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Droghe in Francia: sempre piu' repressione
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Articolo di Redazione
2 dicembre 2010 13:23
 
Quarant'anni dopo la legge del 31 dicembre 1970 che reprime l'uso delle droghe, la repressione delle infrazioni alla legge sugli stupefacenti si attesta ad un livello inedito: 160.000 arresti nel 2009 da parte di polizia e gendarmeria, ben distanti dal primo anno di applicazione della legge (2.592 arresti), tre volte di piu' rispetto all'inizio degli anni Novanta.
I dati pubblicati dall'Osservatorio francese sulle droghe e la tossicodipendenza (OFDT) testimoniamo l'ampiezza delle politiche repressive: “la penalizzazione dell'uso si attesta a dei livelli mai visti””, sottolinea l'autore dello studio, Ivana Obradovic, rilevando che questa constatazione va valutata con l'idea, diffusa, che l'uso di stupefacenti sia per niente o poco sanzionato. La natura degli arresti, tuttavia, si e' evoluta: piu' sistematici, ma meno pesanti.
L'esplosione degli arresti -che va in parallelo con l'esplosione piu' in generale della detenzione in Francia- e' in gran parte dovuta all'aumento degli arresti dei consumatori di droghe, che sono aumentati due volte in piu' rispetto agli arresti per spaccio o traffico. Chiaramente, le forze dell'ordine, notevolmente incoraggiate dalla “politica dei numeri” di Nicolas Salkozy quando era ministro dell'Interno, si sono tendenzialmente focalizzate sui consumatori.
In termini statistici, i consumatori di stupefacenti presentano l'immenso vantaggio di offrire ai poliziotti dei casi risolti, dato che l'autore dell'infrazione e' scoperto nel momento stesso in cui fa questa infrazione... E come Nicolas Sarkozy ha fatto dell'aumento dei numeri uno dei criteri di valutazione della propria politica, i poliziotti in pratica hanno subito compreso l'interesse a farli crescere sui consumatori. Consumatori in numero considerevole: piu' di 12 milioni di persone hanno fatto uso di cannabis almeno una volta nel corso della propria vita. Qualcosa come 550.000 persone che consumerebbero cannabis tutti i giorni.
L'accentuazione della repressione non e' stata solo appannaggio dell'attivita' di polizia: in parallelo, questi ultimi anni, le archiviazioni senza conseguenze sono molto diminuite, passando dal 29,3% nel 2001 a 8,5% nel 2008 (nella regione di Parigi). Le incriminazioni penali sono aumentate (dal 16 al 21,1%), ma sono soprattutto le alternative alle pene (richiamo alla legge, mediazione penale, trattamenti' terapeutici, etc..) che sono cresciute (dal 54,7 al 70,4%).

(articolo di Luc Bronner, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 02/12/2010)
 
 
 
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