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Giovanardi supera se stesso: Cucchi morto di testamento biologico
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Articolo di Pietro Yates Moretti
2 novembre 2009 15:58
 
 Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e aihnoi zar antidroga de noantri, ne ha detta una. Anzi due. Sulla morte di Stefano Cucchi, brutalmente picchiato a sangue dopo l'arresto per pochi grammi di marijuana, il nostro è riuscito laddove neanche la più sottile parodia dello sfortunato personaggio avrebbe potuto. La morte di Cucchi? Due le cause per Giovanardi:
1. la droga. Se non la consumi, non vieni arrestato, e quindi non muori. Non fa 'na piega.
2. la mancanza di una legge che impone il testamento biologico stile Opus dei (quello, per intendersi, che obbliga il paziente ad alimentarsi e idratarsi anche contro la sua volontà).
Neanche il ministro della giustizia, Angelino Alfano, aveva osato tanto. Si era limitato a riportare la più classica delle giustificazioni, anche detta "la scusa del marito violento": Cucchi è morto perché caduto per le scale.

GIOVANARDI 1. "Allo stato degli atti c'è un sicuro, evidente responsabile indiretto o diretto della morte di Stefano: la droga". Lo scrive il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi sul 'Giornale'. "Questo è il killer che entra nelle nostre case, aggredisce le nostre famiglie, porta via i nostri figli lungo un calvario che i genitori dei tossicodipendenti purtroppo conoscono troppo bene", afferma Giovanardi. "La verità di quanto accaduto a Stefano puó essere dunque collegata al comportamento indegno di qualcuno che doveva proteggere la sua fragilità ma potrebbe essere anche l'avvelenato frutto finale dei danni della droga".

GIOVANARDI 2. "I medici devono o non devono obbligare un paziente a nutrirsi contro la sua volontà? E la volontà di un giovane fragile e malato come Stefano Cucchi non era evidentemente alterata tanto da obbligare i medici ad intervenire per salvargli la vita come giustamente i famigliari sostengono?". "E' il Parlamento, mentre discute del testamento biologico, che deve sciogliere questi nodi, per confermare, come è scritto nel testo proveniente dal Senato, che alimentazione ed idratazione in alcuni casi sono atti dovuti", conclude.

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