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Legalizzazione cannabis. L'America Latina di fronte alla tentazione
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Articolo di Redazione
31 gennaio 2015 15:22
 
 E' un piccolo seme, piantato dall'Uruguay alla fine del 2013: la legalizzazione della cannabis comincia a fare il suo cammino in America Latina, anche se, in questa regione alle prese col narcotraffico, alcuni Paesi rifiutano sempre di parlarne.
“Qualcuno deve cominciare in America del Sud”, aveva detto il presidente uruguayano, José Mujica, dando il via alla sua audace idea.
Un anno dopo la legge che ha fatto del Paese l'unico al Mondo a regolamentare la produzione della marijuana, la sua vendita in farmacia non e' stata ancora avviata.
Ma, secondo il Consiglio nazionale delle Droghe (JND), il Paese di 3,3 milioni di abitanti ha gia' 1.300 persone iscritte come autoproduttori e sei club fin a 45 consumatori l'uno.
I suoi vicini sono incuriositi: “Siccome l'Uruguay l'ha fatto e non ha subito gravi conseguenze negative in termini di relazioni internazionali, sanzioni o rifiuto a livello domestico, questa e' diventata un'opzione da prendere in considerazione da parte degli altri Paesi”, dice John Walsh, analisti del “think tank” Ufficio di Washington sull'America Latina.
“Il caso dell'Uruguay ha ispirato numerosi Paesi per cominciare almeno a fare qualche passo in questa direzione”, rincara Pien Metaal, esperto del centro studi Transnational Institute di Amsterdam.
“Non si puo' piu' tornare indietro. Il genio e' uscito dalla bottiglia e non ci sono piu' mezzi per farlo rientrare”, fa maliziosamente notare.
A fine ottobre, il Cile e' diventato il primo della regione a coltivare per fini terapeutici la cannabis, che li' continua ad essere considerata una droga pesante. Un progetto di legge vorrebbe depenalizzarne l'uso per motivi personali.
In Colombia, il Parlamento sta dibattendo un progetto che ne consente l'uso medico, con il sostegno del presidente di centro-destra Juan Manuel Santos.
In Argentina, un progetto di legge difeso dal segretario generale della presidenza, Anibal Fernandez, vorrebbe depenalizzare la coltivazione per uso personale, ma il Governo rimane contrario. C'e' anche un progetto per la depenalizzazione del consumo e il suo uso terapeutico.
In diversi Paesi della regione, il possesso di droga per uso personale non e' di fatto sanzionato.
L'esempio degli Stati Uniti
Promotore e sostenitore finanziariamente della “guerra contro la droga” (termine ereditato dal presidente Richard Nixon) sul continente, il Paese si e' confrontato nel proprio seno con iniziative piu' dolci.
“Gia' quattro Stati hanno regolamentato la cannabis per uso ricreativo (Washington, Colorado, Alaska, Oregon) e 23 l'hanno legalizzata a fini medici", sottolinea Pien Metaal.
“Questo non rende credibili gli Usa nel momento in cui dettano ai Paesi dell'America Latina, come lo hanno fatto in questi ultimi decenni, le loro politiche in materia di droghe”.
Dopo aver promosso il proibizionismo, “e' ormai il momento che gli Usa diano dimostrazione di coerenza coi Paesi della regione e smettano di promuovere cio' che non possono applicare a casa loro”, dice il cileno Eduardo Vergara, direttore del centro di analisi Asuntos del Sur.
Ma bisogna ricordare che “la regione rimane divisa” e alcuni Paesi latinoamericani frenano ancora.
“La legalizzazione non e' oggi in agenda” ha dichiarato di recente il ministro brasiliano della giustizia, Josè Eduardo Cardozo, malgrado il deposito di una legge in questo senso.
Stessa posizione in Nicaragua, Panama, Messico, Costa Rica, Venezuela e Peru'.
Alcune voci comunque difendono la legalizzazione, come gli ex-presidenti brasiliano Fernando Henrique Cardoso e messicano Vicente Fox.
E la domanda di un nuovo approccio cresce nella regione, prima produttrice mondiale di cocaina, vittima della violenza legata al narcotraffico.
Il “tutto repressione” e' in secca, dice il presidente colombiano. Una “sconfitta completa” per il suo omologo dell'Equador, Rafael Correa. Sotto l'impulso della Colombia, del Messico e del Guatemala, l'ONU terra' una sessione speciale nel 2016 in materia.
Ma mentre in Usa la legalizzazione della cannabis e' sostenuta da uno slancio popolare, qui il cambiamento avra' bisogno di piu' tempo.
L'opinione pubblica e' scettica in America Latina: essa non e' soddisfatta della guerra contro le droghe, ma tende a vedere la legalizzazione come permissiva e disfattista”, spiega John Walsh, ricordando che questo e' notoriamente il caso dell'Uruguay.

(articolo di Katell ABIVEN, diffuso dall'Agenzia stampa France Press – AFP il 31/01/2015)
 
 
 
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