispettare la
legge.
In ampi settori della Pubblica Amministrazione il divieto di
fumare non viene fatto rispettare del tutto o, semmai, in
modo assai blando, a macchia di leopardo, vanificando
l'opera di coloro i quali cercano di far osservare le norme
poste a tutela della salute dei lavoratori.
Le faccio, inoltre, presente che provare a chiedere al
proprio "dirigente", militare o civile che sia, al proprio
direttore generale, ad un vice prefetto, di astenersi dal
fumare, o peggio, provare ad applicare qualche sanzione nei
loro confronti, o nei confronti dei semplici dipendenti,
espone al rischio di RITORSIONI di varia natura, a causa
della mancanza di sostegno proprio da parte dei colleghi non
fumatori, poiché timorosi di contrariare i prepotenti di
turno: questa è l'italia.
Cito, ad esempio, il Ministero della Difesa, settori del
Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Istituto
Superiore di Sanità (!), il Ministero dell'Interno, realtà
di cui ho avuto conoscenza diretta, nelle quali basta che
per le scale, in un reparto o in un ufficio qualsiasi non si
rispetti il divieto in parola per inquinare tutti gli altri
luoghi dove le persone si comportano correttamente solo in
virtù della propria sensibilità, non certo per il timore
di subire sanzioni.
Mi hanno riferito che persino presso il Ministero della
Salute (!) tale divieto non viene fatto rispettare
ovunque...
Accade che le persone fumino nelle proprie stanze e nei
corridoi addirittura là dove esiste un locale destinato ai
fumatori, allestito secondo la normativa in vigore (io
stesso, incaricato di vigilare sull'applicazione della legge
Sirchia, mi sono battuto affinché presso il mio ufficio
fosse messo a norma un locale: nonostante il datore di
lavoro abbia fatto spendere a tale scopo circa 20.000 euro,
forse per "tacitare" il sottoscritto, il fenomeno è,
ahimé, tutt'altro che sotto controllo).
Con la presente, mi auguro di riuscire a sensibilizzare
qualcuno in merito all’inosservanza della Legge posta a
tutela della salute dei non fumatori in molti ambiti della
pubblica amministrazione, LA QUAL COSA ASSUME UNA RILEVANZA
SOCIALE, nella speranza di trovare un interlocutore che non
si limiti a prendere atto della mia denuncia, ma che decida
di affiancarmi in questa lotta impari contro l’egoismo e
la viltà imperanti nel nostro paese.