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14 gennaio 2011 17:42 - pic3568
Regione Puglia: positivo l'incontro tra l'assessore alla salute e le associazioni.
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Dopo molti mesi, ha finalmente avuto luogo lunedì 10 mattina l'atteso incontro, più volte rimandato, tra l'assessore alle Politiche per la Salute della Regione Puglia Tommaso Fiore e rappresentanti delle associazioni Luca Coscioni, Cannabis Terapeutica e Pazienti Impazienti Cannabis, finalizzato alla modifica radicale della Delibera 308 approvata lo scorso marzo. L'incontro si è concluso con una sostanziale sintonia di vedute tra le parti, l'assessore Fiore ha confermato l'apertura e la disponibilità a più riprese anticipate, ed ha garantito che gli unici limiti al suo operato saranno quelli tecnici, perchè la volontà della Regione di intervenire non è in discussione e perchè il suo assessorato è libero da condizionamenti di qualunque tipo.

Preso atto che le proposte ricevute dalle 3 associazioni nei mesi scorsi sono rivolte alla mera applicazione della normativa nazionale, e non pongono quindi alcun problema di compatibilità con la stessa, nè pretendono di modificarla, si è passati all'analisi dei vari strumenti utilizzabili per raggiungere l'obiettivo. Alla fine l'assessore ha proposto un percorso, condiviso dalla delegazione, che impegna la Regione a due azioni concrete:
1-L'annullamento e la riscrittura della Delibera 308 ("da smontare e rimontare"), con un passaggio rafforzativo in Commissione, come accaduto anche per la vecchia 308 (però stavolta anche le associazioni presumibilmente otterranno audizioni). Le "indicazioni approvate" dalla 308, che tanto scompiglio hanno gettato nella maggioranza dei malati, dei medici e delle farmacie Asl, diventeranno più correttamente e semplicemente "indicazioni per le quali la Regione Puglia garantisce a priori la copertura totale delle spese", indipendentemente dai budget. Al di fuori di quelle limitate e specifiche indicazioni, le singole Asl e strutture ospedaliere decideranno se accollarsi la spesa oppure no in relazione ai fondi disponibili nel periodo, come stabilito dalla legge (DM 11-2-97).
2-Nel frattempo, la rapida emissione di una circolare regionale rivolta alle direzioni delle Asl, mediante la quale le stesse verranno invitate a dare immediatamente seguito a tutte le richieste di importazione ricevute dai loro medici, senza ritardi ed omissioni, e dove si ribadirà esplicitamente che, anche se si tratta di cannabinoidi, nessuna patologia o sintomo è suscettibile di alcuna discriminazione da parte loro. Tali dati personali sensibili del paziente neanche compaiono infatti tra quelli richiesti sulla pratica di importazione, per legge possono anche essere a conoscenza del solo medico richiedente e non comunicati alla Asl. Sulla circolare si leggerà chiaramente che tale cura è già prevista dalle leggi come usufruibile ad esclusiva discrezione dei medici curanti o ospedalieri, che il costo sia o meno a carico del SSR, e che la competenza nell'autorizzazione all'importazione dei farmaci richiesti è prerogativa spettante unicamente all'UCS del Ministero della Salute. Nè dovrà più essere richiesto il ricovero ospedaliero per potersi curare, dato che l'utilizzo "in ambito ospedaliero"(day-hospitals, ambulatori, ricovero ordinario ecc., come correttamente è specificato già nella 308 ma tuttora non è recepito dai medici nè dalle Asl pugliesi) per tutte le altre indicazioni è rilevante solo per la possibilità per la struttura pubblica di farsi carico della spesa per questi farmaci, ma non è un discrimine per poter usufruire o meno della terapia.

Molti dirigenti di Asl, il cui parere sappiamo essere particolarmente rilevante dato che la Regione Puglia tiene molto a seguire percorsi condivisi da tutti gli operatori, erano comunque ostili già alla vecchia 308, considerata "troppo permissiva" (presumibilmente a causa della spesa per il trattamento delle "indicazioni approvate", previsto dalla 308 a carico delle Asl), per cui forse le associazioni decideranno di incontrarli direttamente. Non va scordato, infatti, che non solo in Puglia ma in tutta Italia, sono proprio le direzioni Asl ed ospedaliere a creare dal nulla gli ostacoli più impervi ed arbitrari, contribuendo ad intimorire i medici e spazientendo i malati. Quando le spese non sono a loro carico, le Asl e gli ospedali non avrebbero neanche motivo di ostacolare la libertà di cura del medico, sono piuttosto sempre e comunque tenuti ad assisterlo nel reperimento dei farmaci esteri derivati dalla cannabis, qualora li richiedesse sotto la propria responsabilità e secondo legge, con il consenso informato del proprio paziente.

Del resto sarebbe ben strano e difficilmente comprensibile o spiegabile se SEL, il partito del governatore Nichi Vendola, contemporaneamente proponesse a livello regionale un accesso più corretto alla cura chiedendo l'applicazione concreta delle norme vigenti, come ha già fatto in Lombardia, Lazio e Veneto (e si propone di fare in breve tempo anche in Liguria) tramite la presentazione di apposite proposte di legge regionali elaborate in cooperazione con le associazioni di medici e pazienti, e magari mettesse il rispetto del diritto dei malati all'accesso legale alla terapia con i cannabinoidi tra i punti del proprio programma nazionale, ma difendesse invece, nell'unica Regione governata direttamente, uno status quo per loro molto più iniquo, arbitrario e penalizzante.

Il prossimo passo prevede, su indicazione dell'assessore Fiore, l'invio alle associazioni in tempi rapidissimi di una prima bozza di circolare da parte del dirigente il Dipartimento Farmaceutico e delle Politiche del Farmaco della Regione Puglia, dr. Leoci, così da garantire che le indicazioni per le Asl possano risolvere i nodi incontrati dai malati nel corso della procedura, e tengano nella dovuta considerazione le loro necessità e le richieste dei medici interessati.
Se son rose, fioriranno.



Associazione Luca Coscioni
Associazione Cannabis Terapeutica
Pazienti Impazienti Cannabis
18 dicembre 2010 8:24 - pic3568
BYE BYE 2010… Cari malati pugliesi, siate pazienti: SI RIMANDA AL 2011

Lunedì 20 dicembre, una delegazione di pazienti delle associazioni Cannabis Terapeutica, Luca Coscioni e Pazienti Impazienti Cannabis, avrebbe dovuto incontrare l’Assessore Regionale alla Sanità, dr. Tommaso Fiore. Parliamo al condizionale perché l’appuntamento con l’Assessore, per urgenti motivi comunicatici nella giornata di venerdì, è stato rimandato a lunedì 12 gennaio. Va detto che riunioni di Giunta, del Consiglio, di maggioranza, la comunicazione ai direttori sanitari Asl delle modalità di applicazione del piano di rientro dal debito sanitario pugliese recentemente accolto dal governo, ed altre scadenze da definire improrogabilmente entro l' anno solare, hanno obbligato la segreteria dell' assessore a cancellare tutti gli appuntamenti in agenda da qui a Natale ed oltre, non solo il nostro, ma la delusione resta. Abbiamo nuovamente spiegato circa 8 mesi fa come la delibera 308 pugliese sull' erogazione dei farmaci cannabinoidi, al pari della identica delibera 470 in vigore dal 2008 nelle Marche, generasse confusione nei medici e causasse un danno ai malati. Nel corso di queste ultime settimane abbiamo ottenuto che Proposte di Legge Regionale molto più vicine alle necessità dei malati fossero presentate da Consiglieri di SEL e Radicali in Lombardia e Lazio, e di Federazione della Sinistra in Veneto. E' prevista la prossima presentazione della stessa PdLR, sull' accesso ai farmaci cannabinoidi secondo le modalità già previste dalla legge ma da anni ostacolate dai funzionari delle Sanità regionali e sconosciute ai medici, anche in Toscana e Liguria.
Si rende sempre più indispensabile una presa di posizione chiara del livello politico della Sanità pugliese, ovvero dell' assessore Tommaso Fiore. La Regione Puglia intende mettere al centro della propria iniziativa politica le necessità dei malati e dei loro medici, come più volte promesso, o quelle della solita lobby economico-politico-farmaceutica, specializzata nella chiusura a riccio e nella vecchia "difesa a catenaccio" della torbida situazione attuale? Essendo oramai i vertici del governo regionale della Puglia consapevoli da mesi che la seconda opzione implica la produzione in serie di un'insostenibile mole di ostacoli non previsti dalla legge, che i malati sono lasciati soli ad affrontare?
E’ la risposta che l’Italia chiede.

Associazione Luca Coscioni
Associazione Cannabis Terapeutica
Pazienti Impazienti Cannabis
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