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Il mito del narco Pablo Escobar. Figlio: era socio con Frank Sinatra e la DEA lo assecondava
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Articolo di Redazione
7 novembre 2015 14:04
 
 Lo scrittore colombiano Juan Pablo Escobar, figlio del famoso capo narcos Pablo Escobar, ha detto, nel corso di una intervista oggi in Brasile, che suo padre era in societa' con il cantante (morto) statunitense Frank Sinatra nel business del narcotraffico a Miami. 
“Frank Sinatra era uno dei soci di mio padre a Miami. Ci sono molti cantanti che si sa che hanno cominciato la propria carriera con il patrocinio dei narcotrafficanti. Ma non ho prove materiali che lo possano dimostrare, lo so perche' si trattava di mio padre”, ha detto Escobar al quotidiano O Estado de Sao Paulo. Secondo Escobar, Sinatra era piu' bravo a distribuire droghe che a cantare.
Il figlio del famoso narcotrafficante, che e' vissuto in esilio in Argentina col falso nome di Sebastian Marroquin, ha criticato anche le interviste della serie “Narcos” di Netflix, diretta dal brasiliano José Padilha. “Avrebbero dovuto, prima di tutto, mostrare come la DEA (agenzia antidroga statunitense) addebitasse a mio padre delle “imposte” per permettere che la cocaina entrasse in Usa attraverso l'aeroporto internazionale di Miami”. L'autore del libro “Pablo Escobar, mi padre” ha detto di aver offerto consulenza a Netflix per l'elaborazione della fiction, ma Padilha rifiuto' la proposta perche' non voleva corrispondere a lui e alla sua famiglia nessun compenso in merito: “Credeva che vivessimo in periodo di schiavitu', e che le persone dovessero lavorare gratis?”, ha stigmatizzato Escobar. Padilha ha fatto sapere che ha ricevuto diversa consulenza dalla DEA grazie alle loro intercettazioni telefoniche a Pablo Escobar, facendo notare che le cose dette dai diversi famigliari non corrispondevano tra di loro e con quelle del loro capofamiglia. Fatti smentiti da Juan Pablo. “L'unico che non ha consapevolezza della storia e' proprio Padilha. E' forse lui un famigliare di Pablo si' da poterlo conoscere meglio dei suoi figli?”. Per quanto riguarda la serie tv, Escobar ha detto che ci sono interessi politici dietro la produzione e per lui “questo e' un insulto alla storia della Colombia e alle migliaia di famiglie vittime del narcotraffico”. 

(elaborazione da un lancio dell'agenzia stampa EFE del 07/11/2015)
 
 
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