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Giovanardi, zar antidroga de' noantri. Fino a quando?
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Articolo di Pym
22 novembre 2008 9:07
 
Se in Italia vigesse davvero la meritocrazia, lo zar antidroga de' noantri Carlo Giovanardi si sarebbe gia' dimesso. Oppure, per salvarsi, avrebbe dovuto rivedere, e addirittura stravolgere, la sua strategia 'antidroga'.
Il nostro, infatti, e' commander in chief dell'antidroga italica da sei anni (2001-2006 e 2008-????). Non solo, la legge oggi in vigore porta il suo nome, la cosiddetta legge Fini-Giovanardi. E non e' che la legge precedente fosse poi cosi' diversa. La legge Iervolino-Vassalli era altrettanto repressiva, anche se non aveva la pretesa di distinguere i consumatori dagli spacciatori attraverso tabelle erga omnes. In Italia poi, come nel resto nel mondo, la guerra alla droga si combatte da decenni, spesso rigettando anche elementari strumenti sanitari di riduzione del danno: cambio di siringhe, stanze del consumo, somministrazione medicalmente controllata, analisi chimica delle sostanze illegali in discoteca, etc.
Ecco, dopo quarant'anni di proibizionismo, sei anni di Giovanardi, e tre anni di legge Fini-Giovanardi, solo nelle ultime ore leggiamo sulle agenzie di stampa:
  • Italia. Procuratore di Fermo: la droga? Tutti la vogliono: clicca qui
  • Ue. Guerra alla droga, Osservatorio: 400mila consumatori arrestati ogni anno in Europa: clicca qui
  • Eurispes, Italia tra i primi Paesi Ue per consumi di cocaina: clicca qui
  • Italia. Convegno: il consumo di droghe aumentato in modo macroscopico: clicca qui
  • Italia. Catania. Sei ragazzi su dieci consumano droghe: clicca qui
Non dovrebbero bastare queste cinque notizie delle ultime ore a sollecitare non tanto le dimissioni (figurati!), ma almeno una qualche riflessione sulla strategia repressiva perseguita? Non dovrebbero essere sufficienti queste ultime 48 ore a stimolare i media ad occuparsi della materia in modo approfondito?
 
 
 
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