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Usa. La guerra alla droga ha fallito
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Articolo di Redazione
30 settembre 2009 11:21
 
Legalizzare la marijuana negli Stati Uniti indebolirebbe i potenti cartelli messicani della droga, secondo un gruppo di esperti di politiche sulla droga.
"Se si elimina la metà dei profitti del mercato nero, possiamo infliggere un grave colpo ai cartelli", ha detto William Martin, professore di sociologia alla Rice University, e esperto sulle politiche antidroga del Governo. "Non riusciremmo forse a annientarli del tutto, ma potremmo far loro molto male."
Martin è stato uno dei relatori a una conferenza di due giorni svoltasi a El Paso sui 40 anni della War on Drugs americana, tentando di avviare un dibattito nazionale sulla opportunità o meno di legalizzare la marijuana.
Martin ha detto che la vendita legale di marijuana al pari di qualsiasi prodotto controllato potrebbe impedire a molti consumatori di provare altre droghe.
"Se per comprare marijuana ci si reca presso un rivenditore autorizzato, si hanno minori probabilità di essere esposti a droghe più pesanti", ha detto.
Ethan Nadelmann, fondatore e direttore esecutivo della Drug Policy Alliance, ha detto che la depenalizzazione della marijuana non porterebbe ad un aumento del consumo. La sua organizzazione ha contribuito a far passare una legge in California che permette il possesso di piccole quantità di marijuana per scopi medici. Ma ha riconosciuto che convincere i politici a prendere in considerazione la legalizzazione sarà un compito difficile.
"Affrontare il problema della cannabis terapeutica è il modo per iniziare", ha detto Nadelmann. "In California avevamo sperato che il dibattito sulla cannabis terapeutica avrebbe aperto una discussione anche sulla legalizzazione, ma non è stato così".
Il procuratore capo di El Paso County, José Rodríguez, ha affermato che i politici temono l'argomento della legalizzazione della marijuana in quanto sarebbero fraintesi da alcuni elettori. "Anche se il 75 per cento della popolazione è favorevole alla legalizzazione, ci sono alcuni elettori che non saranno mai d'accordo", ha detto Rodriguez. "Nel clima che respiriamo, i politici preferiscono tirarsene fuori".
Durante la conferenza, gli esperti hanno sostenuto all'unanimità che gli Stati Uniti sono responsabili della violenza in Juárez al pari del Governo messicano. Ora che il Messico sta cercando di liberarsi dei cartelli della droga, dopo migliaia di persone uccise negli ultimi 20 mesi, gli Stati Uniti devono affrontare un dibattito onesto sul fallimento delle politiche antidroga, che non hanno mai portato a una diminuzione significativa della domanda.
 
 
 
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