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Cure palliative. Italia garantisca diritto dei malati a non soffrire
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Articolo di Donatella Poretti
20 gennaio 2010 17:30
 
Le cure palliative, malgrado non lo siano, risultano un argomento spesso marginale, per il legislatore e non solo. Non è un caso se l’Italia precede solo la Grecia in Europa quando si parla di terapia del dolore.
In questo campo, particolarmente grave appare l’atteggiamento italiano verso alcuni farmaci, come quelli a base di cannabinoidi, di cui, pur essendo consentita la prescrizione, l’approvvigionamento da parte dei pazienti è possibile, nei termini previsti dalle leggi, esclusivamente grazie all’importazione dall’estero, attraverso le procedure previste dal D.M. 11-2-1997 (Importazione di specialità medicinali registrate all’estero).
I farmaci a base di cannabinoidi sono da anni impiegati nel mondo nel trattamento dei sintomi di diverse patologie: per esempio la nausea e il vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia, sindromi dolorose neuropatiche, reumatiche, di origine tumorale e di altra natura, stati di stress post-traumatico, alcuni effetti delle terapie retrovirali nei pazienti affetti da HIV.
Nel nostro Paese non esistono in commercio farmaci registrati a base di cannabinoidi, né sintetici né naturali, e non esistono produttori autorizzati di cannabis per scopi medici. L’importazione di tali farmaci per il paziente comporta un notevole aggravio di spesa rispetto al mero prezzo del farmaco, cui vanno aggiunti costi di centinaia di euro per ogni singola pratica d’importazione, che va ripetuta dopo due mesi, mentre solo poche Asl forniscono la terapia in regime di day hospital. Si tratta di una strada tortuosa, costosa e burocratica che tende i più a scoraggiarsi o -in alcuni casi- a indirizzarsi verso il mercato nero dello spaccio della cannabis o dell’autoproduzione, reato passibile di condanna anche con reclusione fino a diversi anni. Anche per queste ragioni, oltre a due ordini del giorno, abbiamo presentato con il senatore Marco Perduca alcuni emendamenti firmati anche dai senatori Chiaromonte, Marino, Saia, Saro, Paravia, Bonino, Veronesi.
Uso terapeutico dei derivati della cannabis

* senatrice Radicali-Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'
 
 
 
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