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Narcotraffico. Il ruolo del porto di Rotterdam
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Articolo di Redazione
5 giugno 2016 12:19
 
 L'eroina che era stata molto presente negli anni '80, aveva poi perduto mercato nelle strade, ma ora e' la prima nel mercato delle droghe illegali in Europa, secondo gli ultimi dati. L'Olanda e' il centro di distribuzione e, per via mare, parte dal porto di Rotterdam.
La via classica di accesso all'Ue e' quella terrestre, passando per i Balcani e partendo dall'Afghanistan -principale produttore di oppio al mondo-, poi attraversa la Turchia, e il porto di Rotterdam che e' il grande centro di distribuzione via mare. Con 105 Kmq, e' il maggiore d'Europa e il terzo al mondo. “I container sono molto convenienti per i trafficanti e consentono loro di introdurre carichi di notevole importanza”, dice il responsabile della lotta al traffico di eroina dell'Europol , l'organizzazione della polizia europea.
Tutte le fonti di polizia consultate coincidono con segnalare la grande preoccupazione della polizia stessa per l'incremento del traffico e la violenza delle mafie. “Se negli ultimi anni ha avuto predominio la “mocro” mafia, dei gangster olandesi molto duri di origine marocchina e caraibica, concentrati sulla cocaina, ora e' la mafia albanese che sta avendo il predominio. E' la forza bruta e si basa su “diventa ricco o muori”. I gruppi che controllano il mercato sono “nella lor maggior parte dei cittadini turchi, pakistani ed albanesi” notevolmente violenti. I loro conflitti spesso disseminano di cadaveri le strade.
“Ci sono elementi pakistani e albanesi che giocano un ruolo chiave in questo tipo di traffico”, segnala un agente del'Europol. “Altri criminali sono all'interno dell'Unione, soprattutto in Spagna e in Olanda”. Sono gruppi in grado di spostare grandi quantita' di droghe”, dice Segùn Blasic, la polizia ha difficolta' ad identificarli e ad individuarli, “ma a breve e' prevista una guerra interna tra gli stessi albanesi”.
E' notevole la difficolta' di controllare un porto che muove 400 milioni di tonnellate di mercanzia all'anno e che ha 90.000 lavoratori impegnati, per cui negli ultimi tre anni “il volume dei carichi individuati in Olanda non ha precedenti”, assicura l'agente.
Corruzione nel porto
La dimensione del porto complica il lavoro della polizia, ma e' il fattore umano, la possibilita' di cedere ad una tangente che rende la situazione piu' difficile. “C'e' una buona dose di corruzione. Le bande comprano gli ufficiali perche' non controllino certi container. In questo modo i delinquenti possono muoversi meglio, avere piu' forza e scomparire piu' facilmente”, dice Peter Blasic, reporter della rivista mensile olandese HP/De Tijd, e autore di un lavoro sugli scambi che avvengono sulla rotta dell'eroina.
La dogana di Rotterdam “e' l'unica autorita' competente per intercettare la droga che entra attraverso questo mezzo; non c'e' una forza speciale dedicata ad essa”, assicura Mick van Wely, reporter specializzato in crimine organizzato del quotidiano De Telegraaf. Si avvalgono di “dispositivi di controllo fissi e mobili e di un dispositivo fisso per i container nei treni”.
Van Wely ricorda il caso piu' clamoroso di corruzione: “Nel 2015 fu incarcerato un doganiere che aveva fatto passare 3.400 chili di cocaina. Era lui che decideva i container che dovevano essere ispezionati. Nel 2016, un altro fu arrestato per riciclaggio di denaro. Non e' solo l'eroina a passare da Rotterdam”. Ma la nuova movimentazione di una droga che sembrava gia' superata pone un evidente problema di confronto con altre situazioni: piu' di due tonnellate di eroina intercettati in Grecia; piu' di una tonnellata sul suolo olandese; piu' di 800 chili in Belgio; piu' di 300 in Germania; varie centinaia di chili in Romania e Croazia e circa una mezza tonnellata in Ucraina.
Nascosta nell'abbigliamento e nella frutta secca
Ad agosto del 2013, 202 chili di eroina furono rinvenuti in un contenitore di Rotterdam che proveniva dal Pakistan, nascosto in “materiale tessile”. La polizia credeva che la sua destinazione finale fosse il Regno Unito, dove il consumo di questa droga e' maggiore che nel resto dell'Europa, qualcosa come 250.000 persone la usa combinata con il crack, secondo l'Osservatorio europeo sulle Droghe e la Tossicodipendenza, che ha sede a Lisbona. A maggio del 2015, un container con 12.000 dozzine di chili di uva passa, nascondeva 764 chili di eroina. Veniva dall'Iran, e il valore di strada della droga era intorno ai 17 milioni di euro. Nel marzo 2016, la polizia intercetto' 1.200 chili di sostanze che vengono utilizzate per tagliarla. Per un grammo, uno spacciatore chiede circa 30 euro. Un chilo -gia' tagliato e pronto alla vendita- puo' costare tra 50.000 e 100.000 euro.
Gera van Weenum, portavoce dei controllori per porto, assicura: “Non abbiamo notato un incremento dei sequestri di eroina”, questo almeno ufficialmente. I responsabili della polizia aggiungono di “essere molto preoccupati” dopo le segnalazioni che sono arrivate da questo giornale. La situazione pio' essere spiegata, in parte, grazie al tremendo colpo ricevuto pochi giorni fa quando e' stato reso pubblico il risultato d uno studio interno che critica “la lenta struttura burocratica e la mancanza di esperienza da parte del dipartimento di indagini” Giustamente ha un posto di rilevo, tra le altre cose, la lotta contro il crimine organizzato. “I professionisti piu' giovani usano un proprio telefonino per lavorare, perche' i telefoni che vengono loro forniti sono vecchi e poco utili”, oltre al lavoro che si svolge in merito in Parlamento. Il ministero delle Finanze sostiene che tuttavia puo' essere fatto di piu' , perche' la criminalita' -i reati meno gravi- sono diminuiti di un terzo dell'ultima decade.

(articolo di Isabel Ferrer, pubblicato sul quotidiano El Pais, del 05/06/2016) 
 
 
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