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3 novembre 2010 10:10 - pettine
allora, si parla di DANNI SOCIALI, non di danni alla salute..

la cannabis, infatti, è all'ottavo posto soltanto perchè è ILLEGALE, quindi la sua proibizione ha costi sociali molto elevati (operazioni di polizia, carceri, ecc...)

se fosse legale non sarebbe nemmeno in classifica in quanto NON CREEREBBE ALCUN DANNO!!
2 novembre 2010 22:48 - fabrizio7338
L'alcol è più dannoso per la salute di cocaina, cannabis o ecstasy ed è lo "stupefacente" più nocivo in relazione al suo impatto sulla società. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista inglese Lancet, che riporta i risultati di una ricerca condotta da David Nutt, l'ex consigliere del governo laburista per la lotta alla droga, suggerisce che il danno complessivo prodotto dagli alcolici batte quello di crack e eroina e richiede dunque strategie coraggiose sul fronte della sanità pubblica.

Comitato Indipendente - Lo studio riapre il dibattito sulla classificazione degli stupefacenti in Gran Bretagna e sulla necessità di una campagna contro l'alcolismo. Se le droghe fossero classificate per il danno che producono, sostengono Nutt e i suoi colleghi dell'Independent Scientific Committee on Drugs, gli alcolici dovrebbero rientrare nella categoria "A", con l'eroina e il crack. Nella classificazione su una scala di pericolosità da 1 a 100 l'alcol è a quota 72, l'eroina a 55 e il crack a 54. Gli alcolici sono tre volte più dannosi della cocaina (27) e del tabacco (26), si legge sulla rivista scientifica, mentre i danni dell'ecstasy (9) sono appena un ottavo al pari degli steroidi e prima dell'Lsd (7) e dei funghi allucinogeni (5). Nutt è stato licenziato lo scorso anno dall'allora ministro dell'Interno Alan Johnson per aver contestato la posizione del governo contraria a una revisione della classificazione degli stupefacenti. Il Comitato indipendente continua a chiedere che la marijuana resti droga di categoria "C" e che l'ecstasy sia spostata dalla classe "A" sulla base di un giudizio di minor pericolosità rispetto ad altre droghe. «È interessante notare che le due droghe legali in classifica sono in testa alla nostra scala di valutazione: un fatto che indica che le droghe legali provocano almeno altrettanti danni di quelle illegali» ha detto Nutt. Secondo stime dell'Oms i rischi legati all'alcol causano 2,5 milioni di morti all'anno per malattie cardiache o epatiche, incidenti stradali, suicidio e cancro, pari al 3,8 per cento di tutte le morti.

Situazione in Italia - Nel nostro Paese le morti attribuibili all'alcol sono fra le 21 e le 25mila all'anno, contro alcune centinaia di morti per droga. Lo spiega Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto Superiore di Sanità e presidente della SIA, la Società italiana alcologia. L'analisi di Nutt è condivisa dallo studioso che definisce l'alcol una «droga ponte» verso altre sostanze. I nuovi bevitori a rischio in Italia si differenziano dal resto della popolazione italiana che consuma alcol (56,7% del totale) perché sono giovani, uno su tre ha meno di 24 anni, sono soprattutto maschi e vivono nelle regioni del Nord. A disegnare questo identikit è il rapporto 2009 Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell'Istituto Superiore di Sanità. Da 10 anni, spiega Scafato, si è cominciato a parlare di "binge drinking": si assumono sei o più unità alcoliche in un'unica occasione (un'unità è pari a una lattina di birra o a un bicchiere di vino), ma, a suo parere, non si è colto il reale pericolo dell'impatto culturale di un modello del bere che ha portato alla diffusione di questa pratica tra i giovani. Secondo i dati, il 36% dei giovani tra i 18 e i 24 anni è considerato bevitore a rischio, mentre questa percentuale scende al 25% tra i 25 e i 34 anni. L'alcol, secondo l'esperto, «è una "gateway drug"», una droga ponte che traghetta attraverso i suoi effetti psicotropi i giovani, prima verso la commistione di superalcolici con energy drink, per risollevarsi nel tono quando cala la prima euforia, e poi alle droghe sintetiche e alla cocaina, per superare la fase di "down" che causano queste sostanze. Pesantissimo anche il bilancio economico: le malattie legate all'alcol (cirrosi del fegato, diabete mellito, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile) costano l'1% del Prodotto interno lordo di un Paese a medio e alto reddito. Ansa
2 novembre 2010 20:02 - shugar
Lancet ha ragione parlando di danno sociale tenendo conto degli innumerevoli consumatori d'alcool d'ogni tipo, infatti ogni anno in Italia statisticamente muoiono circa 40.000 persone per patologie connesse all'alcool ed 80.000 circa per il fumo di sigarette, ma Lanceteve voi proibizionisti del caz...
2 novembre 2010 19:08 - lucillafiaccola1796
Lancet... un bel paninazzo vegan* con un buon bicchiere di eroina, crack e cocaina, magari frizzante come lo spumante di s. marino? ma lancet dal 155 piano!
2 novembre 2010 17:34 - hunter_
non sono daccordo sulla "dannosità" della cannabis.....addirittura sopra l'extasy!di extasy si può morire,di cannabis mai nessuno!
2 novembre 2010 11:53 - damabianca
a qualcuno si sta facendo giorno?? ben svegliati!
a quando gli effetti positivi della TROPPO bistrattata cannabis?????
1 novembre 2010 19:52 - 4n70n54LL3
I cartoni sono la droga meno dannosa, mai avuto dubbi in proposito. Oggi 1 Novembre 2010 e' stata scoperta l' ACQUA CALDA. Ma siccome l' hanno scoperta i britannici, la scoperta e' valida e puo' essere pubblicata. Pensa se l' avessi scoperta io, perquisizione, denuncia, arresto e morte in carcere...!
1 novembre 2010 17:32 - chinaski
Io ho scoperto invece che se metto l'acqua fredda in un recipiente metallico e la depongo sopra una fiamma viva, lentamente questa si scalda poi ad un certo punto, incredibilmente, fa tutte bolle.
1 novembre 2010 13:53 - pfui!
Naturalmente, Giovanardi dirà che The Lancet è una rivista di drogati del cazzo che pur di continuare a farsi le canne sparano stronzate contro il buon vino italiano che fa tanto bene...
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