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Narcoguerra messicana. L'esercito in lotta per eradicare il papavero da oppio
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Articolo di Redazione
11 dicembre 2016 17:56
 
 I soldati hanno strappato con le mani i papaveri da oppio prima di gettarli nel fuoco, pulendo in meno di due ore una delle colline di questa zona montagnosa e fertile del nord-ovest del Messico.
Ma il loro lavoro nel cuore del “Triangolo d'oro”, una regione di produzione di eroina e di marijuana tra Usa e Messico, e' ben lungi dall'essere terminato.
Dopo la distruzione di un mezzo ettaro questo giovedi', il luogotenente Juan Pablo Hernandez Zempoaltecati indica un'altra collina ripida, dietro un filare di pini, di questa catena montagnosa della Sierra Madre.
Si tratta di unita' composte di 18 uomini per distruggere una quarantina di campi per un totale di 15 ettari, dopo che hanno installato il loro accampamento da due settimane, e dopo una lunga marcia tra queste colline infestate di serpenti e di ragni velenosi.
Hernandez stima che la sua unita' avrebbe bisogno di ancora 20 giorni di lavoro continuo per eradicare questa zona isolata.
Ma una volta che il loro lavoro sara' terminato, sanno che gli agricoltori verranno rapidamente a seminare nuovi chicchi che, in soli tre mesi, daranno nuovamente dei papaveri da oppio.
“E' stancante vedere tanti papaveri tutti i giorni”, commenta il giovane comandante di 245 anni.
Mentre il Messico in questa domenica 11 dicembre festeggia il decennale dell'impiego dell'esercito nel Paese per combattere i cartelli della droga, i militari sono impegnati in una battaglia difficile da quattro decenni per eradicare una produzione crescente di papaveri da oppio. Queste piante sono coltivate da agricoltori locali che ne estraggono gomma di oppio per venderla a bande criminali come il cartello di Sinaloa del barone della droga -attualmente in prigione- Joacquin “El Chapo” Guzman, che la trasformano in eroina.
Gli abitanti “non ci vedono di buon occhio, ma ci tollerano, loro fanno il proprio lavoro e noi il nostro, essi piantano e noi distruggiamo”, dice Cruz.
Il papavero da oppio si coltiva essenzialmente in Messico nello Stato di Guerrero (sud) nel “Triangolo d'oro” che e' tra gli Stati di Sinaloa, Durango e Chihuahua (nord-ovest)-
Cruz spiega che gli agricoltori cominciano a coltivare piu' papavero da oppio che marijuana, dopo che quest'ultima e' stata legalizzata in diversi Stati degli Usa.
In linea di massima, i cartelli pagano gli agricoltori circa 60 dollari al chilo per la marijuana, ma il suo prezzo si e' dimezzato.
Il valore della gomma di oppio e' invece passato da 980-1200 dollari al chilo a 1765 dollari.
Gli agricoltori tagliano con una lama da rasoio il bulbo del papavero, che lascia fuoriuscire un liquido spesso che poi vanno a vendere il “giorno di mercato”, spiega Cruz.
Il campo di un mezzo ettaro distrutto da Hernandez avrebbe potuto produrre un mezzo chilo di gomma, permettendo di produrre tre chili di eroina.
A giugno, il governo messicano e l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) ha stimato che nel 2014-2015 la superficie coltivata con papavero da oppio e' stata in Messico di 24.800 ettari.
Ma secondo i dati dell'esercito, le sole superfici eradicate dai militari sono passate da 14.613 ettari del 2013 a 26.249 del 2015.
Un rapporto dell'agenzia americana antidroga (DEA) fa sapere che i sequestri di eroina alla frontiera tra Usa e Messico sono raddoppiati tra il 2010 e il 2015, attestandosi a 2,5 tonnellate.
Il governo ha dovuto quindi raddoppiare i suoi sforzi per tentare di eradicare queste coltivazioni. Mentre le fumigazioni non sono possibili, e il lavoro viene fatto a mano dai militari.
Dei piccoli gruppi, come quello del luogotenente Hernandez, passano tre mesi nelle montagne a cercare queste piantagioni illegali.
Gli agricoltori o i cartelli utilizzano delle radiotrasmittenti per segnalare gli spostamenti dei soldati.
Il governo ha lanciato dei programmi per tentare di convincere i contadini a seminare le piante autorizzate, ma essi continuano a piantare della droga perche' “e' piu' redditizia”, spiega Cruz.
Nello Stato di Guerrero, il governatore ha suggerito che sarebbe opportuno legalizzare l'uso medico del papavero da oppio.
“Questo non esclude affatto il problema strutturale della regione”, dice Antonio Mazzitelli, responsabile UNODC per il Messico, sottolineando che queste zone specifiche sono carenti di strade e servizi pubblici.

(Da un lancio dell'agenzia France Press – AFP del 11/12/2016)
 
 
 
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