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Legalizzazione cannabis. L'iniziativa del governo in Israele
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Articolo di Redazione
30 gennaio 2017 12:16
 
 Il governo israeliano ha annunciato la prossima depenalizzazione dell’uso di marijuana. Lo Stato ebraico si sta predisponendo ad adattare la propria legislazione sulle droghe alla realta’ sociale di un Paese dove un 9% dei suoi 8,5 milioni di abitanti consuma cannabis, secondo i dati dell’ufficio Onu contro la droga e il crimine (UNODC). Fumare uno spinello in pubblico non sara’ un crimine, ma sara’ sanzionato con una multa. Mentre la coltivazione prevedera’ una sanzione penale solo in caso di reiterazione.
“La polizia potra’ usare mezzi e metodi che ora vengono impiegati per combattere l’uso personale delle droghe leggere per invece lottare contro le sostanze piu’ pericolose”, ha assicurato il ministro della Sicurezza Interna, Gilad Erdan, annunciando lo scorso giovedi’ 26 gennaio una riforma che prevede l’entrata in vigore delle nuove norme entro tre mesi, si’ da equiparare Israele ai vari Paesi europei e agli Stati Uniti d’America. Erdan -considerato un duro in seno al gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu- fino ad oggi si era opposto alla depenalizzazione.
La ministra israeliana della Giustizia, Ayelet Shaked, in ambito governativo aveva prodotto una nota informativa di 120 pagine, presentandola alla Knesset (Parlamento), in cui raccomandava che l’uso di hashish non doveva piu’ essere penalmente perseguito ma controllato attraverso sanzioni amministrative. “Centinaia di migliaia di persone non possono essere considerate delinquenti”, ha detto la ministra presentando il documento.
Nel testo si ammette il pericolo che il consumo possa aumentare dopo la legalizzazione, specialmente tra i minorenni, cosi’ come il traffico, e che la depenalizzazione potrebbe incrementare il rischio di passare all’uso di stupefacenti piu’ tossici rispetto alla cannabis. Ma gli esperti che lo hanno redatto difendono la convenienza di affrontare la questione delle droghe leggere come un problema di salute pubblica invece dell’attuale modello di repressione poliziesca.
Secondo i dati presentati alla Knesset a fine di dicembre dal ministro della Sicurezza Interna, il numero di casi aperti dalle forze di sicurezza per consumo di marijuana sono diminuiti del 30% rispetto al 2010. Sono stati archiviati il 58% dei casi che hanno riguardato adulti e il 60% di quelli sui minori. Il ministro della Giustizia, ha confermato che nel 2015 sono state arrestate 188 persone in Israele per aver fumato spinelli, un 56% in meno rispetto a sette anni prima.
L’équipe che ha preparato il nuovo sistema legale sulle droghe leggere, prevede l’imposizione di multa da 1 a 1.000 shequels (circa 250 euro) -che non verranno registrate sulla fedina penale- in caso si sia scoperti dalla polizia mentre si consuma marijuana in pubblico per la prima volta. Le sanzioni pecuniarie saranno moltiplicate per due e per tre se la stessa persona sara’ successivamente sorpresa dalla polizia.
La deputata laburista Shelly Yacimovich ha espresso l’appoggio dell’opposizione alla riforma. “Il consumo di cannabis fa parte dello spazio delle liberta’ individuali in cui lo Stato non deve intervenire se non crea danni per nessuno”, ha detto al quotidiano Haaretz. Ma alla quarta volta che si viene pizzicati potrebbero essere avviati dei procedimenti penali per consumo di erba. Ai minori di eta’ potra’ essere impedito di consumare e dovranno sottomettersi ad un trattamento di riabilitazione.
L’esercito israeliano ha gia’ rivisto dall’inizio dell’anno meccanismi di lotta contro la tossicodipendenza. I soldati in permesso potranno farsi uno spinello, ma per i recidivi e’ prevista prigione e corte marziale se non accettano di sottoporsi ad un programma di riabilitazione che li rimetta in riga.
Israele e’ uno dei leader mondiali della coltivazione e della gestione della marijuana per uso terapeutico. Pu’ di 25.000 persone, tra cui molti pazienti oncologici, sono autorizzati dal ministero della Sanita’ ad acquistare cannabis o derivati in farmacia, grazie ad una speciale autorizzazione. Il governo sta studiando come autorizzare l’esportazione di derivati della cannabis indica per uso terapeutico, seguendo i passi di Australia e Canada, cosi’ come fa sapere il quotidiano Yedioth Ahronoth. L’iniziativa potrebbe portare a 250 milioni di introiti fiscali e contribuire alla creazione di migliaia di posti di lavoro.
Il ministero della Sanita’ intende anche formare un centinaio di medici perche' si aggiungano agli attuali 36 che fanno ricette per i pazienti autorizzati a consumare cannabis. Il ministero dell’Agricoltura sta preparando un servizio specializzato nelle indagini di coltivazione della cannabis nel’Istituto Volcani, centro di eccellenza che ha diretto le riforme agrarie fin dalla fondazione dello Stato di Israele.

(articolo di Juan Carlos Sanz, pubblicato sul quotidiano El Pais del 30/01/2017)

Nell'immagine: coltivazione di cannabis medica a Nazareth
 
 
 
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