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Usa: ecstasy terapeutica "pennicillina per l'anima"?
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20 luglio 2001 0:00
 
Nei primi anni Ottanta un intraprendente paziente sottoposto a trattamento di MDMA intui' il potenziale guadagno derivato dal commercio della sostanza se utilizzata per fini ricreazionali. La chiamo' Ecstasy , divenne popolare nei college-party americani e pochi anni dopo, nel 1985 la Dea ne bandi' l'uso, il possesso e la produzione. L'uso dell'MDMA, sperimentato dagli psicoterapisti dal 1976, con notevoli casi di successo, ha ceduto il passo al "lato oscuro" della sostanza, complice lo stato d'illegalita' al quale e' stata relegata. Rick Doblin -presidente dell'Ass. Multidisciplinare per gli Studi Psichedelici a Boston- sostiene che ci sia una rete di 30 40 persone, psichiatri e psicologi, che rischia di essere radiata dall'albo per fare uso terapeutico di MDMA, convinti dell'efficacia della sostanza se somministrata sotto controllo medico. Lester Grinspoon -emerito professore di psichiatria ad Harvard- sostiene che la sostanza psicoattiva puo' accelerare notevolmente i processi terapeutici, rappresentando un valido strumento nell'attivare reazioni emotive compromesse da eventi traumatici. Alcuni scienziati di Madrid hanno cominciato a prescrivere MDMA a vittime di violenze sessuali che non abbiano dato risultati con le terapie convenzionali. Il Dr. Micheal C. Mithoefer- professore all'Universita' di Medicina a Charleston, Sud Carolina- e' convinto che l'uso di MDMA possa rappresentare un valido aiuto per i pazienti nel rimuovere i traumi superando i blocchi delle paure psicologiche. Molte sono i medici rigidamente contrari all'applicazione terapeutica della sostanza, trincerati dietro le decine di giovani morti per ecstasy, cosi' la reputazione dell'MDMA e' stata definitivamente compromessa dal commercio dell'ecstasy ricreativo. E' invece univoca la condanna dell'uso non terapeutico del prodotto, e soprattutto dell'abuso indiscriminato che determina l'uso incontrollato dell'ecstasy "di strada". Ben lontani dalla visione positivista che porto' a definire nei primi anni 70 l'MDMA "penicillina per l'anima", la ricerca subisce una penalizzante battuta d'arresto, ritardando le possibili scoperte e applicazioni che ne derivano. Il caso e' avvicinato a quello dell'LSD: sintetizzata per le prima volta nel 1943, solo quattro anni dopo gli sperimenti permisero di scoprire la serotonina, il neurotrasmettitore che regola l'umore, il sonno e la libido, quello su cui si basano gran parte degli psicofarmaci di oggi.
 
 
 
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