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Legge sulle terapie del dolore esclude la cannabis terapeutica. Scrivi ai senatori per chiedere di porvi rimedio
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10 ottobre 2009 10:29
 
Da sempre all'ultimo posto in Europa per la qualità e la diffusione delle terapie del dolore, l'Italia ha una chance di riscattarsi con il disegno di legge sulle cure palliative approvato dalla Camera dei Deputati e oggi in discussione al Senato. In particolare, abolendo una serie di impedimenti burocratici, il ddl prevede una procedura snella per la prescrizione di farmaci antidolorifici come la morfina. Purtroppo, fra le sostanze a cui sarà garantito un accesso più facile è esclusa la cannabis terapeutica. Il ddl si limita a includere nella tabella IIB del testo unico sugli stupefacenti il delta-8- tetraidrocannabinolo, accanto al delta-9-tetraidrocannabinolo -che è il costituente naturale della cannabis sativa e alla base dei farmaci come il Sativex, Bedrocan, etc.
La cannabis ha dimostrato grandi proprietà antidolorifiche contro numerose patologie, dalla sclerosi multipla ai tumori, dall'Aids al dolore neuropatico debilitante.
Ma oggi, per ottenere il costosissimo farmaco estratto dalla cannabis, oltre a un costo di circa 500 euro al mese, è necessaria non solo la collaborazione di un medico specialista e di una Asl, ma anche l'importazione dall'estero, previa autorizzazione di svariati uffici governativi per ciascuna confezione. Insomma, migliaia e migliaia di pazienti oggi soffrono inutilmente a causa della burocrazia. Questa una delle molte testimonianze che ci sono giunte.
Per questo, rivolgiamo un appello al legislatore affinché voglia inserire nel ddl norme per rendere effettivo il diritto alla salute di queste persone.
A tutti chiediamo uno sforzo urgente, immediato. Scrivere ai membri della commissione Igiene e Sanità del Senato di rendere più accessibili e rimborsabili i farmaci cannabinoidi. 

Per scrivere ai senatori, clicca qui. Oppure copia e incolla quanto segue.

Questo un esempio di email da inviare:
Gentile Senatore,
Da sempre all'ultimo posto in Europa per la qualità e la diffusione delle terapie del dolore, l'Italia ha una chance di riscattarsi con il 
disegno di legge sulle cure palliative approvato dalla Camera dei Deputati e oggi in discussione al Senato. In particolare, abolendo una serie di impedimenti burocratici, il ddl prevede una procedura snella per la prescrizione di farmaci antidolorifici come la morfina. Purtroppo, fra le sostanze a cui sarà garantito un accesso più facile è esclusa la cannabis terapeutica. Il ddl si limita a includere nella tabella IIB del testo unico sugli stupefacenti il delta-8- tetraidrocannabinolo, accanto al delta-9-tetraidrocannabinolo -che è il costituente naturale della cannabis sativa e alla base dei farmaci come il Sativex, Bedrocan, etc. 
La cannabis ha dimostrato grandi proprietà antidolorifiche contro numerose patologie, dalla sclerosi multipla ai tumori, dall'Aids al dolore neuropatico debilitante.
Ma oggi, per ottenere il costosissimo farmaco estratto dalla cannabis, oltre a un costo di circa 500 euro al mese, è necessaria non solo la collaborazione di un medico specialista e di una Asl, ma anche l'importazione dall'estero, previa autorizzazione di svariati uffici governativi per ciascuna confezione. Insomma, migliaia e migliaia di pazienti oggi soffrono inutilmente a causa della burocrazia. Questa una delle molte testimonianze che ci sono giunte.
Per questo, Le rivolgo un appello affinché voglia inserire nel ddl norme per rendere effettivo il diritto alla salute, rendendo effettivamente accessibili i farmaci cannabinoidi. RingraziandoLa dell'attenzione, 
 
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