testata ADUC
Narcoguerra messicana. Vita e cattura del leader del cartello di Juàrez
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
20 aprile 2015 9:43
 
Nella vita del leader del cartello di Juàrez, Jesùs Salas Aguayo, con ci sono spazi per la compassione. Lo sanno bene a Ciudad Juarez (Chihuahua): nel 2008, questo sanguinario narco, quando come sicario aveva aspirazioni di carriera, fu inviato li' dalla sua organizzazione per impossessarsi della piazza. Il suo mandato coincise con l'aumento della spirale dei crimini, espandendosi in tutto il mondo. In questi anni 1.600 persone sono morte assassinate nella citta'; nel 2010 erano gia' 3.115 (il piu' alto tasso di omicidi). Nel centro della voragine c'era Salas Aguayo. Lo scorso inverno, nel municipio di Ahumada, sua cita' natale, fu catturato dalle forze federali mentre visitava un ranch della sua proprieta'. Per il suo arresto fu uccisa una persona della sua scorta. Con la sua cattura, il Messico mette sotto i ferri uno degli assassini piu' ricercati dell'emisfero e assesta un nuovo colpo alle sempre piu' debilitate cupole del narcotraffico..
La capacita' letale di Salas Aguayo, alias El Chuyìn, lo aveva trasformato in obiettivo prioritario della polizia messicana e statunitense. I suoi metodi, dalla macellazione alla dinamite, cambiavano a seconda delle necessita'. E non importava tanto chi fosse la vittima o da quale parte del confine fosse. Il 15 maggio 2009, il testimone di giustizia Daniel Gonzalez Galeana fu ucciso a copi di arma da fuoco davanti alla porta della propria casa a El Paso (Texas). Il killer era stato il suo migliore amico, un ex-soldato statunitense corrotto dal narco. L'operazione, secondo le autorita' degli Usa, era stata organizzata da Salas Aguayo. Nello stesso tempo gli fu attribuito l'attentato con un'auto bomba che il 15 luglio 2012 costo' la vita a dei poliziotti federali e due medici nella principale strada di Ciudad Juarez. E nel maggio 2012, ordino' di colpire con la mitragliatrice fino ad ammazzarli, 15 clienti del Bar el Colorado, dove si vendeva droga senza il suo permesso.
Considerato il liquidatore del cartello di Juarez, la sua ascesa alla cuspide si materializzo' lo scorso ottobre dopo la cattura del capo Vicente Carillo Fuentes, El Viceroy, fratello del leggendario Senor de los Cielos, fondatore dell'organizzazione criminale e morto durante un'operazione di chirurgia estetica nel 1997. Sotto il mandato di questo narcotrafficante, il cartello dimostro' una straordinaria capacita' nell'apertura di nuove rotte verso gli gli Stati Uniti e si trasformo' in uno dei cartelli piu' importanti d'America.
La scomparsa del Senor de los Cielos, i continui colpi inferti dalle polizie e, soprattutto, la guerra aperta nella prima decade del Millennio da Joaquin El Chapo Guzman, laeder del cartello di Sinaloa, per il controllo di Ciudad Juarez, debilitarono l'organizzazione. Il suo braccio armato fu praticamente liquidato, e la sua zona di influenza si ridusse. L'anno scorso il gruppo criminale inespugnabile si era ridotto praticamente in un gruppo regionale, che pero' manteneva, sotto la guida di Salas Aguayo, un potere di morte sulle zone che controllava. Le diverse tombe a Ciudad Juarez lo confermano.

(articolo di Jan Martínez Ahrens pubblicato sul quotidiano El Pais del 19/04/2015)
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS