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Narcoguerra messicana. Il nuovo potere femminile dei cartelli
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Articolo di Redazione
2 marzo 2015 18:02
 
La fotografia mostra quella che potrebbe essere una qualunque famiglia messicana della fine degli anni 980 o agli inizi del 1990. Sei fratelli, una madre e due donne. Ma non si tratta di una famiglia qualunque. Sono gli Arellano Felix, i fondatori dl cartello di Tijana, che ha dominato buona parte del narcotraffico in Messico durante la fine del secolo, e che ha scatenato una sanguinosa lotta territoriale contro il cartello di Sinaloa, che dopo la fondazione e' diventato il piu' potente al mondo, con Joaquìn El Chapo Guzman e Ismael El Mayo Zambada e il cartello di Juarez, con a capo Amado Carrillo, El Senor de los Cielos. La guerra tra cartelli ha causato migliaia di morti nel nordest del Messico. Uno solo di questi fratelli, Ramòn, e' segnalato come il responsabile del massacro di dodici membri di una sola famiglia a Enesenada nel 1992. E' morto in un conflitto armato a febbraio del 2002. Dopo la sua morte, il resto dei fratelli si sono succeduti per conservare l'attivita' dell'organizzazione ma, uno ad uno, sono caduti. Benjamìn, che era il principale leader, e' stato catturato a marzo dello stesso anno, Francisco Javier e' stato arrestato nel 2006 in Usa. Ed Edoardo a Tijuana nel 2008. Mentre Francisco Rafael fu ammazzato da un sicario che si era inserito tra gli invitati di una festa a Los Cabos a ottobre del 2013. Di conseguenza assunse il potere nell'organizzazione, a quel momento in crisi, una donna che era tra gli invitati di quella festa: Enedina, una delle quattro sorelle del clan e la piu' attiva nel business famigliare.
Per le autorita' messicane e statunitensi, la caduta dei fratelli Arellano Felix indicava il segnale che il poderoso cartello di Tijuana era stato decimato. “Il cartello e' solo un involucro di quello che un giorno era stato, solo che ora opera in modo diverso”, dice una fonte di polizia.
Enedina Arellano Felix, 51 anni, abitualmente passa come inosservata nella lista dei capi piu' potenti del Messico, e questo grazie al fatto che e' l'unica donna leader a capo di un cartello del narcotraffico, secondo la DEA. “Discreta” viene definita, la chiamano La capa o Narcomami e gia' era stata segnalata come la donna piu' potente del mondo della droga fin dal 2008. Si dedicava ad amministrare le finanze del gruppo e, quando ha assunto il potere dell'organizzazione insieme a suo nipote, Fernando Sànchez Arellano, opto' per negoziare con i nemici acerrimi della sua famiglia, i leader del cartello di Sinaola. Sànchez Arellano, alias El Ingeniero, e' stato arrestato nel 2014 mentre stava vedendo in televisione una partita del mondiale di calcio in Brasile in cui giocava il Messico contro la Croazia.
E' una donna che parla poco, evita le eccentricita' degli altri capi e di solito si alza molto presto.
Enedina, contabile di professione, e' stata segnalata come la principale capa dell'organizzazione; esistono dal 2002 dei rapporti del Dipartimento del Tesoro Usa che la descrivono come il cervello finanziario del cartello. Principalmente si dedicava alle operazioni di lavaggio di denaro attraverso imprese che servivano di facciata, come una catena di farmacie e una agenzia immobiliare.
Attualmente l'organizzazione si e' raggruppata nei suoi principali bastioni (Rosarito, Soler e El Cacho), come indica una nota di polizia, e non ci sono indizi che la compromettono con alcuni dei punti strategici oggi controllati dal cartello di Sinaloa. “Lei preferisce portare vanti un gruppo criminale con meno problemi possibile”, dice una fonte giudiziale. Ha sempre preferito mantenersi nell'ombra, come ricorda il giornalista Jesùs Blancomelas, oggi morto, fondatore del settimanale Zeta, che nel 2003 scrisse che sempre era stata consigliera dei suoi fratelli nel business del lavaggio del denaro.
“Non e' una matrona crudele ne' una dama ossessionata dal potere e dalla bellezza: e' sfuggente, meccanica, discreta, intelligente”, dice il giornalista Ricardo Ravelo in un reportage pubblicato nel 2011. Ironicamente, conoscendo la storia sanguinaria dei suoi fratelli, preferisce evitare il conflitto. Nella sua vita sociale e' piu' che altra attenta a non farsi vedere, E' la donna piu' potente nel mondo delle droghe, secondo la DEA, e anche la stessa sorella minore di un clan che ha fondato una delle organizzazioni piu' poderose del Messico. Un destino che le ha impedito di portare a compimento il suo sogno adolescenziale, poiche' i suoi fratelli erano tra i maggiori delinquenti ricercati in Messico. Lei aveva 16 anni quando fu eletta regina del carnevale di Mazatlàn.

(articolo di Veronica Calderon, pubblicato sul quotidiano El Pais del 02/03/2015)

 
 
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