testata ADUC
Proibizionismo droghe in Uk. Rapporto e parlamentari: e’ fallito!
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
21 novembre 2016 10:37
 
 Il Regno Unito dovrebbe seguire le orme della California che ha legalizzato la cannabis. Cosi’ un nuovo rapporto sulla politica nazionale britannica in materia di droghe. Se la cannabis fosse legale e regolamentata dal Governo, tassazione da vendite e costi della giustizia penale porterebbero nelle casse dello Stato 1 miliardo di sterline, dice il rapporto commissionato da alcuni parlamentari dei maggiori partiti.
La cannabis e’ la piu’ usata droga illegale nel Regno Unito, col 6,7% di adulti 16/59enni che l’anno usata nell’ultimo anno, cosi’ come fa sapere l’Home Office (ndr. - ministero dell’Interno).
Il rapporto stilato dal think-tank liberale Adam Smith Institute e Volteface, accusa il governo di aver fallito le attuali politiche sulla cannabis, con un cosiddetto “imbarazzo”.
“La strategia del governo e’ basata su tre pilastri: ridurre la domanda, limitare l’approvvigionamento e ricoveri sanitari. Tutte e tre sono falliti”.
Quindi propone una regolamentazione tramite la legalizzazione in modo che si possa assicurare qualita’ e purezza e ridurre il crimine.
L’ex vice-primo ministro Nick Clegg e l’ex-ministro della Sanita’ Norman Lamb, insieme ad altri personaggi Laburisti e Conservatori sostengono che il Regno Unito debba seguire l’esempio degli Stati Uniti, dove la cannabis ad uso ricreativo e’ gia’ legale in diversi Stati, tra cui Washington e Colorado.
In quattro Stati, tra cui la California, il voto ha legalizzato la marijuana durante le ultime elezioni, mentre la Germania si sta apprestando a legalizzare la cannabis terapeutica e il Canada sta mettendo in pratica la depenalizzazione di tutto.
L’Olanda ha di fatto decriminalizzato la cannabis da decine di anni cosi’ come ha fatto il Portogallo nel 2001.
Clegg sostiene che il ministero britannico deve pianificare la possibilita’ di un mercato legale della droga in modo da non restare indietro rispetto ad altre nazioni.
“I politici britannici devono aprire i propri occhi su quello che sta accadendo nel resto del mondo”. “Il divieto della cannabis in questo momento viene respinto da una marea di opinione pubblica e sostituito con una regolamentazione giuridica responsabile”. “E’ tempo che i ministri comincino a scrivere le regole per questo mercato legale, inclusi i limiti di eta’ e le avvertenze sanitarie, in modo che alla fine possano levare il controllo delle bande criminali da questo mercato”.
Glegg ha anche scritto una lettera sul British Medical Journal la scorsa settimana, sostenendo che la cannabis e’ “molto meglio” di tante altre medicine di uso corrente, sostenendo che sia “assurdo” nel continuare a criminalizzarla.
Il nuovo rapporto riferisce che “l’ultima grande campagna per legalizzare la cannabis in questo Paese”, durata sei mesi e portata avanti nel 1997 dall’Independent on Sunday, e’ culminata in una manifestazione nel centro di Londra che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone. La marcia organizzata dal quotidiano e’ stata “il punto piu’ alto della campagna, un trampolino di lancio per le politiche di regolamentazione”.
Il rapporto sostiene che la politica dei “secoli bui” della Gran Bretagna non è riuscita ad impedire che le droghe siano fabbricate ed utilizzate, e non non e’ riuscita a fermare il crimine correlato, la corruzione e gli omicidi.
Per quelle che sono “radici e rami” del fenomeno, la riforma deve legalizzare e regolamentare la cannabis in modo da avere degli standard accettabili, e rimuovere le bande criminali dal mercato.
Un mercato legale della cannabis porterebbe 6,8 miliardi di sterline ogni anno all’economia, raccolti tra 750 milioni e 1,05 miliardi in introiti da tasse e riducendo i costi della giustizia penale.
Secondo il rapporto il numero di coloro che sono in prigione per reati correlati alla cannabis in Inghilterra e Galles, probabilmente diminuira’ rispetto agli attuali 1.363, che costano ai contribuenti 50 milioni di sterline ogni anno.
Lamb sostiene che “la proibizione e’ dannosa e controproducente, non essendo in grado di ridurre i consumi e i rischi connessi alla salute pubblica. Nonostante in altri Paesi e in Usa stiano aumentando le norme per un approccio piu’ illuminato alla politica delle droghe, noi siamo incollati ai secoli bui, riempiendo le tasche dei criminali e perpetuando lo stigma che impedisce a tanti tossicodipendenti di cercare aiuto”.
Il rapporto e’ sostenuto anche dall’ex-ministro conservatore Peter Lilley, dal parlamentare laburista Paul Flynn e dalla leader del Green Party Caroline Lucas.
“I 45 anni di proibizionismo del Regno Unito hanno moltiplicato consumi e pericoli”, dice Flynn. “Un mercato legale distruggera’ l’attrazione della droga come frutto proibito e tranquillizzerebbe i consumatori di cannabis, per origine e qualita’ del prodotto, sui pericoli che corrono nel fumarla”.

HealthGrove | Graphiq
(articolo di Katie Forster, pubblicato sul quotidiano The Independent del 21/11/2016)
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS