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Usa: nuove droghe, vecchi metodi
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29 giugno 2001 0:00
 
Il maxisequestro di 2.100.000 tavolette di ecstasy avvenuto nel luglio del 2000, con un valore di strada di 40 milioni di dollari, ha dato alle autorita' americane il segnale che il mercato dell'ecstasy stava assumendo contorni sempre piu' grandi. L'ecstasy sta diventando la droga piu' popolare tra i ventenni (l'uso e' piu' che raddoppiato negli ultimi due anni) e porta grandi profitti alle bande criminali che, nelle grandi citta' come Los Angeles si contendono il mercato. Una tavoletta costa 50 centesimi per essere prodotta in Olanda, e quando viene rivenduta talvolta supera i 25 dollari, con un guadagno del 5000%. Il fatto di essere di facile maneggevolezza (l'eroina, ad esempio va iniettata) rende ancora piu' facile la sua penetrazione all'interno del mercato. I sequestri di ecstasy sono aumentati dalle 400.000 tavolette del 1997 ai 9 milioni del 2000 (+2250%). Per combattere questo trend, le autorita' hanno agito piu' o meno come hanno fatto in passato con le altre mode che si sono succedute negli anni: LSD negli anni '60, cocaina negli anni '70, crack negli anni '80. Hanno semplicemente inasprito le pene. La legge federale prevede cinque anni di galera per chi viene sorpreso a spacciare 800 pillole. Lo stato di New York ha emanato una serie di norme gia' da 1996 che prevedono una pena minima di tre anni di reclusione per chi viene trovato in possesso di almeno 100 pasticche. Lo Stato con le pene piu' aspre e' l'Illinois: da 6 a 30 anni per chi cerca di vendere almeno 15 tavolette, il che fa trattare l'adolescente che vende l'ecstasy agli amici allo stesso modo del narcotrafficante. E puo' capitare che un ragazzino di 14 anni esca di galera a 44 per la vendita di qualche pasticca, e, dati alla mano, ha, per qualche strana ragione, sempre piu' probabilita' di restare piu' tempo in carcere man mano che il colore della sua pelle tende verso il nero.
 
 
 
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