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19 gennaio 2011 9:14 - gioel
riporto il testo di una email che inviai a suo tempo al ministero della salute e a tutti quegli organismi pubblici direttamente o indirettamente interessati dal fenomeno della mancata o parziale attuazione della normativa posta a tutela dei non fumatori, nonché a varie testate giornalistiche: non ho mai ricevuto una sola risposta.
non stupiamoci, dunque, se le patologie direttamente riconducibili al fumo continuano a far strage di uomini...


Egr. Ministro,

i casi eclatanti, gli incidenti sul lavoro degli ultimi tempi, costituiscono la classica punta dell'iceberg: si tratta di morti che fanno RUMORE.


Non fanno rumore, invece, gli effetti prodotti dalle patologie più o meno gravi derivanti dal FUMO ATTIVO E PASSIVO che continuano a pesare enormemente sul BILANCIO DELLO STATO e sulla coscienza di chi non fa rispettare la legge.


In ampi settori della Pubblica Amministrazione il divieto di fumare non viene fatto rispettare del tutto o, semmai, in modo assai blando, a macchia di leopardo, vanificando l'opera di coloro i quali cercano di far osservare le norme poste a tutela della salute dei lavoratori.


Le faccio, inoltre, presente che provare a chiedere al proprio "dirigente", militare o civile che sia, al proprio direttore generale, ad un vice prefetto, di astenersi dal fumare, o peggio, provare ad applicare qualche sanzione nei loro confronti, o nei confronti dei semplici dipendenti, espone al rischio di RITORSIONI di varia natura, a causa della mancanza di sostegno proprio da parte dei colleghi non fumatori, poiché timorosi di contrariare i prepotenti di turno: questa è l'italia.


Cito, ad esempio, il Ministero della Difesa, settori del Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Istituto Superiore di Sanità (!), il Ministero dell'Interno, realtà di cui ho avuto conoscenza diretta, nelle quali basta che per le scale, in un reparto o in un ufficio qualsiasi non si rispetti il divieto in parola per inquinare tutti gli altri luoghi dove le persone si comportano correttamente solo in virtù della propria sensibilità, non certo per il timore di subire sanzioni.


Mi hanno riferito che persino presso il Ministero della Salute (!) tale divieto non viene fatto rispettare ovunque...


Accade che le persone fumino nelle proprie stanze e nei corridoi addirittura là dove esiste un locale destinato ai fumatori, allestito secondo la normativa in vigore (io stesso, incaricato di vigilare sull'applicazione della legge Sirchia, mi sono battuto affinché presso il mio ufficio fosse messo a norma un locale: nonostante il datore di lavoro abbia fatto spendere a tale scopo circa 20.000 euro, forse per "tacitare" il sottoscritto, il fenomeno è, ahimé, tutt'altro che sotto controllo).


Con la presente, mi auguro di riuscire a sensibilizzare qualcuno in merito all’inosservanza della Legge posta a tutela della salute dei non fumatori in molti ambiti della pubblica amministrazione, LA QUAL COSA ASSUME UNA RILEVANZA SOCIALE, nella speranza di trovare un interlocutore che non si limiti a prendere atto della mia denuncia, ma che decida di affiancarmi in questa lotta impari contro l’egoismo e la viltà imperanti nel nostro paese.

Con osservanza,
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