Gonfiare i dati sul consumo di stupefacenti è
semplicissimo.
Se viene usato per la cocaina il metodo del test delle
analisi sulle acque reflue, è sufficiente raccogliere i
campioni di acqua dopo una pioggia abbondante per diluire i
risultati, oppure al contrario un periodo secco o di bassi
consumi, di acqua "notte e periodi di ferie nelle città"
per aumentarlo.
Questi test sono una barzelletta, "che non fa ridere!"
27 giugno 2010 17:39 - falio
Il passaggio da un istituto di ricerca all'altro può
determinare diverse metodologie nel raccogliere ed elaborare
i dati.Qui il problema è ,però, che i dati non vengano
strumentalizzati,come sempre ,dalla politica ,che se ne
appropria a fini di auto celebrazione (e negli ultimi anni
accade sempre più spesso).Io ,che lavoro come medico su un
distretto sanitario e mi occupo di tossicodipendenze ,non ho
notato alcune flessione. Certo che se davvero i dati fossero
"gonfiati,sarebbe una tragedia perchè giustificherebbe i
politici as impiegare minori investimenti nella prevenzione
e nella cura .Il che sarebbe in armonia con questo periodo
in cui ci viene detto che bisogna tagliare dappertutto.Ciao.