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Europa. Studio sul trattamento riservato ai consumatori di cocaina e crack
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Articolo di Rosa a Marca (traduzione)
27 aprile 2007 8:52
 
Cocaine and crack use and dependence in Europe -experts view on an increasing public health problem. Addiction Research and Theory, vol.14, n.5, p.437-452, 2006

Benche' siano sempre piu' numerosi i Paesi che svolgono indagini periodiche sul consumo di droghe e che ci sia piu' informazione sulle tendenze del consumo di cocaina e crack tra la popolazione europea, i dati disponibili sono ancora scarsi. Di fronte alla mancanza di prove empiriche e, soprattutto, considerato l'aumento nell'ultimo decennio del consumo di cocaina in Europa -e, in minor misura, del crack-, la Commissione Europea all'inizio del 2002 ha finanziato un ambizioso progetto di ricerca, volto a raccogliere informazioni su una serie di aspetti specifici legati al consumo di cocaina. Lo studio e' stato realizzato in nove grandi citta' (Barcellona, Budapest, Dublino, Stoccolma, Amburgo, Londra, Roma, Vienna e Zurigo) ed e' stato affrontato da tre prospettive diverse: quella dei consumatori, quella delle autorita' locali e, ultima, quella degli esperti. I risultati delle indagini relative alle prime due fasi sono gia' stati pubblicati. Mancavano ancora le conclusioni degli esperti, e quest'articolo ne da' conto. Per questa parte della ricerca sono stati intervistati sei professionisti appartenenti ad istituzioni di vario tipo in ciascuna delle nove citta' considerate. E' stata utilizzata un'intervista strutturata, che e' servita ad interpellarli su quattro temi fondamentali: la prevalenza del consumo di cocaina e crack; i problemi specifici di chi ne fa uso; i servizi di trattamento disponibili per questo tipo di consumatori; le loro proposte per migliorare l'assistenza. A sua volta, l'informazione richiesta agli esperti si e' focalizzata su tre sottogruppi di consumatori specifici: persone in trattamento per dipendenza da oppiacei, e con la cocaina come seconda droga; quelle appartenenti a gruppi socialmente emarginati che consumano cocaina come droga principale; gruppi di consumatori di queste due sostanze in contesti ricreativi.
Riguardo alla prima delle questioni analizzate, tutti gli esperti consultati sono concordi nel segnalare la tendenza all'aumento del consumo di cocaina e crack negli ultimi cinque anni. Una tendenza confermata anche per Stoccolma e Budapest, citta' dove il consumo di queste sostanze finora si e' mantenuta piuttosto bassa. Al di la' della tendenza comune, le prevalenze stimate per ciascuna citta' evidenziano differenze molto vistose -ancorche' non troppo precise- con variazioni che vanno dal 7,8% di Barcellona allo 0,1% di Roma o Amburgo. Si registrano inoltre differenze importanti per la quota di consumatori di cocaina e crack che sono in cura. In questo caso le quote variano dal 30-80% segnalato per Londra all'1-10% di Budapest, mentre nelle altre citta' ci si attesta attorno al 20%. In quanto al livello di consumo stimato per gruppi di emarginati, i dati forniti mostrano anche qui una forbice tra 1-15% di Budapest e 80-90% di Zurigo. Infine, per quanto attiene il sottogruppo di consumatori di cocaina in contesti ricreativi, ci sono i dati di due sole citta': Zurigo, con una prevalenza situata tra il 20-30%, ed Amburgo con una quota stimata oltre il 50%.
Maggiore unanimita' si riscontra nella percezione dei professionisti riguardo ai problemi specifici di salute e benessere sociale. A questo proposito, tutti, senza eccezione, hanno segnalato la circostanza, per altro non nuova ne' sorprendente, che a mostrare una condizione di salute deteriorata sono soprattutto i consumatori di cocaina iniettata e i fumatori compulsivi di crack. In termini generali, si segnala inoltre che, diversamente dai consumatori di altre sostanze, ad esempio l'eroina, i consumatori di cocaina e crack mostrano comportamenti piu' violenti, una minore percezione dei loro problemi e una bassa motivazione per farsi curare.
Le valutazioni degli esperti sui servizi di trattamento per consumatori di cocaina e crack, disponibili in ciascuna delle citta' contemplate, indicano, di nuovo, l'esistenza di differenze significative in quanto a programmi di prevenzione e riabilitazione. Sotto quest'aspetto spiccano Londra, Amburgo e Zurigo, che, in base alle risposte raccolte, sono le citta' con l'approccio piu' comprensivo del problema, rivolto sia a prevenzione e riabilitazione sia alla riduzione del danno. Viceversa, a Barcellona e a Roma gli esperti hanno registrato solo l'esistenza di programmi classici, basati fondamentalmente su trattamenti farmacologici e psicoterapia. All'estremo opposto si trovano Budapest e Stoccolma, due citta' dove il consumo prevalente di crack e cocaina e' minimo, e dove i consumatori problematici sono curati in strutture psichiatriche o psicoterapeutiche. Di fronte a questo panorama, gli esperti ritengono che il livello attuale dei servizi offerti e', generalmente, insufficiente ad offrire una risposta adeguata al problema della cocaina e del crack. Pertanto, suggeriscono d'ampliare la portata dei programmi di prevenzione -quelli esistenti rivestono spesso un ruolo marginale- e di dotare piu' mezzi per la ricerca nel campo della riabilitazione. In quanto alla riduzione del danno, auspicano la sua estensione; deve valere per i consumatori piu' problematici -per esempio, con l'istituzione delle narcosale-, ma deve'essere indirizzata anche a coloro che fanno un uso delle sostanze meno frequente, attraverso campagne d'informazione sull'assunzione sicura negli spazi ricreativi.
 
 
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